ilGrandeMao

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  • The Cabinet of Dr. Caligari
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  • Eraserhead

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  • Old Wives for New

  • Furiosa: A Mad Max Saga

    ★★★½

  • The Woman God Forgot

    ★★★

  • There's Still Tomorrow

    ★★★★

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  • The Woman God Forgot

    The Woman God Forgot

    ★★★

    2025. Con The Woman God Forgot (da noi L’ultima dei Montezuma, 1917), Cecil B. DeMille segna un passaggio importante nella configurazione del suo cinema della grandiosità scenica che fu connotante di quella Hollywood nascente, come industria dei sogni.

    Il film, come d’abitudine per l’epoca, si sviluppa come di fatto un melodramma in costume nell’ambito di una sceneggiatura furba, che condensa in pochi giorni il processo lento, sanguinoso e inesorabile che portò i conquistadores di Cortés a massacrare gli Aztechi in…

  • Furiosa: A Mad Max Saga

    Furiosa: A Mad Max Saga

    ★★★½

    2025 [l.or]. Per riuscire a inquadrare con coerenza il suo Mad Max: Fury Road del 2015, quarto capitolo di una saga che ha ripreso vita a trent’anni di distanza dai primi tre film, George Miller aveva scritto (con Nick Lathouris) “una storia su Furiosa dal momento in cui è stata rapita da bambina, come si racconta in Fury Road, fino a quando è diventata l'Imperatrice Furiosa, poi sfociata in una sceneggiatura completa, con concept art e così via”. Ci sono…

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  • CrazyMinded

    CrazyMinded

    ★★★

    2025c. È vero che Paolo Genovese sostiene di aver avuto la prima idea del concept di Follemente (2025) addirittura nel 2004, girando “uno spot per il canone Rai in cui un lui e una lei discutevano in macchina, e noi spettatori ascoltavamo fuori campo i loro pensieri”, ma è palese il debito del film nei confronti del pluripremiato Inside Out di Pixar (2015) e del suo sequel distribuito solo pochi mesi prima delle riprese.

    Quello che Genovese e il suo…

  • Flow

    Flow

    ★★★★

    2025. La forza poetica e concettuale di Straume (Flow per la distribuzione internazionale, 2024) emerge prepotente dall’insieme delle sue componenti.
    Dall’assenza totale di dialogo al disegno rudimentale eppure perfettamente in grado di rapportarsi con la realtà senza alcuna necessità di artificiosa ricerca di verosimiglianza, dal potente simbolismo del contesto ambientale a quello più ermetico del richiamo a una natura ancestrale in cui l’uomo diventa improvvisamente il grande assente, il secondo lungometraggio animato di Gints Zilbalodis è un inno alla vita…