Sorrentino ha provato a rifare La Grande Bellezza, portandosi dietro lo stesso stile barocco che aveva usato per fare il film su Roma. Era questa la mia più grande paura per Parthenope: ritrovarmi davanti un altro film intellettualoide. Però Parthenope è diverso: è un film più sincero. Ma la delusione non riesco proprio a nasconderla.
Alla fine della vita resterà solo l'ironia.
Perché si continua a trattare i casi di cronaca nera come se fossero solo l'ennesima serie TV?
Poteva essere una docuserie che portasse le sue argomentazioni con imparzialità e permettesse allo spettatore, attraverso esse, di sviluppare una propria opinione. Invece ci troviamo davanti ad un prodotto eccessivamente di parte, che ti forza a formulare una determinata opinione -giusta o sbagliata- attraverso il montaggio, la musica, la regia, e le frasi inserite al posto giusto e al momento giusto.
Ne ricaviamo, a mio avviso, solo l'ennesimo tentativo di spettacolarizzare questa triste vicenda, che ormai è più mediatica che giuridica.
Nothing is real, but nothing is fake. A seemingly simple plot which ends up making you question everything. A perfect direction, where every frame is like the photographs we see in the film. Fascinating, aloof, beautiful. An honourable mention goes to the car sequences.
