De aquaeductu urbis Romae. Sextus Iulius Frontinus and the water of Rome (International Conference of the Frontinus-Society on the History of Water Management and Hydraulic Engineering in the Mediterranean Region), Rome, November 10-18, 2018, 2018
La storia di Roma tra i secoli IV e V d.C. è caratterizzata da disordini e difficoltà di varia na... more La storia di Roma tra i secoli IV e V d.C. è caratterizzata da disordini e difficoltà di varia natura; la città, pur avendo perso il suo ruolo di capitale dell’Impero, continua ad essere considerata un simbolo e dunque ancora degna di grande considerazione.
Ne sono testimonianza le iscrizioni riguardanti lavori pubblici e le costituzioni imperiali emanate dopo la seconda metà del IV sec., in cui imperatori e prefetti urbani mostrano notevole interesse a completare lavori interrotti oppure a ripristinare opere pubbliche già esistenti. Tra questi gli impianti termali, e le strutture ad essi correlati, godono di una considerazione particolare.
Le motivazioni di queste scelte vanno ricercate verosimilmente nella volontà di mantenere in funzione quei servizi fondamentali al normale svolgimento della vita cittadina, ma soprattutto hanno l’obiettivo di assecondare le richieste sempre più pressanti delle masse popolari.
La presente ricerca si propone di raccogliere sistematicamente le fonti documentarie concernenti interventi di restauro alle terme urbane tra IV e V sec. d.C., con l’intento di analizzarne il linguaggio tecnico: esso permetterà di giungere ad una classificazione delle varie tipologie di intervento messe in atto in questo periodo dai principali promotori, cercando di fornire risposte concrete a casi sinora non sufficientemente approfonditi.
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Papers by Silvia Orlandi
First EAGLE International Conference on Information Technologies for Epigraphy and Cultural Heritage, held in Paris between September 29 and October 1, 2014. Here are assembled for the first time in a unique volume contributions regarding all aspects of Digital Epigraphy: Models, Vocabularies, Translations, User Engagements, Image Analysis, 3D methodologies, and ongoing projects at the cutting edge of digital humanities. The scope of this book is not limited to Greek and Latin epigraphy; it provides an overview of projects related to all epigraphic inquiry and its related communities. This approach intends to furnish the reader with the broadest possible perspective of the discipline, while at the same time giving due attention to the specifics of unique issues.
Ne sono testimonianza le iscrizioni riguardanti lavori pubblici e le costituzioni imperiali emanate dopo la seconda metà del IV sec., in cui imperatori e prefetti urbani mostrano notevole interesse a completare lavori interrotti oppure a ripristinare opere pubbliche già esistenti. Tra questi gli impianti termali, e le strutture ad essi correlati, godono di una considerazione particolare.
Le motivazioni di queste scelte vanno ricercate verosimilmente nella volontà di mantenere in funzione quei servizi fondamentali al normale svolgimento della vita cittadina, ma soprattutto hanno l’obiettivo di assecondare le richieste sempre più pressanti delle masse popolari.
La presente ricerca si propone di raccogliere sistematicamente le fonti documentarie concernenti interventi di restauro alle terme urbane tra IV e V sec. d.C., con l’intento di analizzarne il linguaggio tecnico: esso permetterà di giungere ad una classificazione delle varie tipologie di intervento messe in atto in questo periodo dai principali promotori, cercando di fornire risposte concrete a casi sinora non sufficientemente approfonditi.
Nella periodicità a cui i Convegni intorno al SITAR ci hanno abituati,
sono stati di volta in volta affrontati problemi differenti, che fotografano
lo status quaestionis del momento e rappresentano uno snodo significativo.
Anche gli atti che ora si pubblicano, a distanza di un paio d’anni dal Convegno
e con un distanziamento corretto e consapevole, si inseriscono in tale quadro,
traendo spunto dal problema della gestione dei dati, anche in grande mole.
I contenuti del volume, scandito per registri problematici, sono riconducibili
a tre filoni, peraltro interconnessi, che comprendono la catalogazione con
le correlate istanze normative dei linguaggi, le applicazioni GIS variamente
esemplificate e le banche dati, declinate anche nel senso della comunicazione
al grande pubblico.
Fattore accomunante e onnicomprensivo è, peraltro, il concetto di rete,
evocato già nel titolo come contenuto e strumento al tempo stesso, chiave
ottimale nella quale trovano collocazione le grandi moli di dati via via
proposti e analizzati: la rete, non solo nel senso della traduzione letterale del
termine web, costituisce il quadro per comprendere la nuova organizzazione
del sapere generata da Internet, la cui articolazione “in entrata” è certamente
gerarchica nella costruzione, mentre nella fruizione “in uscita” diventa paratattica
e associativa; ma tale diviene ancor di più in un universo digitale
ormai “liquido”, in cui il pensiero stesso si plasma attraverso la ricerca e
l’estrazione del dato (data retrieval), prontamente indicizzato da motori di
ricerca sempre più performanti, e si struttura secondo i criteri associativi del
link. Temi come questo, anche dal punto di vista delle prospettive cognitive,
meritano un’analisi approfondita a parte, ma vanno almeno menzionati alla
luce dei contributi del volume.
Al tempo stesso la rete, da intendere anche come infrastruttura fisica,
si fa veicolo di problematiche inimmaginabili fino a pochi anni fa: oltre alla
presentazione delle novità e dei possibili sviluppi, più di un testo contenuto
nel volume rispecchia l’importante fase di ripensamento, anche giuridico, in
materia di Open Data, da un lato ripercorrendo la parabola dell’apertura
conseguente a una diversa concezione delle licenze e delle proprietà dei dati,
dall’altro volgendosi a nuovi utilizzi, e riutilizzi, che di questi si possono compiere:
un delicato punto su cui il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e
del Turismo si sta impegnando con politiche ampie, ma che scaturisce da una
concomitanza di dati storici (dalla Glasnost di Gorbacëv, a Obama; ma non si
dimentichi l’Amministrazione come “casa di vetro”, secondo la definizione di
Filippo Turati agli inizi del Novecento) e di conseguenti portati del pensiero.
Come è stato largamente riconosciuto, l’apertura dei dati ha comportato una democrazia digitale totale e per fortuna irreversibile: non va tuttavia trascurato
che se la quantità dei dati scaricabili o comunque consultabili on line
aumenta esponenzialmente, non può mancare una parallela consapevolezza
critica nella ricerca, nell’individuazione e nell’uso di essi: il volume offre un
ricco ventaglio in questo senso, presentando un settore specifico, relativo
all’archeologia.
Nell’ambito delle novità prospettate non può d’altra parte mancare uno
spunto critico, guardando ai sistemi informativi territoriali, alle banche dati e
alla realtà aumentata: tutti sono divenuti centrali e imprescindibili negli ultimi
anni per chi fa ricerca archeologica e si avvicina a un territorio o a un sito,
e costituiscono una sorta di nuova rappresentazione della realtà, almeno in
senso archeologico, non diversamente dai sistemi informativi diffusi dal web
e sui dispositivi individuali, che rischiano di divenire in certi casi una realtà
parallela e falsante: massima deve essere pertanto l’attenzione, da parte di chi
opera nel campo, nel porsi domande e obiettivi puntuali, cui corrispondano
risposte circoscritte e mirate.
Infine, una tendenza si coglie, non intenzionalmente esplicitata ma presente
in vari contributi: la consapevolezza che alla logica dell’interoperabilità
dei dati, sostenuta soprattutto nel primo decennio del nuovo millennio, si sta
affiancando quella più permeabile dell’integrazione di essi.
Elena Calandra
Istituto Centrale per l’Archeologia
Location: Sapienza-University of Rome, Piazzale Aldo Moro 5, Rome, CU003 (Faculty of “Lettere e Filosofia”), Third Floor, Department of “Storia Religioni Arte Spettacolo“, Room “A di Studi storico religiosi".
GrEpiAbbr
Liste des abréviations des éditions et ouvrages de référence pour l’épigraphie grecque alphabétique
List of Abbreviations of Editions and Works of Reference for Alphabetic Greek Epigraphy
Version 01 (mai 2020)
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da remoto:
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