Gnupick

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  • Blade Runner
  • The Village
  • The Empire Strikes Back
  • A Clockwork Orange

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  • Broken Kids: The Untold Story of Young Athletes

  • Rebel Moon – Part Two: The Scargiver

    ★★½

  • Life Is Beautiful

    ★★★★½

  • Ad Astra

    ★★★½

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  • Ad Astra

    Ad Astra

    ★★★½

    Un lungo viaggio all'interno dell'ossessione e di traumi mai superati, con uno stile sempre compassato e un ritmo che si prende tutti i tempi.

    L'onnipresente voice off è utilizzato in maniera un po' ridondante e non sempre motivato, il risvolto finale è prevedibile, ma nel complesso è buona fantascienza. Con un Tommy Lee Jones provato e molto efficace.

  • Ghostbusters: Frozen Empire

    Ghostbusters: Frozen Empire

    ★★★½

    È stato preso a paccheroni un po' da tutti, il che probabilmente provocherà un altro (definitivo?) stop del franchise.

    È vero, fra vecchi e nuovi, accumula troppi personaggi non riuscendo a dare il giusto spazio a tutti. Fra gli 'storici': bene Ray, Venkman e Winston praticamente dei camei con due battute carine a testa, Janine una gioia infinita ma davvero troppo poco presente, Slimer totalmente gratuito (ma, ehi, lo era anche in GB2).

    Sì, non inventa niente e si adagia…

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  • The Invisible Boy: Second Generation

    The Invisible Boy: Second Generation

    ★½

    Il povero Michele va al cimitero e mette un auricolare sulla tomba della mamma, mentre l'altro lo tiene lui. E' un'immagine riuscita, tenera. Poco dopo, si fa largo la riflessione sull'adolescenza, il potere da controllare, la rabbia. Ok, l'allegoria è chiara, ci può piacere dai, la chance gliela cominci a dare, però ecco che ti rendi conto delLA RECITAZIONEEEEEEEEEEEeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee. Mamma mia, e dai, su.

    Poi arriva un po' di roba imbarazzante, LA RECITAZIONEEeeeee, il cattivo che ride sguaiatamente, LA RECITAZIONEEEeeeee,…

  • Tomorrow's a New Day

    Tomorrow's a New Day

    ★★★

    C'è qualche sprazzo di commedia ma a dominare è il tono drammatico e intimista. Che non sfocia mai nella commozione, ma resta ben impregnato di malinconia.

    I due attori sono bravi nei rispettivi ruoli. Giallini ormai ha una faccia che basta quella, ma è sul personaggio di Mastandrea che va allineato il punto di vista dello spettatore: dapprima riluttante, salta poi a pie' pari qualche fase del lutto; successivamente, il rispetto e la comprensione gli forniscono la scorciatoia per l'accettazione…

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