Academia.edu no longer supports Internet Explorer.
To browse Academia.edu and the wider internet faster and more securely, please take a few seconds to upgrade your browser.
…
1 page
1 file
« Poema di sangue e di lussuria », come la definí il suo autore, la Francesca da Rimini è una tragedia in versi rappresentata per la prima volta al Teatro Costanzi di Roma il 9 dicembre 1901 dalla compagnia di Eleonora Duse, con la « divina » nella parte della protagonista e Gabriele D’Annunzio nel ruolo di regista. Nel testo teatrale rivivono gli amanti immortali di Dante attraverso la versione romanzata della tragica storia raccontata da Boccaccio nella sua esposizione del quinto canto dell’Inferno, e si introducono interessanti novità, come la schiava cipriota Smaragdi e il fosco Malatestino, innamorato respinto da Francesca, che per vendetta si fa delatore dell’adulterio presso il fratello maggiore Gianciotto Malatesta. In questa nuova edizione, il fitto commento del curatore mette in luce gli innumerevoli riferimenti storici e letterari disseminati nel testo poetico (la Commedia in particolare), facendo emergere l’accurato lavoro compiuto da D’Annunzio, che per la sua tragedia si documentò scrupolosamente con l’obiettivo dichiarato di rendere vivi e palpitanti i suoi drammatici personaggi.
2022
Gabriele d’Annunzio, Francesca da Rimini, edizione critica a cura di Elena Maiolini, [Gardone Riviera], Il Vittoriale degli Italiani, 2021, pp. ccxxxvii- 520 (« Edizione Nazionale delle Opere di Gabriele d’Annunzio »).
Rassegna dannunziana, 2018
Il saggio si focalizza sull’eco giornalistica che Francesca da Rimini ebbe alla sua prima rappresentazione, avvenuta al Teatro Costanzi di Roma il 9 dicembre 1902. Un dramma, quello dannunziano, oggi probabilmente più noto tra gli storici del giornalismo che tra gli studiosi di letteratura, musica o teatro. Questo perché le quattro recensioni commissionate da Alberto Bergamini sul «Giornale d’Italia» l’11 dicembre 1901 hanno sancito la nascita della Terza pagina, destinata a caratterizzare la storia del giornalismo italiano. Rielaborando il celebre episodio del quinto canto dell’Inferno, d’Annunzio portò in scena – con pathos e originalità – il dissidio tra violenza, passione e tradimento, sulla scorta di un modello, quello dantesco, risemantizzato nel segno del connubio tra arcaismo e innovazione. Si tratta di un aspetto colto dai recensori della prima ora e, in particolare, da Scipio Sighele, che sulla «Nuova Antologia» (16 maggio 1902) constatava l’abilità del poeta nel plasmare personaggi malati, violenti ed efferati (nel caso di Gianciotto e Malatestino), meglio riusciti rispetto alle figure di Paolo e Francesca. D’Annunzio rielabora così un mito letterario, ma anche umano e psicologico, fondato su un’attenta strategia promozionale e comunicativa, come dimostrano anche i tagli apportati anni dopo al testo dell’opera dal giovane Riccardo Zandonai, autore della riduzione in musica dell’opera (rappresentata al teatro Regio di Torino il 19 febbraio 1914). Il ritorno di Francesca al teatro alla Scala nella primavera 2018, ben 39 anni dopo l’ultima rappresentazione al Piermarini, segna la rivalutazione di un’opera a lungo trascurata, ma modernissima nella definizione di temi di attualità come il femminicidio e la violenza in famiglia, in una chiave lirica e psicologica. Aspetti colti dalla stampa nazionale, pressoché unanime nel rilevare la complessità drammatica del testo dannunziano, all’epoca “levigato” da Zandonai e oggi re-interpretato dal regista David Pountney. Un adattamento comunicativo in piena regola, funzionale a mantenere in vita la vicenda tragica di Francesca da Rimini, interpretabile come mito non solo artistico, ma anche giornalistico del nostro tempo.
Sinestesie, 2022
Nella tragedia Francesca da Rimini d’Annunzio ridà vita al celeberrimo episodio del quinto canto dell’Inferno, a partire dal racconto di Andrea Lancia e degli altri commentatori fiorentini e soprattutto dal racconto di Giovanni Boccaccio. In d’Annunzio non scompare, dunque, il nucleo più antico della storia come si era delineata nel secolo XIV, ma esso è disseminato in pochi versi e nelle didascalie finali dell’ultima scena. Dall’intenso lavoro di documentazione del drammaturgo nasce la sua tragedia di sangue e di lussuria che è un vivido e nuovo affresco del Medioevo. Tra le più riuscite novità ci sono due personaggi: Malatestino Malatesta e la schiava cipriota Smaragdi.
Bibliologia, 2012
An overview of the 12 Venetian 15th-century roman types that Hans Mardersteig attributed to Francesco Griffo of Bologna, Aldus's renowned punchcutter, with a focus on the first three types.
G. PICCINNI, Come introduzione: gli anni delle svolte. .. . pag. I. QUADRI GENERALI 1 Si tratta di studi originali, con le sole eccezioni dei saggi di M. PELLEGRINI, Attorno all''economia della salvezza'. Note su usura, pratica pastorale ed esercizio della carità in una vicenda senese del primo Duecento (già edito "
Articolo a margine dell'edizione delle Piacevoli notti di Giovan Francesco Straparola pubblicata nell'ambito della collana I novellieri italiani della Salerno Editrice
CAPITOLO 1 -FONDAMENTI DELLA COMUNICAZIONE Psicologia, sociologia e sociologia di massa sono le tre scienze che esplorano al meglio il campo della comunicazione.
«Misure Critiche. Rivista semestrale di Letteratura», n.s. XXII, 1-2, 2023
Tempera su tela, cm 210 x 149 di Ercole Sibellato. Progetto: Studio grafico Andrea Musso Supplemento all'edizione odierna del Giornale di Brescia. 6,90 + il prezzo del quotidiano Il presente volume non può essere venduto separatamente dal quotidiano. È con Gabriele d'Annunzio (Pescara 1863-Gardone Riviera 1938) che si apre Piccola Biblioteca Bresciana, collana che riporta nel nome stesso la vocazione cui aspira: offrire in forma divulgativa ma parimenti qualificata analisi di personaggi e su momenti particolarmente significativi della storia bresciana. Di qui l'idea di affidare l'ouverture all'Imaginifico, poeta-soldato che gode di una fama internazionale ma che è anche un personaggio «bresciano» che in riva al Garda trascorse l'ultima stagione della sua splendida vita e creò il Vittoriale, singolare monumento alla patria e al proprio genio. In questo profilo, che si staglia tra puntuali richiami biografici e un dettagliato corpo a corpo con i capolavori mettendo capo a una ricostruzione critica della ragioni di un culto che è il dannunzianesimo, l'«arcangelo» Gabriele perde un poco l'«aureola» del Vate e dell'Eroe, ma conserva saldamente le ali pure e possenti del Poeta. PIETRO GIBELLINI (Pralboino 1945) filologo e critico, insegna Letteratura italiana all'Università di Venezia. È fra i maggiori studiosi dell'opera dannunziana, di cui dirige l'Edizione Nazionale.
The article informs about the variation in Francesca da Rimini's explicit between the printed edition (1902) and the autographed manuscript written in the summer of 1901. The reasons of this variation are reconstructed thanks to the documents kept in the Biblioteca Nazionale Centrale of Rome, in the Archivio Eleonora Duse of the Istituto per il Teatro e il Melodramma of the Fondazione Giorgio Cini in Venice and in the Georges Hérelle collection of the Médiathèque Jacques-Chirac of Troyes.
Landscape Architecture Frontiers (LAF), 2023
Past Imperfect, University of Alberta, 2020
CNN, Atlanta, 25 de marzo de 2020
Ithaque eBooks, 2014
Historia agraria: Revista de agricultura e …, 2004
ASC Series, 2024
European Journal of Cancer, 2018
Annals of Urology and Nephrology , 2021
The Annals of The Royal College of Surgeons of England, 2006
… Science in Cultural …, 2007
Industrial & Engineering Chemistry Research, 2010
Antimicrobial Agents and Chemotherapy, 2002
International Journal of Arts and Humanities, 2024
Muhammad Fatih, 2025
Brazilian Archives of Biology and Technology
Plant Disease, 2019
2000
Edward Elgar Publishing eBooks, 2021