Inquietantissimo horror d'atmosfera. Ovvero come un buon uso della luce, un ritmo lento e un assai suggestivo utilizzo degli spazi (specialmente negli interni) e del sound design, gestiti da una regia intelligente e mai invasiva, riescono a ridarci fiducia verso il cinema di genere italiano a basso costo.
Lorenzo è lì e ce l'ha dimostrato! A tratti può ricordare Lucio Fulci o Pupi Avati ma Bianchini ricerca una propria identità autoriale.
Basta sta romanocentricità. È ora di andare in Friuli Venezia Giulia.
(No davvero come hanno fatto a non pensarci prima? Mette una paura...)