Papers by Blythe Alice Raviola
Imago Mundi, Jan 2, 2021
that had at the time of their production exactly the same function as an atlas composed mainly of... more that had at the time of their production exactly the same function as an atlas composed mainly of manuscript maps. Although the catalogue’s consistency is respected, some borderline cases, like Abel Boyer’s works, appear. Without wishing to criticize the choice, which was a necessary one, the different functions and statuses of printed and manuscript atlases are clearly a possible line for future investigation in this rich research field. Thinking further along such lines, it would be interesting to attempt to discover the total number of atlas collections in French libraries outside the Ile-deFrance, particularly considering, as explained by d’Orgeix, that the king’s servants all around France were supplied with atlases for their work. Another question to follow could be to see how the military atlas changed at the end of the eighteenth century to become less and less a collection of maps of fortified towns and more a collection of battle plans. Is it still legitimate to classify volumes of such different content, and possibly function, under the same typological heading without differentiation? Such questions are a sign of the importance and the potential of this book in opening up new paths of research or to confirm and establish more traditional lines of enquiry. Emilie d’Orgeix and Isabelle Warmoes’s painstaking and intensive research has given all historians of cartography, whether working directly on the atlas genre, compiling monographs or researching comparatively, exemplary encouragement to find new paths to follow.
Universitaire Pers Leuven eBooks, Oct 3, 2022
The Court Historian, Sep 2, 2021
Pennsylvania State University Press eBooks, Apr 22, 2013
Leuven University Press eBooks, Jan 30, 2014
Uploads
Papers by Blythe Alice Raviola
ore 15:00, 11 novembre 2022
https://www.youtube.com/watch?v=USCK2i9mDWQ
ore 9:30, 12 novembre 2022
https://www.youtube.com/watch?v=MFoOQW3anz4
ore 15:30, 12 novembre 2022
https://www.youtube.com/watch?v=K2MaGWrLPEI
Giovedì 27 ottobre, h. 14.30, aula 302 via Santa Sofia 9.
We are pleased to announce that the Boteriana III International Study Conference will take place on 11 and 12 November 2022, thirty years after the famous volume "Botero e la Ragion di Stato" edited by E. Baldini. In the attached program you can find the details of the conference programme. For those who cannot be present in person, we will communicate the link to assist remotely as soon as possible.
Responsabile: Gaetano Lettieri – Responsabile operativo (Project Manager): Alessia Ceccarelli.
Posti in presenza limitati, per prenotare: alessia.ceccarelli@uniroma1.it.
Sarà possibile seguire i lavori del convegno anche tramite il seguente
link: https://uniroma1.zoom.us/j/81995418593 – Meeting ID: 819 9541 8593.
Situati su entrambi i versanti delle Alpi occidentali, gli Stati della Savoia furono l’esito di una lunga costruzione territoriale, che determinò un’integrazione di popolazioni molto eterogenee. Poiché i sudditi di Casa Savoia vivevano in diverse aree linguistiche e culturali, si parlavano lingue differenti (francese, italiano, franco-provenzale, occitano, tedesco). La pluralità di lingue fu uno dei motivi per cui il latino fu mantenuto in uso per molto tempo come lingua amministrativa. Sebbene l'Editto di Rivoli del 1561, che impose l'uso del francese e dell'italiano negli atti amministrativi, abbia constituito una svolta essenziale, il mutamento linguistico non fu lineare e non eliminò il multilinguismo caratteristico degli Stati sabaudi. La ricchezza linguistica degli antichi territori di Casa Savoia sarà messa in evidenza in questo convegno, tenendo conto anche della diversità degli sviluppi locali, studiando sia le pratiche amministrative sia la vita di una corte, la cui influenza internazionale fu accompagnata da un significativo multilinguismo.
Studi su Bannio, Milizia Tradizionale, arte, storia cultura religiosa della Valle Anzasca.
Thomas Altana, Le musiche delle Milizie
Simone Boglia, Massimo Enrico, Pifferi, tamburi e musiche militari dal ‘600 ad oggi
Paolo Lampugnani, La necropoli di Bannio nel quadro della presenza antica in Valle Anzasca
Enrico Rizzi, Origini e antiche vicende di Bannio e della Valle Anzasca
Paolo Negri, Appunti per una riconsiderazione storiografica di torri, castelli e caseforti dell'Ossola
Riccardo Cerri, La Valle e le sue risorse: miniere d’oro ed economia di montagna
Fabrizio Cammelli, Banniesi ai confini del mondo: la comunità di Cadice e i suoi doni alla chiesa e alla Milizia di Bannio
Gian Vittorio Moro, Le fonti documentarie per la storia della Valle Anzasca in Ossola tra conservazione e dispersione
Blythe Alice Raviola, Una terra di frontiera: la Val d’Ossola fra Piemonte sabaudo e Stato di Milano nell’Europa del Seicento
Francisco Javier álvarez García, La guerra del Monferrato (1613-1617): una crisi di dimensione europea
Giovanni Cerino Badone , Milizie territoriali e eserciti sulla Via di Fiandra, 1559-1659
Pier Antonio Ragozza, Dalle milizie delle terre alle Milizie Tradizionali di Bannio e Calasca
Fiorella Mattioli Carcano, Celesti protettori dalla peste in valle Anzasca. Un percorso alla scoperta degli ex voto.
Battista Beccaria, Streghe in Valle Anzasca
Roberto Livraghi, L’emigrazione banniese ad Alessandria
Cammelli Fabrizio, Adriano Antonioletti, Alla scoperta delle chiese di Bannio: storia, architettura e arte
Visita storica -artistica alle chiese di Bannio
Stefano della Sala, Devozioni e religiosità di un borgo di montagna
Damiano Pomi, Reliquie in movimento: i corpi santi di Felice e Vincenzo
Magda Tassinari, Tesori tessili di Bannio
Paolo Mira, Suppellettili e oreficerie sacre a Bannio tra XVII e XIX secolo
Laura Facchin, Le macchine scenografiche barocche: la nivola
Susanna Borlandelli, Intagliatori del Settecento in Valle Anzasca
Marina dell’Omo, Il tabernacolo ligneo di Bannio e derivazioni in altre località della Valle Anzasca
Ivana Teruggi, Stucchi del Settecento in Ossola
Agostino Roncallo, I Cagnola in Valle Anzasca
Adriano Antonioletti, Famosi pennelli in Valle Anzasca: Peracino, Avondo e Borgnis
Simone Riccardi, Gerolamo Ferroni, un pittore ancora poco conosciuto
Gianni Bretto, Bannio e Anzino: sacralizzazione dello spazio, forma urbana e paesaggio
Paolo Milani, Il clero della Valle Anzasca tra XVII e XIX secolo
Franco Dessilani, Bannio e la Valle Anzasca nelle relazioni dei vescovi del ‘600
Carlo Fedeli, Le Militiae Christi, ordini militari e milizie tradizionali (Milizie popolari consacrate)
Angelo Domenico Dell’Oro, Deus lo vult, l’Ordine del Santo Sepolcro e il servizio a Cristo e alla Madonna
Massimo Centini, Il verbo con la spada. Santi, combattenti e martiri. La figura del santo militare tra storia e religiosità
Simone Rolandi, L’Ordine di Malta in Ossola, ieri e oggi
Fabrizio Bionda, Il cerimoniale delle Milizie
Paolo Pinti, Ossola armata: antiche armi della milizia
L’intervento si propone di affrontare il tema delle risorse boschive con particolare riferimento a un’area di confine tra Piemonte sabaudo e Lombardia spagnola, il Novarese opportunamente definito “una terra tra due fiumi”, la Sesia e il Ticino. Negli anni a ridosso del Trattato di Utrecht (1713), decisivi per la futura acquisizione della città e provincia di Novara da parte del governo di Torino (1735), si moltiplicarono gli episodi di conflitto riguardanti l’uso del bosco da parte di abitanti di località confinanti, come a esempio Vicolungo Novarese e Arborio, nel Vercellese. Se ne illustreranno alcuni sulla scorta della documentazione conservata presso l’Archivio di Stato di Torino nella serie Confini antichi con lo Stato di Milano, avendo a mente la storiografia pregressa e tentando di dialogare con le varie componenti del progetto Bo.S.Co, al fine di evidenziare in particolare ragioni giurisdizionali e pratiche di possesso tipiche dell’Antico regime.
Si rimanda al minuto 1:10:33 per quanto riguarda l'intervento della sottoscritta.
Prossime tappe: Susa: 5-28 luglio; Pragelato 31 luglio-25 agosto; Pinerolo: in settembre (da definire).
moderna a lunghi e aspri contrasti intorno a temi quali la definizione della sovranità territoriale, la preminenza laica o ecclesiastica. Di conseguenza risulta interessante chiedersi quali istituzioni furono coinvolte, se vi furono contiguità tra diverse entità statali intervenute rispetto alla materia, quale fu il ruolo di questi feudi nel corso della storia, come vennero trattati tali territori in ambito giuridico. Il convegno accoglie quindi interventi che approfondiscono sia aspetti giuridici e politici più generali, sia casi studio specifici per analizzare quale fu la genesi di tali giurisdizioni feudali, con una particolare attenzione a quei territori che nel corso dell'età moderna entrarono a far parte dello stato sabaudo. Si farà riferimento dunque agli interventi politici e giuridici messi in atto dal Papato rappresentato in loco dai nunzi pontifici, agli strumenti di controllo adoperati dagli stati entro i quali i feudi erano enucleati e alle iniziative dei feudatari e delle comunità interessate. Tenendo conto dei limiti cronologici di tale dibattito, che si sviluppò tra XVI e XVIII secolo e che affonda le proprie radici nel Medioevo, specie per quel che riguarda la suprema podestà politica e il diritto, l’obiettivo specifico del convegno è quello di comprendere quali furono i caratteri della politica feudale ecclesiastica sabauda, e quali furono le similitudini e le differenze con quelli degli stati vicini; quali le tradizioni sabaudo-lombarde del diritto feudale in ambito ecclesiastico internazionale e come e dove ebbero una diffusione, concretizzandosi anche in contesti locali particolari. Tutto ciò viene indagato anche in rapporto alle relazioni intrattenute con il Papato e le sue istituzioni sul territorio (nunziatura ed economato), di cui verranno presentate alcune importanti fonti.
Milano, 8 aprile 2019
Digital Humanities. Verso un nuovo ordine del sapere? Inganni, disinganni, sfide e prospettive
Per maggiori informazioni vai alla pagina web dedicata https://www.unimi.it/it/taxonomy/term/12 e iscriviti per partecipare.
informazioni su programma del corso, docenti, partner https://www.masterdh.unimi.it/
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https://teams.microsoft.com/l/meetup-join/19%3ameeting_NzI4MjRhMDktYjNhZi00MGY5LWFjY2UtMjY5MDA5MTc2ZWM4%40thread.v2/0?context=%7b%22Tid%22%3a%2213b55eef-7018-4674-a3d7-cc0db06d545c%22%2c%22Oid%22%3a%2226440bbc-8d73-43b6-b369-e2ba80ad88cb%22%7d
Programma dei lavori
Opera a più voci: L'Orlando furioso, aula Pio XII via Sant'Antonio 5:
Cristina Zampese, "Come la volpe". Le difficili scelte di Bradamante; Massimiliano Gaggero, Percorsi di Rolando nel Medioevo romanzo;
Alice Raviola, Idraulica e poesia. I domini estensi al tempo dell'Ariosto Coordina Giovanni Benedetto
Seminario organizzato dall'Università di Roma La Sapienza in collaborazione con la Fondazione 1563 per l'Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo di Torino.
PROGRAMMA
Mattina h. 10.00
INTRODUZIONE E SALUTI
Emanuela Prinzivalli, Direttrice del Dipartimento di
Storia Culture Religioni
Michela di Macco, Vice Presidente della Fondazione
1563 per l'Arte e la Cultura della Compagnia di San
Paolo
ETÀ MEDIEVALE E PRIMA ETÀ MODERNA
COORDINA: ANNA ESPOSITO (Università di Roma La
Sapienza)
- Anna Esposito (Università di Roma La Sapienza): Introduzione
al tema ‘Confraternite, donne, poteri’
- Fabrizio Conti (John Cabot University): Indigenti, prostitute
e convertite: l'Arciconfraternita di San Girolamo
della Carità e le fanciulle bisognose nella Roma tra il XIV
e l’inizio del XVI secolo
- Claudia d’Avossa (Università Roma Tre): La SS. Annunziata
alla Minerva e l'assistenza dotale nel primo
Cinquecento
ETÀ MODERNA
COORDINA: BLYTHE ALICE RAVIOLA (Università di
Milano)
- Alessia Lirosi (Università di Roma La Sapienza): La Confraternita
di S. Anna per sole donne
- Isabelle Blaha (Università di Napoli Federico II): “Carità e
devozione” femminili durante il Seicento: spazi e strutture
dell’assistenza alle donne gestiti da confraternite
laicali a Napoli
- Gaetano Lettieri (Università di Roma La Sapienza):
Machiavelli, Clemente VII e l’Arciconfraternita della
Carità
Pomeriggio h. 14.30 - COORDINA: MARINA CAFFIERO (Università di Roma La Sapienza)
MARIO TOSTI (Università di Perugia) E MASSIMO
MORETTI (Università di Roma La Sapienza)
PRESENTANO IL LIBRO DI:
Alessandro Serra, "La mosaïque des dévotions. Confréries,
cultes et société à Rome (XVIe-XVIIIe siècles)",
Louvain-la-Neuve, Presses Universitaires de Louvain,
2016 (L’atelier d’Érasme).
GIANFRANCO ARMANDO (Archivio Segreto Vaticano)
E GIUSEPPE CAPRIOTTI (Università di Macerata)
PRESENTANO IL LIBRO DI:
Anna Cantaluppi, Blythe Alice Raviola (a cura di),
"L'umiltà e le rose. Storia di una Compagnia femminile a
Torino tra età moderna e contemporanea", Firenze,
Olschki, 2017 (Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura
della Compagnia di San Paolo, Quaderni dell'Archivio
Storico della Compagnia di San Paolo).
Le présent colloque est la première rencontre internationale dédiée entièrement à la figure de ce prince-cardinal, personnage encore insuffisamment étudié, malgré plusieurs travaux consacrés notamment à son rôle politico-religieux et à son infatigable activité de mécène. Autour de trois axes principaux, on cherchera à compléter ce tableau afin de mettre en relief toute l’importance et toute la diversité de son action entre Rome et Turin.
Panel ‘Rivers and War’: chair: Oscar Schiavone (Ca' Foscari University of Venice) Alice Raviola (University of Milan), «El camino que por el Po se utiliza de Mantua a Pavia»: Use of river waters between borders, war, strategies and resources in early modern Italy Elisa Andretta (CNRS Lyon), The war of water. Knowledge and military techniques in the debate on the Tiber in 16th-century Rome Laura Genovese (CNR Institute for Heritage Science), The rediscovery of 'water strategy' in the early modern age Massimo Galtarossa (University of Padua), The River Brenta as a sanitary boundary: The rout of the Venetian army in 1630
Participants will consider economic reports; juridical sentences; diplomatic correspondence; scientific texts; ceremonial codes. The Rhine in Germany – that Febvre considered a model of boundary – as the Danube across the Empire and the rivers of Poland; the system of rivers and canals in France (Seine, Loire and Rhône) and the navigation project of Tagus between Spain and Portugal; Po in Italy as inter-regional crossway; Vistula as an element in the creation of economic and social networks; Russian rivers as macro-regional systems and as boundaries between Europe and Asia…all of them contributed to forge a kind of osmotic identity, in the past as well as today. The approach is multifocal: panelists will consider, as disciplines and methodological points of view, institutional history, environmental history, cultural history, geography and cartography. With deep roots in history, the perspective is also close to the ecologic politics of nowadays Europe. It will be also considered the possibility to create a website to host the scientific results of our network and investigations.
Il corso si rivolge a coloro che desiderano approfondire i metodi e le pratiche delle Digital Humanities per la costruzione e la gestione di progetti e strumenti di ricerca, promuovendo studi altamente innovativi, comparativi e trasversali.
I partecipanti potranno lavorare nell’ambito di istituzioni culturali, della pubblica amministrazione, del settore archivistico, bibliotecario e museale, e in aziende impegnate a far dialogare i sistemi informatici con contenuti umanistici e viceversa, al fine della rappresentazione, circolazione e consapevole elaborazione e interpretazione delle conoscenze all’interno delle organizzazioni culturali (documenti, codici, volumi a stampa, testi, epistolari, oggetti, raccolte di documenti personali).
Il percorso formativo interdisciplinare, studiato per ampliare gli sbocchi lavorativi delle discipline umanistiche attualizzandole e arricchendole di competenze digitali, comprende:
- attività didattica frontale e laboratori, per un totale di 500 ore, dove si approfondiranno materie come Digital History, Biblioteconomia digitale, Archivistica digitale, Tecniche di analisi dei dati e Big data, Copyright e legislazione relativa ai contenuti digitali, Linked Open Data e Semantic Web;
- periodo di tirocinio di 250 ore;
- sviluppo di un progetto finale da svolgersi in collaborazione con aziende altamente specializzate nel settore dell’Information science, quali Google Italia, Ebsco, ProQuest, OCLC (Online Computer Library Center), la Cittadella degli Archivi del Comune di Milano, Synapta, ecc.
La prova finale sarà la presentazione di un progetto su un tema di Digital Humanities.
Il conseguimento del master porta all'acquisizione di 60 CFU.
I posti disponibili sono 25.
I candidati verranno selezionati attraverso la valutazione del curriculum e un colloquio mirato a comprendere le competenze del candidato in relazione alla sua pregressa esperienza di studio e alla capacità di individuazione di un ambito o di un progetto di ricerca inerenti agli insegnamenti del corso.
Collegamento ai lavori della 1° giornata
Collegamento ai lavori della 2° giornata
Le présent colloque est la première rencontre internationale dédiée entièrement à la figure de ce prince-cardinal, personnage encore insuffisamment étudié, malgré plusieurs travaux consacrés notamment à son rôle politico-religieux et à son infatigable activité de mécène. Autour de trois axes principaux, on cherchera à compléter ce tableau afin de mettre en relief toute l’importance et toute la diversité de son action entre Rome et Turin.
Il corso si rivolge a coloro che desiderano approfondire i metodi e le pratiche delle Digital Humanities per la costruzione e la gestione di progetti e strumenti di ricerca, promuovendo studi altamente innovativi, comparativi e trasversali.
I partecipanti potranno lavorare nell’ambito di istituzioni culturali, della pubblica amministrazione, del settore archivistico, bibliotecario e museale, e in aziende impegnate a far dialogare i sistemi informatici con contenuti umanistici e viceversa, al fine della rappresentazione, circolazione e consapevole elaborazione e interpretazione delle conoscenze all’interno delle organizzazioni culturali.
More info: https://www.masterdh.unimi.it
A partire da una ricca presentazione de: Printing R-evolution and Society (ed. By Cristina Dondi. Venezia: Ed. Ca' Foscari, 2020) e con la presentazione di progetti di ricerca in corso (IVS Commune online; Mat-Med Readers; 1516).
https://www.uniroma1.it/it/offerta-formativa/corso-di-alta-formazione/2022/storia-storiografia-e-scienze-umane
El curso es gratuito y está dirigido a quienes posean una licenciatura de al menos tres años obtenida en cualquier facultad de una de las siguientes universidades: Universidad de San Carlos de Guatemala (USAC) o Universidad Nacional Autónoma de México (UNAM).
El curso, que se llevará a cabo en línea a través de la plataforma Zoom, comenzará el 25 de agosto 2022 y tendrá una duración de 5 semanas. Lo conforman unas 25 clases, que se impartirán de lunes a viernes, aproximadamente en las siguientes franjas horarias: de 9.30 a 11.30 horas, horario de Ciudad de Guatemala, y de 10.30 a 13.30 horas, horario de Ciudad de México.
Los profesores del curso – principalmente historiadores de la Edad Moderna y Contemporánea, junto con historiadores del arte e historiadores de la filosofía – desempeñan sus labores de investigación y de docencia en algunas de las mejores universidades de Europa y América Latina. La principal lengua del curso será el español (algunas clases serán en italiano, aunque de fácil comprensión).
La asistencia al menos al 75% de las clases dará derecho a un certificado de Sapienza Università di Roma de 13 créditos.
El Aviso de selección (Avviso di Selezione) se encuentra disponible en el siguiente enlace: https://www.uniroma1.it/sites/default/files/avviso_selezione_31873_fto.pdf
La solicitud de admisión (preinscripción), acompañada de la documentación requerida, tiene que enviarse a más tardar el 22 de agosto de 2022 a la siguiente dirección: alessia.ceccarelli@uniroma1.it
This exploratory workshop has been designed with a two-fold purpose. On the one hand, it aims to substantially contribute to the conceptualisation and design of a ground-breaking digital humanities project dedicated to the so-called Tesoro Messicano (Mexican Treasury) and its multiple production and circulation contexts between the old and new worlds. On the other hand, it introduces a series of working meetings that are expected to boost a highly innovative research agenda focusing on the complex relationships between cultural heritage and history. Thus, the potential of the concept of paper-heritage-making will be analysed, and thoroughly discussed at the analytical crossroad between a historical issue (heritage as a process), a conceptual resource (digital), and an impact strategy oriented towards the circulation of knowledge and know-how, interdisciplinary training-through research, and social participation. This multilevel approach will continuously return to Rome, meant as both a trans-local urban space, opened to further comparison and entanglement, and a complex global dimension materialised through scholarly, diplomatic and missionary networks as well as multiple contexts of plural confessional cultures.
The workshop argues for the Mexican Treasury as a paper-monument, i.e. a complex artefact made up of strict interconnections of textual, visual and material dimensions, fostering shifting entanglements of knowledge practices, multiple searches for legitimation, political claims, and competing memory production. As is well known, the Rerum Medicarum Novae Hispaniae Thesaurus was published in 1651 as the late result of Francisco Hernández’s complex medical and natural-historical legacy. Though many actors participating in its plural and long-lasting making regarded this “monstrous” in-folio as a scientific failure, it was nevertheless published in Rome. While the Papal city was losing its political centrality in Europe and renegotiating its universal aurea, the Mexican Treasury was resumed, and a complex bulk of knowledge on the natural American world was made public after lengthy exposure to different appropriations, re-significations and sedimentations, thus reinventing spatial and temporal junctures with the earlier past.
In the last years, the apparently increasing scholarly attention towards such a “born-old” natural history of the new worlds invites us to reflect on its multiple material dimensions, plural contexts, and different uses. By opening up a collective reflection on this paper-monument, the time is now ripe to thematise the Papal city as a complex urban space of paper sedimentation, artefact entrapments, as well as a trans-local communicative arena where knowledge-making and competing processes of value-creation, resignification, oblivion and destruction, continuously renegotiate the future.