Andrea M. Alesci

Andrea M. Alesci

Osservo a 24 fotogrammi al secondo, a volte pure a 120

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  • 12 Angry Men
  • Once Upon a Time in America
  • Blade Runner
  • Arrival

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  • The Chronicles of Narnia: The Lion, the Witch and the Wardrobe

  • The House with a Clock in Its Walls

  • The Iron Giant

    ★★★½

  • Out of Season

    ★★★

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  • The Humans

    The Humans

    ★★★★

    Alla prima inquadratura mi si è installata nella testa questa frase: fessure da cui fuggire.

    La costruzione di Stephen Karam ha dato corpo a questa idea di dolente costrizione, e l'ha fatto in ogni dettaglio di disfacimento, in ogni dialogo fuori campo, in ogni battuta a forma di toppa, in ogni sinistro rumore.

    Concedendo la messa a fuoco di un volto, un personaggio alla volta, come a comporre un quadro da guardare a una certa distanza, perché avvicinarsi troppo significa un po' morire.

  • Small Things Like These

    Small Things Like These

    ★★★★

    A Cillian Murphy basta l'espressione per raccontare: il suo viso ravvicinato, di lato, spezzato, illuminato, in penombra dice tutto.

    È nei gesti e nei respiri del suo corpo che spiamo l'intollerabile, cioè il potere imperante della chiesa cattolica irlandese e le meschinità (reali) che hanno distrutto migliaia di giovani vite.

    Ci rifugiamo nel suo personaggio, nel cuore di Bill Furlong, per sopportare e sfidare l'oscurità di una storia che Tim Mielans governa benissimo in ogni movimento di macchina.

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  • Master Gardener

    Master Gardener

    ★★★½

    "Il maestro giardiniere" ci chiede tante cose: quanto è irredimibile una colpa? dove finiscono i confini del potere? l'ordine può riparare il futuro? si può rifondare la speranza?

    Paul Schrader è uno che sa fare domande, che sa tracciare le geometrie dei personaggi, è uno che sa raccontare.