"Drive My Car" è un'opera che si dispiega come una melodia lenta, un inesorabile avvicinamento al cuore dell'esistenza umana. Hamaguchi costruisce il film come una sinfonia di sussurri, dove ogni pausa è un'eco di verità taciute. Questo cinema guarda al teatro non come un semplice scenario, ma come un'esperienza cognitiva totale, un teatro dell'anima.
L'automobile, muta testimone di confessioni e silenzi, si trasforma in uno spazio altro, una capsula che viaggia attraverso paesaggi tanto esterni quanto interiori. Ogni dialogo è…