Academia.edu no longer supports Internet Explorer.
To browse Academia.edu and the wider internet faster and more securely, please take a few seconds to upgrade your browser.
Dwa millennia z Owidiuszem, pod red. Ł. Bergera, M. Miazek-Męczyńskiej, E. Skwary, E. Wesołowskiej, Poznań, Wyd. Naukowe UAM, 2020, pp. 171-190.
…
20 pages
1 file
Nei suoi Autos Saramentales mitologici Calderón de la Barca propone un'originale interpretazione di alcuni tra i più noti Argonauti come simboliche prefigurazioni di Cristo.
Telèia Collana di studi iniziatici Capitolo I SENSO APPARENTE E SENSO NASCOSTO «O voi che avete gl'intelletti sani, Mirate la dottrina che s'asconde Sotto il velame detti versi strani!» Con queste parole [Inferno, IX,[61][62][63], Dante indica in modo molto esplicito che nella sua opera vi è un senso nascosto, propriamente dottrinale, di cui il senso esteriore e apparente è soltanto un velo, e che deve essere ricercato da coloro i quali sono capaci di penetrarlo. Altrove, il poeta va più lontano ancora, poiché dichiara che tutte le scritture, e non soltanto quelle sacre: «si possono intendere e debbonsi sponere massimamente per quattro sensi» [Convito, t. II, cap. 1°]. È evidente, d'altronde, che questi diversi significati non possono in nessun caso distruggersi od opporsi, ma debbono invece completarsi ed armonizzarsi come le parti di uno stesso tutto, come gli elementi costitutivi di una sintesi unica.
Oscar Draghi Mondadori , 2021
Introduction to Dante Alighieri, La Divina Trilogia. Paradiso, Milano, Mondadori, 2021. An essay on Dante and World Literature, starting from Erich Auerbach's Philology of World Literature and ending with Borges El Aleph
Idee su Dante, 2013
Da quasi sette secoli la Commedia dantesca suscita ininterrottamente l’attenzione dei lettori di tutto il mondo. Ma dove si origina questo interesse? Nel suo poema Dante affronta il problema che si trova «in fondo a tutte le religioni e le filosofie», una questione «profondamente seria» che interessa immediatamente ogni lettore, lo inquieta e lo avvince: «il destino eterno della persona». Ecco perché, accanto alla lunga storia di lecturae Dantis, la Commedia vanta anche una ricca tradizione di studi critici, particolarmente intensa tra xix e xx secolo. Per afferrare l’opera di un autore che lancia «agganci verso tutte le direzioni», gli interpreti contemporanei hanno riletto il poema da vari punti di vista e con metodi diversi, delineando una realtà molteplice e dinamica. Con l’intento di offrire uno spaccato delle prospettive interpretative di alcuni tra i più influenti critici della Commedia, il 9 e 10 maggio 2012, presso l’Università degli Studi di Milano, Esperimenti danteschi ha promosso un convegno dal titolo Idee su Dante. Autorevoli studiosi del poema e di critica letteraria hanno affrontato da un punto di vista originale le tesi di Francesco De Sanctis, Benedetto Croce, Erich Auerbach, Charles S. Singleton e Gianfranco Contini. Il presente volume ripropone il testo delle cinque conferenze.
Suggestioni e modelli danteschi tra Medioevo e Umanesimo. Atti del Convegno Internazionale di Roma (22-24 ottobre 2016), a cura di Bruno Itri e Andrea Mazzucchi, Roma, Salerno Editrice, 2022
La riflessione non ingenua sulla circolarità tra dati storici e affermazioni provenienti dalle opere letterarie consente di far interagire questi due tipi di fonti, esaminando l’uno e l’altro tipo secondo principi specifici di ognuno di essi e con metodi differenti, pervenendo ad una sintesi accettabile, che consente di capire meglio l’autore, l’opera, i fatti, il contesto storico nel quale tutto avviene. I documenti coevi possono essere utilizzati per capire l’opera di Dante; ma anche, in prospettiva ampliata e rovesciata, la Commedia potrebbe essere considerata una fonte storica ricca di notizie e di eventi significativi, di conseguenza in grado di rispecchiare l’evoluzione di un pensiero individuale all’interno di un’epoca pure soggetta a cambiamenti profondi. Dal punto di vista dell'autore, fatti e protagonisti di vicende della attualità vengono rapportati a modelli antichi, senza distinguere in questi ultimi tra storia e finzione letteraria; episodi passati, anche d’immaginazione, possono essere evocati ad esempio o a paragone di fatti attuali.
Oltre la Commedia. ‘L’altro Dante’ e il canone antico della lirica (1450-1600 ca.), 2021
The essay analyzes the role played by Dante in the Raccolta Aragonese, the anthology of vernacular poetry commissioned by Lorenzo de’ Medici to be sent to Federico d’Aragona. It reconsiders Dante’s prominent place in the collection against the background of the contemporary fifteenth-century tradition of vernacular poetry, and the widespread presence of a lyric canon formed by Petrarch and Dante. After examining the data offered by several sources and the main extant copies of the lost Raccolta, a new hypothesis is advanced on the precise composition of the opening section of the manuscript and its inclusion of Dante’s prose and poetry. In light of these considerations, it is argued that Lorenzo’s cultural operation in the Raccolta can be considered as an attempt at widening the range of “canonical authors”, one that takes into account the aforementioned lyric canon and, thus, promotes Dante in particular.
2022
Un viaggio verso la luce, dalle rive orientali dell'Oceano in direzione di un Fanciullo nato all'altro capo dell'orizzonte. Esaltato e divenuto centro intorno al quale ruota un'incalcolabile serie di miti e simboli intrecciati tra loro, poi accantonato come una favola invecchiata, il viaggio dei Magi è una somma di archetipi sempre vivi, con un fondo comune, sfuggente e appassionante. Il simbolismo dei punti cardinali e dei momenti del tempo, il giorno, la notte, l'anno con le sue stagioni, scandiscono la vita umana e vi riflettono Misure superiori riconosciute ad ogni latitudine. I ritmi del tempo e la ricerca di un suo legame con l'Eternità pervadono la riflessione, i riti ed il pensiero di ogni cultura. L'indagine di testi, storie e allusioni letterarie, folkloriche e iconografiche, ripercorre miti e simboli di un viaggio cui è chiamata ogni anima. Dall'Estremo Oriente a Costantinopoli attraverso leggende dell'India, della Persia e del Caucaso, strutture bibliche ed echi islamici, taoisti e buddisti, greci, italici e romani, e poi oltre fino all'Occidente celtico, spazio e tempo nel viaggio si trasfigurano per estendere il cammino di tre misteriosi saggi dalla terra degli uomini all'universo con i suoi cardini di spazio e tempo, per sfociare nell'anelito di un bagliore di Eternità.
Between the Adriatic and the Ionian Seas e literary imagination of travel, 2020
In the Argonautica by Apollonius Rhodius, the Argonauts, back from Colchis where they had retrieved the Golden Fleece, reached the Adriatic Sea from the river Danube. Sailing up the Po and crossing the Tyrrhenian Sea, they got to the island of the Phaeacians in the Ionian Sea. they landed here also in the anonymous Argonautica Orphica, a er entering the Mediterranean Sea through the Strait of Gibraltar. In both epic poems many people come into contact between the Adriatic and the Ionian Seas: the Illyrians from the Northern Adriatic, the Phaeacians from Corcyra, the Greek Argonauts, and the Colchians, who come from the extreme borders of the world and represent radical otherness. Some elements of these two narratives become crucial in the new ver- sions of myth in modern Italian literature: the European seas and rivers are interconnected and it is always possible to sail from one place to another; the Adriatic-Ionian basin is at the center of this network of European waterways. The Adriatic and Ionian Seas create an area where dfferent people may live together and interact. At the middle of the 16th century, after the Distinguished Order of the Golden Fleece – established by the House of Burgundy – had passed to the House of Habsburg, the myth was revived in two epic poems, La caccia by Erasmo di Valvasone and L’Egida by Girolamo Muzio (which initially celebrated just this order of chivalry). They underline the multiethnic cooperation and the peaceful establishment of new towns by the Colchians, who lost the original negative connotation of cruelty and became migrants living with the people that had welcome them. In the context of the multiethnic Habsburg Empire, the coexistence of dfferent people is still essential in the eighteenth century, i.e. Alberto Fortis. In the second half of the twentieth century, the myth acquires new life in relation to the dramatic upheavals of states and people on the other Adriatic shore (starting from the vicissitudes of Italian people in Istria after the Second World War): the closing of the Adriatic border; the dissolution of the two Balkan coastline states; the new micro-nationalism and micro-statism that caused new wars and massacres; the Albanians’ migration in the 1990s. Hence, the obsession with identity that has hit the area bringing terrible disasters, has spread: it is the target of Claudio Magris’ attack, in which myth is the metaphor of the refusal of an Aristotelian notion of identity meant as something unchanged, static and predetermined.
Dante e la Grecia Atti del Convegno internazionale Tomo I, 2021
Atti del Convegno internazionale a cura di Irene Chirico e Marco Galdi Tomo I ETPbooks atti danteDEF.indd 1 atti danteDEF.indd 1 23/8/21 12:47 23/8/21 12:47 collezione Sermonalia 02 Dante e la Grecia Atti del Convegno internazionale Tomo I
In the first century BC, looking at the myth of Jason and the Golden Fleece, Strabo (XI, 2.19) describes an ancient method of extracting gold from the alluvial sands of the torrents, sifting water over ram skins that withhold the gold powder in their fleece. The myth goes back to the beginning of the XIII cent. BC and the tradition attributes to the Mycenaean population the invention of this technique for extracting gold. But the debate about the origin of Mycenaean art of goldsmith is still wrapped in mystery. Within the several bibliographical testimonies, regarding the ancient techniques of extracting gold, there is a famous historical note to book IX of the De Re Metallica of G. Agricola, in which we find that the first indications of working gold come from Egypt, where representations of washing of minerals on monuments date back to the IV dynasty (IV millennium BC). And the Egyptian method of extracting gold from the alluvial auriferous sands by using sheep fleece is represented on one of the wall pictures of the Rameses III temple at Medinet-Habu (Thebes). On the border of the lowlands of Nubia, to the confluence of the Nile with the Wadi Hammamat, where it is testified golden extracting activity from the fourth millennium, the cult of Ammon took birth. He was recognised as a primigenian divinity, and his power arose till the beginning of the II millenium. If it is possibile to find a link between the traditional ram shaped horns of Ammon and the fossil Ammonites, in what measure these "fossil guides" could have addressed the famous Egyptian supervisors of gold in the choice of golden mine cultivation? Was it perhaps the same Ammon who had intentionally left trace of its golden passage?
Краткие сообщения Института археологии, вып.274, 2024
Por qué ha bajado el crecimiento económico en Chile a partir de 2014 y cómo lo retomamos, 2024
Computational and Mathematical Methods in Medicine, 2018
Hacettepe Üniversitesi Yabancı Dil Olarak Türkçe Araştırmaları Dergisi, 2017
Portland Cement Association, 1999
Internal and emergency medicine, 2015
In S. Petrilli & M. Ji (eds.), Intersemiotic Perspectives on Emotions Translating across Signs, Bodies and Values,. London and New York:Routledge, 275-300, 2023
International Journal of Community Service (IJCS)
European Journal of Translational Myology, 2021
European Journal of Trauma and Emergency Surgery, 2021
Case Reports, 2017
Analytical and Bioanalytical Chemistry, 2006