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Il popolo dei libri Come è noto, il Corano definisce gli ebrei il "popolo del libro". Rav Sacks non esita a considerarla una grande affermazione. L'intera storia del giudaismo può essere considerata la storia d'amore fra un popolo e un libro, che ogni anno, durante Simchàt Torà, viene concluso e immediatamente iniziato di nuovo. L'ultima lettera della Torà è una lamed, la prima una bet, che assieme formano la parola lev (cuore): sino a che il popolo ebraico continuerà a studiare la Torà, il suo cuore non smetterà di battere (Sacks 2012). Rav Soloveitchik (Soloveitchik 1989, 154) scrive che la Torà conduce la Presenza Divina «nell'arena mondana di spazio e tempo, nel mezzo della vita terrena». La Torà non rimane in un iperuranio mondo, ma fa discendere, anche se imperfettamente, il mondo eterno nelle nostre vite, svolgendo un ruolo fondamentale e dirimente. Il re Shelomò nei Mishlè (Pv 3, 18) la definisce «etz chayìm», l'albero della vita. Nota è l'affermazione di Ben Bag Bag nei Pirqè Avot (5,21): «voltala e rivoltala, perché tutto è in essa». E' noto quanto Rambàn scrive nell'introduzione al suo commento alla Torà: il testo biblico è formato da infinite combinazioni del Nome divino. La vita ebraica è pertanto una vita piena di letture, e una casa ebraica è solitamente piena di libri. Rav Steinsaltz in un video non esita a definire l'ebreo colui che bacia i libri (Chighel 2016). Mosè, con un tocco di poesia, tiene per ultimo il comandamento in base al quale ciascuno è tenuto a scrivere per sé il rotolo della Torà; non è sufficiente dire di aver ereditato la Torà da Moshè, ciascuno è tenuto a renderla nuova e trasmetterla alle generazioni successive (Sacks 2012). Gli studiosi di religioni comparate hanno molta dimestichezza con la definizione del popolo ebraico come popolo del libro, ma non si tratta di una definizione esclusiva, dal momento che è condivisa con varie altre religioni, come il cristianesimo e l'Islam (Halbertal 1997, 2). Preliminarmente è opportuno far notare che è più giusto definire il popolo ebraico come popolo dei libri, dal momento che il suo canone autoritativo è composito e non si riduce al solo Tanàkh, ma comprende altri testi come la Mishnà e il Talmùd, il Midràsh, gli altri testi della letteratura rabbinica e la letteratura mistica. Il Rabbino Capo di Francia R. S. Sirat diceva che la Bibbia accompagna l'ebreo dalla nascita alla morte, e dalla morte all'eternità (citato in Attias 2015, 28). Non è possibile immaginare un ebraismo che prescinda dai libri neppure nell'aldilà: Halbertal, introducendo People of the Book, racconta di un suo insegnante che lo aveva introdotto ad un nuovo concetto di paradiso e inferno: nessuna pena o punizione, ma tutti racchiusi in una sala con l'ordine di studiare il Talmùd; per alcuni si sarebbe rivelato un paradiso, per altri un inferno (Halbertal 1997, 1).
2019
La biblioteca intesa come «principale istituto culturale pubblico della città»: attualmente invece, come molte altre istituzioni non solo bibliotecarie e che furono “in vista” in quegli anni, ridotta a vivere in una disperata sete di interventi pubblici, che la possano anche solo sostenere. Forse proprio muovendo da questo assunto si può tentare di far capire a che cosa in realtà mirava l’indagine socio-statistica affidata ai due validi allievi di Ardigò: l’uno, Pierpaolo Donati, all’epoca già docente di sociologia incardinato a Bologna, con un bagaglio scientifico di tutto rispetto di scritti conosciuti per l’importante posizione centrale concessa a tematiche inerenti alla rifondazione delle scienze sociali, e l’altro, Everardo Minardi, faentino, dal 1973 professore incaricato stabilizzato, poi professore associato di sociologia generale presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna, e incardinato come professore ordinario nell’Università di Teramo.
www.insulaeuropea.eu, 2019
Oltre 40 anni fa gli amministratori di un Comune e la direzione di una Biblioteca pubblica, in perfetta intesa e sinergia, si rivolsero all’Università di Bologna e in particolare alla cattedra di Sociologia tenuta dal prof. Achille Ardigò, per individuare un percorso che potesse meglio corrispondere alle esigenze di lettura e di formazione della propria comunità e dei singoli individui. Fu così che il Comune di Faenza e la sua Biblioteca commissionarono a due allievi di Ardigò, Pierpaolo Donati ed Everardo Minardi, l’indagine socio-statistica che ora si ripresenta, accompagnata da tre saggi di apertura intesi a chiarire come ci si pose allora nei confronti soprattutto dell’“utenza potenziale” del territorio, e di come oggi si guardi a quel periodo con il bisogno di storicizzarlo. La riproposta, infatti, non mira a nessun aspetto comparativo, ma vuole porsi come pregnante memoria storica, pienamente consapevole dei cambiamenti epocali intervenuti.
L'intero lavoro di traduzione, commento dell'opera e progettazione del sito è stato svolto dalla classe IV D (anno scolastico 2004/2005) del Liceo Scientifico "Torelli" di Fano, sotto la supervisione del prof. Stefano Lancioni. La classe ha lavorato divisa in gruppi: GRUPPO I (Liber Prodigiorum, 1-16: 190-156 a.C.) Giulio Brunetti, Lara Oliva, Timoteo Vitali GRUPPO II (Liber Prodigiorum, 17-28: 154-129 a.C.) Luca Abboni, Simone Sanchioni, Maria Laura Verardo GRUPPO III (Liber Prodigiorum, 29-43: 126-104 a.C.) Carlo Panaroni, Francesco Porfiri, Sophia Tomassini GRUPPO IV (Liber Prodigiorum, 44-53: 102-92 a.C.) Andrea Arceci, Luca Fornaroli, Elena Pangrazi GRUPPO V (Liber Prodigiorum, 54-63: 91-53 a.C.) Gianluca Bacchiocchi, Francesco Paolinelli, Sabrina Vesprini GRUPPO VI (Liber Prodigiorum, 64-72: 54-11 a.C.) Sara Carloni, Filippo Testaguzza, Giulia Valentini PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE SITO Emanuele Renzi, Andrea Sorcinelli ---Testo riorganizzato e strutturato in formato PDF da "Jumpjack" nel 2012. Nessuna modifica apportata alla traduzione.
Fin dall'inizio della sua vita l'uomo incomincia ad inventarsi proprie religioni, a costruirsi mitologie e ad adorare dei.
1991
McDonald, cognata del celebre pittore preraffaellita Burne-Jones. L'ambiente esotico, artistico e variopinto in cui visse fino ai sei anni influì profondamente sulla produzione artistica di Rudyard: i suoi primi amici furono i colleghi del padre, gli inservienti indù, le cameriere cattoliche, persone che convivevano armonicamente nonostante la differenza di lingua, razza e religione. Rudyard imparò a parlare il dialetto locale mentre imparava l'inglese, e si abituò a vivere in un mondo libero e composito. Questo periodo felice si concluse però nel dicembre del 1871: secondo la consuetudine delle famigli e inglesi che abitavano in India, fu mandato a frequentare le scuole in Inghilterra, con la sorella minore, ed affidato ai coniugi Holloway di Southsea. Kipling ricorda questi anni come i più infelici della sua vita, anni di frustrazioni e di sofferenze, che gli indebolirono la vista e gli minarono il fisico, e che terminarono nel 1877, quando fu trasferito a Devon per continuare gli studi. Le condizioni economiche della famiglia non gli permisero però di frequentare l'università, e nel settembre del 1882 tornò in India. Poco prima del suo diciassettesimo compleanno iniziò a lavorare come giornalista presso la "Civil and Military Gazette" di Lahore, nel Punjab, e poi per il "Pioneer"-il più importante quotidiano dell'India-di Allahabad, nelle province del nord-ovest. Le poesie e i racconti che scrisse nei sette anni che seguirono posero le basi della sua fama: pubblicate presso le edizioni della Indian Railway Library, le sue opere furono distribuite in tutte le stazioni ferroviarie dell'India, e diffuse anche in Inghilterra ed in America. Nel 1889 lasciò l'India, con l'incarico di scrivere una serie di articoli di viaggio per il "Pioneer", e con un grande desiderio di tornare in Europa. Passando per Rangoon, Singapore, Hong Kong e il Giappone, raggiunse San Francisco, attraversò gli Stati Uniti, arrivò a Liverpool in ottobre e fece il suo ingresso nel mondo letterario londinese. Nel 1890 la sua attività di collaboratore a giornali e riviste diventò frenetica, mentre la sua fama si consolidava, grazie anche alla pubblicazione di "The light that failed", accolta trionfalmente dal pubblico; le cattive condizioni di salute-conseguenza dei sette anni trascorsi in India-lo obbligarono però a interrompere la sua attività: intraprese quindi un lungo viaggio che lo portò in Italia, Sud Africa, Australia, Nuova Zelanda e, per l'ultima volta, in India. Tornò in Inghilterra alla notizia della morte di Walcott Balestier, l'amico americano di cui sposò la sorella Caroline nel gennaio del 1892; la coppia si stabilì nel Vermont, dove visse fino al 1896. Fu un periodo ricco di creatività, in cui Kipling sentiva rifluire le energie che lo avevano abbandonato; i "Libri della Jungla" (1894 e 1895) testimoniano la fertile ispirazione di quegli anni. Dopo la nascita di due figlie, Josephine ed Elsie, e in seguito a controversie con il cognato Beatty Balestier, la famiglia si trasferì in Inghilterra, a Rottingdean; nel 1897 nacque John, il terzogenito, e venne pubblicato "Capitani coraggiosi".
Signorie cittadine nell’Italia comunale, a cura di J.-C- Maire Vigueur, 2013
Le signorie di popolo Rientrano tra le «signorie di popolo» le dominazioni dove il signore sceglie di agire in sintonia con il popolo, concordando, più o meno esplicitamente, gli ambiti della sua affermazione. Tale definizione si adatta ai signori ab origine filo-popolari, giunti al governo delle città con l'appoggio del populus, come Della Scala di Verona, Beccaria di Pavia e Trinci di Foligno, ma anche a quelli che, pur partendo da orientamenti aristocratici, una volta saliti al potere cercarono un compromesso con il populus, conservandone e talora persino ampliandone gli spazi di autonomia: tale è il caso, per esempio, di Matteo Visconti a Milano sul finire del Duecento, Filippone Langosco a Pavia e in parte Giberto da Correggio a Parma a inizio Trecento. 1 Sia i primi, sia i secondi costruirono un sistema politico che poggiava sulle strutture del comune di popolo e che si basava non tanto sul depotenziamento di tale esperienza politica, quanto sulla capacità di prenderne le redini e di divenirne dunque leader.
"Studi Trentini. Storia", 101, 2022-1, pp. 81-106 , 2022
"Il Popolo" è qui il quotidiano fondato e diretto da Cesare Battisti (1900-1914). Il saggio rielabora la relazione dell'autore al convegno "Cesare Battisti e il lavoro culturale", svoltosi a Trento il 22 aprile 2016 per iniziativa della Società di studi trentini di scienze storiche. Il ruolo di Battisti non è tuttavia propriamente centrale, in questo lavoro: lo è piuttosto l'interrelazione con alcuni dei principali collaboratori dell'impresa giornalistica: Ernesta Bittanti Battisti, Antonio PIscel, Enrica Sant'Ambrogio Piscel, Ferdinando Pasini, Gino Fogolari. Un taglio volutamente parziale, pensato per una ricognizione in progress della straordinaria vicenda di Battisti giornalista.
59 1 MACHIAVELLI, Discorsi I XXXIX. 2 Discorsi I LVIII. La centralità del capitolo è stata colta da L. STRAUSS (Thoughts on Machiavelli, Glencoe, IL, The Free Press, 1958, pp. 128 ss.),
2008
Atti del Seminario internazionale, Roma, 16 ottobre 2008 a cura di Maria Cristina Misiti con la collaborazione di Gianluca D'ELIA e Maria Giovanna Fadiga
Tesi di laurea, 2022
Introduzione: una storia del libro nel libro p. Capitolo 1-La Storia che cambia 1984 di George Orwell p. Capitolo 2-Ognuno ha la sua versione della storia Storia dell'assedio di Lisbona di José Saramago, La versione di Barney di Mordecai Richler e La Storia infinita di Michael Ende p. Capitolo 3-Il presagio della fine del mondo Firmino di Sam Savage e Il nome della rosa di Umberto Eco p. Capitolo 4-Il presagio della fine della letteratura Se una notte d'inverno un viaggiatore di Italo Calvino, Fahrenheit 451 di Ray Bradbury e La casa delle parole di Cécile Coulon p.
Revista Co-herencia, 2016
Doutrina Temática Digital, 2023
Participation, Research and Learning in the Performing Arts Symposium on the 6th May 2011, Centre for Creative Collaboration, London. Royal Holloway, University of London, and PALATINE Dance, Drama and Music., 2011
Archives of Pediatrics & Adolescent Medicine, 2012
Water, Air, and Soil Pollution, 1995
Cornell University - arXiv, 2022
Modern economics, 2024
The International journal of prosthodontics
The Journal of clinical endocrinology and metabolism, 2016
Environmental Defense, 2007