Books by Elio Ugenti
Bulzoni, Roma, 2018
Una volta Jean-Luc Godard disse che il cinema comincia con Griffith e finisce con Kiarostami. Que... more Una volta Jean-Luc Godard disse che il cinema comincia con Griffith e finisce con Kiarostami. Questo libro, dedicato all’opera del regista iraniano, si propone di fornire alcuni percorsi d’analisi dei suoi film e delle sue videoinstallazioni, evidenziando anche alcuni tratti essenziali della sua produzione fotografica. L’intento principale è quello di far risaltare la portata intermediale dell’opera di questo autore e la complessità del discorso sulla visualità che a essa soggiace.
Le traiettorie proposte all’interno del libro strutturano un’indagine di tipo non lineare (sul piano cronologico) e individuano alcuni snodi fondamentali nel percorso artistico di Kiarostami, selezionando alcune delle sue opere e tornando più volte su di esse per interrogarle alla luce di prospettive d’analisi differenti. Questo metodo consente di far emergere la forte coerenza interna che caratterizza la produzione del regista – che si dipana lungo un arco di oltre quarant’anni – e, contemporaneamente, di portare alla luce l’esigenza di una continua reinvenzione formale che investe tanto lo stile quanto le modalità d’esposizione delle opere.
Dai film per la sala, alle videoinstallazioni, alle fotografie, fino a una non convenzionale forma di interazione tra video e teatro: le forme dell’immagine kiarostamiana si modificano e interferiscono tra loro per dar vita a un percorso autoriale eterogeneo ma straordinariamente coerente.
Mimesis, Milano 2016
È possibile individuare ancora oggi delle vere e proprie specificità mediali? Soffermare l’attenz... more È possibile individuare ancora oggi delle vere e proprie specificità mediali? Soffermare l’attenzione sui singoli dispositivi di produzione e veicolazione di immagini può essere ritenuto ancora un approccio valido per la comprensione del panorama visivo entro cui siamo immersi? E se davvero è possibile parlare di postmedialità, questa sta a indicare la necessità di superare la nozione di medium, o si configura piuttosto come un invito a un suo radicale ripensamento? E, infine, cosa ne è delle singole immagini – e delle loro reciproche differenze – una volta che queste entrano nel circuito della Rete e vengono ripetutamente condivise
sulle piattaforme social?
Queste sono, in estrema sintesi, le principali domande alla base del presente volume. Domande dalle quali si avvia una riflessione che coinvolge da una parte l’oggetto di studio e dall’altra le metodologie di ricerca, facendo principalmente leva sui visual studies e sui media studies, ma anche sull’antropologia dell’immagine, sulla sociologia e sull’estetica, ponendo come oggetto ultimo di riflessione l’operatività del soggetto contemporaneo e la sua attitudine a intervenire con le immagini in numerosi contesti discorsivi che prendono forma in Rete.
L’approdo a un approccio di tipo ecologico è la naturale conseguenza della riflessione metodologica che si sviluppa nella prima parte del volume. Un tentativo di applicare un metodo di ricerca interdisciplinare, dinamico e relazionale per analizzare l’agire del soggetto all’interno del complesso ecosistema mediale contemporaneo.
Edited Books and Journals Issues by Elio Ugenti
Marsilio, Venezia 2023, 2023
Tra la fine degli anni quaranta e la metà degli anni settanta il panorama produttivo dell’audiovi... more Tra la fine degli anni quaranta e la metà degli anni settanta il panorama produttivo dell’audiovisivo in Italia subisce una radicale trasformazione. Nel 1949 viene infatti emanata la cosiddetta “Legge Andreotti” che impatta significativamente sulla produzione e la circolazione di film italiani all’interno del territorio nazionale; mentre nel 1976 viene pubblicata la celebre sentenza della Corte Costituzionale sulla liberalizzazione dell’etere, che cambierà per sempre la storia della televisione italiana.
Affrontando urgenti questioni di ordine teorico-metodologico e tentando di restituire la complessità e l’eterogeneità delle pratiche produttive nel periodo preso in esame, i saggi contenuti in questo volume si concentrano sui fattori chiave che hanno influenzato l’industria cinematografica italiana sul piano economico, estetico e culturale, prendendo in considerazione un ampio numero di casi di studio che spaziano dal cinema di finzione al documentario, dal cinema militante ai film prodotti a scopo educativo, dal cinema sperimentale e industriale ai film d’animazione.
"Imago. Studi di cinema e media", n. 23, 2021
È vietata la traduzione, la memorizzazione elettronica, la riproduzione totale o parziale, con qu... more È vietata la traduzione, la memorizzazione elettronica, la riproduzione totale o parziale, con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. L'illecito sarà penalmente perseguibile a norma dell'art. 171 della Legge n.
Papers by Elio Ugenti
"Mediascapes Journal2, n. 23/2024
The contemporary scenario demands an interpretation of reality as inherently hybrid, and of the i... more The contemporary scenario demands an interpretation of reality as inherently hybrid, and of the individual's condition as osmotic and "ecomedial", marked by a constantand seamlesstransition between off-and on-screen realities (that of the digital devices we use, which configureand are configured asthe environments we inhabit). Contemporary audiovisual production seems to take this into consideration by configuring multiple forms of interaction with interactive digital media. If fictional desktop cinema has demonstrated the possibility of representing these media spaces as environments in which to develop sometimes complex stories, also using the framework of film genres, other forms of experimentation lie outside the regime of fictional storytelling, establishing a fruitful dialogue with contemporary documentary forms. I intend to focus attention precisely on this aspect. What is at stake is both the modes of access to narrative materials and their organization during consumptionas in the case of web documentariesand the interplay between archival material research and imaginative configuration of the film during production, as in the desktop documentary, where what Francesco Casetti has defined as a complex "ecology of operations" seems to be at the center of attention. In all these forms of contamination between audiovisual production and interactive digital media, a fusion between contemporary documentary cinema, archival materials, and digital technologies emerges and reinforces itself, also manifesting in the visualorganizational fabric of the film, a peculiar perceptual and operational ecology characterizing the relationship between user and interface, which needs to be carefully examined and understood. This article is structured into three parts. In the first part, I will attempt to theoretically define the ecological configuration on which today's media systemwithin which we act and carry out our daily activitiesis based. I will specifically outline the peculiar aspects of the contemporary ecological perspective, which presents significant differences compared to traditional media ecology. In the second part, I will focus on two films by the French scholar and filmmaker Chloé Galibert-Laîné with the aim of investigating certain modes of "staging" contemporary digital media made possible by audiovisual media. In the conclusions, I will attempt to advance some considerations regarding the narrative and aesthetic specificities of the desktop documentary and its potential to intercept and narrate a reality that seamlessly traverses both material and virtual spaces.
C. Uva, V. Zagarrio (a cura di), "L'eccezione alla regola. Modi di produzione alternativi nel cinema italiano dal dopoguerra agli anni ottanta", Marsilio, Venezia
Malvina Giordana, Elio Ugenti (a cura di), "Culture e pratiche della produzione. Il cinema italiano tra gli anni cinquanta e gli anni settanta", Marsilio, Venezia 2023
"Fata Morgana", n. 48, 2022
Starting from a theoretical understanding of media operativity and performativity in the contempo... more Starting from a theoretical understanding of media operativity and performativity in the contemporary scenario, this article focuses on the daily use of interactive digital media from an ecological perspective. It considers contemporary screen media and online platforms as environments. Based on these premises, the article examines strategies that could effectively enhance narrative and design skills among younger generations within interactive online environments. To achieve this goal, three potentially useful operational models for media literacy activities are identified and analyzed: the interactive documentary, the social media narrative, and the desktop cinema.
A. Bremekamp, M. Giordana, L. Marmo, T. Michalsky (a cura di), "Geografie della migrazione nel cinema italiano. Luoghi e immaginari del transito", Campisano Editore, Roma, 2022
S. Parigi, C. Uva (a cura di), "Forme della regia. Scritti in onore di Vito Zagarrio", Bulzoni, 2022
TUTTI I DIRITTI RISERVATI È vietata la traduzione, la memorizzazione elettronica, la riproduzione... more TUTTI I DIRITTI RISERVATI È vietata la traduzione, la memorizzazione elettronica, la riproduzione totale o parziale, con qualasiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. L'illecito sarà penalmente perseguibile a norma dell'art. 171 della Legge n. 633 del 22/04/1941
G. Carluccio, A. D'Aloia (a cura di), "L'invenzione del futuro. Trent'anni di cinema e media audiovisivi nell'università italiana", 2022
K. Adilbekova, A. F. Ozel, H. Turker, C. Cosan, F. I. Sahin (eds.), "Social Sciences in the Age of Digital Trabsformation", Iksad Institute, Istanbul, 2022, 2022
The aim of this article is to discuss and analyse some specific audio-visual practices in the con... more The aim of this article is to discuss and analyse some specific audio-visual practices in the context of the contemporary media ecosystem. In the first part, we intend to proceed with a mapping of contemporary media practices, focusing in particular on those aspects that are particularly relevant for teaching and learning in the field of visual and media literacy. More specifically, the issues of “interactivity” with screenic interfaces and “social relations” into the screenic environments will be discussed as an integral part of the contemporary media scenario.
According to a number of internationally renowned scholars, this scenario will be literally defined as an environment. The “environmental” approach to the study of the media will be, for these reasons, the key theoretical element also for analysing some teaching and learning practices. A key question should be: What does it mean to build a “learning environments” on and off the screens of everyday digital media? On the basis of these premises, and of this preliminary question, some practices related to the use of social media in learning environments will be analysed in the second part of the article.
"Imago. Studi di cinema e media", n. 23, 2021
È vietata la traduzione, la memorizzazione elettronica, la riproduzione totale o parziale, con qu... more È vietata la traduzione, la memorizzazione elettronica, la riproduzione totale o parziale, con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. L'illecito sarà penalmente perseguibile a norma dell'art. 171 della Legge n.
K. Purgar (ed.), The Palgrave Handbook of Image Studies, Palgrave MacMillan, London 2021
L. Bandirali, D. Castaldo, F. Ceraolo (a cura di), "Re-directing. La regia nello spettacolo del XXI Secolo", Università del Salento, Lecce
"Imago. Studi di cinema e media", n. 22, 2020
This article aims to consider certain narrative elements in the experience of media users within ... more This article aims to consider certain narrative elements in the experience of media users within contemporary screen interfaces.
We will begin with the assumption that the research, visualization, and appropriation of media content of various types (textual, photographic, audiovisual, etc.) necessarily involve the exploration of different environments, in relation to which interfaces define the degree and mode of interaction.
Secondly, we will inquire whether these forms of interaction allow for the emergence of an ongoing narrative based on "topological choices" – not structured a priori but determined moment by moment by the actions performed by the media user. This is a form of narrative that is embodied and situated.
In conclusion, we will analyze how this form of spatialized ongoing narrative is presented in the desktop film "Searching" by Aneesh Chaganty.
V. Zagarrio (a cura di), "Per Kubrick. Dodici sguardi critici", Dino Audino, Roma
«SigMa. Rivista di letterature comparate, teatro e arti dello spettacolo», n.3, 2019
Il presente articolo muove dall'idea che oggi i processi di mediazione che quotidianamente hanno ... more Il presente articolo muove dall'idea che oggi i processi di mediazione che quotidianamente hanno luogo sui social media vadano intesi come un atto performativo che giunge, talvolta, a ridefinire la relazione tra evento e immagine. I processi di produzione e circolazione di immagini non sono volti soltanto alla documentazione di un evento, ma finiscono per alterarne talvolta il corso. In tal senso, il concetto di "mediazione radicale" teorizzato da Richard Grusin fornirà degli strumenti teorici fondamentali per l'analisi di un caso di studio dal quale sarà avviata la riflessione: l'attentato di Monaco di Baviera del 22 luglio 2016. La ridefinizione del ruolo e della funzione delle immagini che deriva dai processi illustrati nella prima parte dell'articolo sarà considerata come la base su cui poggiano la costruzione e la condivisione di un'identità mediale con implicazioni sul piano sociale, culturale e politico che saranno analizzate a partire dalla riflessione sulla "psicopolitica" del filosofo Byung-Chul Han. The following article starts from the idea that, nowadays, the media processes that take place daily on social media can be seen as a performative act that sometimes comes to redefine the relationship between event and image. Production and circulation of images are not limited to documenting an event, but sometimes they end up modifying its course. Thus, the concept of "radical mediation" theorised by Richard Grusin will provide fundamental theoretical tools for the analysis of a case study that we will use as a starting point: the Munich terrorist attack of 22 July 2016. The redefinition of the role and function of the
Vito Zagarrio (a cura di), Mirroring Myths. Miti allo specchio tra cinema americano ed europeo, Roma Tre Press, Roma, 2019
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Books by Elio Ugenti
Le traiettorie proposte all’interno del libro strutturano un’indagine di tipo non lineare (sul piano cronologico) e individuano alcuni snodi fondamentali nel percorso artistico di Kiarostami, selezionando alcune delle sue opere e tornando più volte su di esse per interrogarle alla luce di prospettive d’analisi differenti. Questo metodo consente di far emergere la forte coerenza interna che caratterizza la produzione del regista – che si dipana lungo un arco di oltre quarant’anni – e, contemporaneamente, di portare alla luce l’esigenza di una continua reinvenzione formale che investe tanto lo stile quanto le modalità d’esposizione delle opere.
Dai film per la sala, alle videoinstallazioni, alle fotografie, fino a una non convenzionale forma di interazione tra video e teatro: le forme dell’immagine kiarostamiana si modificano e interferiscono tra loro per dar vita a un percorso autoriale eterogeneo ma straordinariamente coerente.
sulle piattaforme social?
Queste sono, in estrema sintesi, le principali domande alla base del presente volume. Domande dalle quali si avvia una riflessione che coinvolge da una parte l’oggetto di studio e dall’altra le metodologie di ricerca, facendo principalmente leva sui visual studies e sui media studies, ma anche sull’antropologia dell’immagine, sulla sociologia e sull’estetica, ponendo come oggetto ultimo di riflessione l’operatività del soggetto contemporaneo e la sua attitudine a intervenire con le immagini in numerosi contesti discorsivi che prendono forma in Rete.
L’approdo a un approccio di tipo ecologico è la naturale conseguenza della riflessione metodologica che si sviluppa nella prima parte del volume. Un tentativo di applicare un metodo di ricerca interdisciplinare, dinamico e relazionale per analizzare l’agire del soggetto all’interno del complesso ecosistema mediale contemporaneo.
Edited Books and Journals Issues by Elio Ugenti
Affrontando urgenti questioni di ordine teorico-metodologico e tentando di restituire la complessità e l’eterogeneità delle pratiche produttive nel periodo preso in esame, i saggi contenuti in questo volume si concentrano sui fattori chiave che hanno influenzato l’industria cinematografica italiana sul piano economico, estetico e culturale, prendendo in considerazione un ampio numero di casi di studio che spaziano dal cinema di finzione al documentario, dal cinema militante ai film prodotti a scopo educativo, dal cinema sperimentale e industriale ai film d’animazione.
Papers by Elio Ugenti
According to a number of internationally renowned scholars, this scenario will be literally defined as an environment. The “environmental” approach to the study of the media will be, for these reasons, the key theoretical element also for analysing some teaching and learning practices. A key question should be: What does it mean to build a “learning environments” on and off the screens of everyday digital media? On the basis of these premises, and of this preliminary question, some practices related to the use of social media in learning environments will be analysed in the second part of the article.
We will begin with the assumption that the research, visualization, and appropriation of media content of various types (textual, photographic, audiovisual, etc.) necessarily involve the exploration of different environments, in relation to which interfaces define the degree and mode of interaction.
Secondly, we will inquire whether these forms of interaction allow for the emergence of an ongoing narrative based on "topological choices" – not structured a priori but determined moment by moment by the actions performed by the media user. This is a form of narrative that is embodied and situated.
In conclusion, we will analyze how this form of spatialized ongoing narrative is presented in the desktop film "Searching" by Aneesh Chaganty.
Le traiettorie proposte all’interno del libro strutturano un’indagine di tipo non lineare (sul piano cronologico) e individuano alcuni snodi fondamentali nel percorso artistico di Kiarostami, selezionando alcune delle sue opere e tornando più volte su di esse per interrogarle alla luce di prospettive d’analisi differenti. Questo metodo consente di far emergere la forte coerenza interna che caratterizza la produzione del regista – che si dipana lungo un arco di oltre quarant’anni – e, contemporaneamente, di portare alla luce l’esigenza di una continua reinvenzione formale che investe tanto lo stile quanto le modalità d’esposizione delle opere.
Dai film per la sala, alle videoinstallazioni, alle fotografie, fino a una non convenzionale forma di interazione tra video e teatro: le forme dell’immagine kiarostamiana si modificano e interferiscono tra loro per dar vita a un percorso autoriale eterogeneo ma straordinariamente coerente.
sulle piattaforme social?
Queste sono, in estrema sintesi, le principali domande alla base del presente volume. Domande dalle quali si avvia una riflessione che coinvolge da una parte l’oggetto di studio e dall’altra le metodologie di ricerca, facendo principalmente leva sui visual studies e sui media studies, ma anche sull’antropologia dell’immagine, sulla sociologia e sull’estetica, ponendo come oggetto ultimo di riflessione l’operatività del soggetto contemporaneo e la sua attitudine a intervenire con le immagini in numerosi contesti discorsivi che prendono forma in Rete.
L’approdo a un approccio di tipo ecologico è la naturale conseguenza della riflessione metodologica che si sviluppa nella prima parte del volume. Un tentativo di applicare un metodo di ricerca interdisciplinare, dinamico e relazionale per analizzare l’agire del soggetto all’interno del complesso ecosistema mediale contemporaneo.
Affrontando urgenti questioni di ordine teorico-metodologico e tentando di restituire la complessità e l’eterogeneità delle pratiche produttive nel periodo preso in esame, i saggi contenuti in questo volume si concentrano sui fattori chiave che hanno influenzato l’industria cinematografica italiana sul piano economico, estetico e culturale, prendendo in considerazione un ampio numero di casi di studio che spaziano dal cinema di finzione al documentario, dal cinema militante ai film prodotti a scopo educativo, dal cinema sperimentale e industriale ai film d’animazione.
According to a number of internationally renowned scholars, this scenario will be literally defined as an environment. The “environmental” approach to the study of the media will be, for these reasons, the key theoretical element also for analysing some teaching and learning practices. A key question should be: What does it mean to build a “learning environments” on and off the screens of everyday digital media? On the basis of these premises, and of this preliminary question, some practices related to the use of social media in learning environments will be analysed in the second part of the article.
We will begin with the assumption that the research, visualization, and appropriation of media content of various types (textual, photographic, audiovisual, etc.) necessarily involve the exploration of different environments, in relation to which interfaces define the degree and mode of interaction.
Secondly, we will inquire whether these forms of interaction allow for the emergence of an ongoing narrative based on "topological choices" – not structured a priori but determined moment by moment by the actions performed by the media user. This is a form of narrative that is embodied and situated.
In conclusion, we will analyze how this form of spatialized ongoing narrative is presented in the desktop film "Searching" by Aneesh Chaganty.
Patrocinato da Apulia Film Commission, Centro Interdipartimentale di Ricerca in Digital Humanities dell'Università del Salento