Papers by Marta Narducci
The Grotta Bella is an archaeological umbrian site. Evidences date from neolithic to roman age. L... more The Grotta Bella is an archaeological umbrian site. Evidences date from neolithic to roman age. Looted in the past, needs now a new scientific project to study, preserve and valorize it.
Who were the Umbrian? Why the Umbrian desappear? Which is the relation with Etruscan and Roman?
Dal principato al dominato: the princeps it is affirmed on the aristocracy and the senate, vanqui... more Dal principato al dominato: the princeps it is affirmed on the aristocracy and the senate, vanquishes the senatorial political function and seeks favor of the people, strengthens the importance of the liberties by employing them in the functioning of the state apparatus Extension of Roman citizenship and emergence of provinces Deteriorates the political situation and disrupts the relationship between intellectuals and power Uncompromising and libertarian power and intellectuals: 1-consensus; 2-dissent; 3-no collaboration; Neronian principality: desire to return to the August ages, to a new age of gold Overcomes the rhetoric and impoverishment of young people's culture Authentic and meaningful voices: Who, with a fringe attitude, poses the problem of their intellectual role = Petronio Petronio: elegantiae arbiter of Nero? (Tacito, Annales); Author of Satyricon? Satyricon: Nero age; partial text; the title is linked to greek satiris or roman satire; literary parody of the Greek love romance (comic disguise of a serious argument: stoic morality is reduced to banal formulas by Trimalcione); fabulea milesiae: new narratives ragged and spicy arguments, far from the greek novel; a collection of literary genres, tribute and outrage to the earlier tradition; irony about alleged intellectuals, on their mania of greatness; parody of campanian greek language society; La cena di Trimalcione: parody of greek philosophical symposium; philosophers: liberti and parvenus; themes: food, wine and money; new rich as Trimalcione, man is worth the money he owns; Deeply bitter sense of the novel: gigantic pantomime in the face of the real fear of death and the need to secure the social recognition that has failed him; obsessingly resorting to the theme of death to exorcise her also through the enjoyment of life in her most elementary instincts; the slaves were victims of their uncertain fate; according to P. Fedeli, dinner must be interpreted sub specie labyrinthi, in an anthropological perspective that gives the labyrinth the value of initiatory model, death and new life. The doors in the house, in the hotel, permit the entrance – test – exit; Anguish of life and existential fears in Petronio: the last narrative scene was his own death, he choose an ironic way to parody of stoic suicide (in many Greek tragedies the hero suicides even after he triumphed). As Tacito describes in Annales, the veins were cut and then restrained to slow the bleeding and reopen again, in the meantime he discussed frivolities with his friends, punished and rewarded the servants, sat down at the table and rested. Sent his will to Nero, in which he listed all the depravations of the prince, with the names of all his lovers, males and females. Bipolarity: life and death, be and appear, what's important for me and for the society?
Uno dei crateri di Eufronio illegalmente esportati e rimpatriati proveniente, forse, dalla necrop... more Uno dei crateri di Eufronio illegalmente esportati e rimpatriati proveniente, forse, dalla necropoli di Greppe Sant'Angelo a Cerveteri.
Nel contributo si presentano un gruppo di materiali ceramici protostorici provenienti
da alcuni s... more Nel contributo si presentano un gruppo di materiali ceramici protostorici provenienti
da alcuni siti del territorio del Comune di Vejano (VT): Alteto, Fosso
di Valle Campane, Fosso di Valle Noce, Torre d’Ischia, Vejano, Vigna Grande.
Il materiale è stato reperito dai volontari del GAR durante le ricognizioni di
superficie condotte nei primi anni ottanta del secolo scorso.
Gli autori presentano lo studio dei materiali protostorici provenienti dalle ricognizioni del G.A... more Gli autori presentano lo studio dei materiali protostorici provenienti dalle ricognizioni del G.A.R. nel territorio di Veiano (VT), in particolare dai siti di Borgo di Veiano, Torre d’Ischia, e Vigna Grande.
Una divinità minore del pantheon egizio, dalle fattezze peculiari e dalle molte capacità. Un viag... more Una divinità minore del pantheon egizio, dalle fattezze peculiari e dalle molte capacità. Un viaggio iconografico dalle "origini" in Egitto all'adozione levantina e fenicio-punica.
Ergendosi su di un poggio calcareo sulla dorsale tra le valli del Tevere e del Nera, Amelia (TR) ... more Ergendosi su di un poggio calcareo sulla dorsale tra le valli del Tevere e del Nera, Amelia (TR) è arroccata entro la poderosa cinta muraria che difendeva la parte più esposta del rilievo ). L'antica Améria venne fondata, secondo la tradizione riportata da Plinio Il Vecchio (Nat.
Oh cara de rosa fresca tot mon cor feis alegrar, parlau més dolç que una bresca ditxós qui us alc... more Oh cara de rosa fresca tot mon cor feis alegrar, parlau més dolç que una bresca ditxós qui us alcanssará" (O volto di rosa appena raccolta, mi fai rallegrare il cuore, parli più dolcemente della brezza, che fortuna per colui che ti potrà avere.) Cap.9 IBIZA CARTAGINESE (V-II sec. a.C.) 115 CONCLUSIONI 127 ABBREVIAZIONI 140 BIBLIOGRAFIA 142 TAVOLE 156 PREMESSA Scopo del presente lavoro è la trattazione del tema della colonizzazione fenicia e punica dell'isola d'Ibiza con particolare attenzione al passaggio tra la fase fenicia e l'età cartaginese. Il lavoro svolto è partito da considerazioni generali riguardanti i modi, le cause ed i tempi della diaspora mediterranea dei Fenici, con particolare riguardo alla situazione della Penisola Iberica in cui è inserita la nostra Pitiusa. Ampio respiro è stato dato alla sezione relativa alla grande necropoli del Puig des Molins: l'archeologia ibicenca è stata da molti definita infatti, un'archeologia esclusivamente funeraria. L'analisi segue con la descrizione della fase fenicia dell'isola che secondo antiche fonti (Diodoro Siculo) era attribuita a Cartagine. Le ricerche recenti, invece, hanno documentato l'arrivo di Fenici andalusi che nel secolo VII a.C. circa s'insediarono a Sa Caleta, da dove dopo circa 50 anni occuparono la baia d'Ibiza. Lo studio dei dati relativi al sec. VI a.C. mostra per la Pitiusa, come per tutte le colonie fenicie, segnali di crisi e di cambiamenti, dopo i quali, qui come altrove, è evidente l'impronta di Cartagine, la grande metropoli tiria nordafricana.
La storia della civiltà micenea si colloca all'interno della Tarda età del Bronzo, quando questa ... more La storia della civiltà micenea si colloca all'interno della Tarda età del Bronzo, quando questa popolazione della Grecia continentale si distingue per una serie di organizzazioni sociali e forme di aggregazione molto complesse ed articolate. Le dinamiche culturali del Medio Elladico, riflesse nei vistosi accumuli di ricchezza economica, nell'avvio di manifatture artigianali altamente specializzate, nell'emersione di centri territoriali fortificati intorno ad edifici dominanti e nell'apertura netta al dialogo con il mondo esterno, fanno da premessa 1 ai Micenei, che intorno alla metà del II millennio, XVII-XVI secolo a.C. ca., raccolgono l'eredità minoica e diventano protagonisti dello scenario politico, economico e culturale dell'area egea fino all' XI secolo a.C. ca..
Assalonne secondo alcune versioni, fu uno dei figli ribelli di David, secondo una tradizione medi... more Assalonne secondo alcune versioni, fu uno dei figli ribelli di David, secondo una tradizione medievale ebraica, il monumento conico nella valle del Cedro, era la sua tomba; ebrei, cristiani e musulmani portavano qui i figli a colpire la tomba con delle pietre (che hanno parzialmente rovinato la facciata) per ricordare la sorte della prole ribelle e maledirlo per le sue imprese. Uccise il fratellastro Amnon per rapire la sorella Tamar, fuggito a Ghesur, ci vollero tre anni per poter tornare e vedere il re suo padre, quattro anni dopo sobillò una ribellione contro il padre facendosi re (2Samuele 2:13-16). La valle del Cedro (detta anche valle di Giosafat e valle del Re) è uno dei posti più sacri di Gerusalemme, tra la città vecchia di Gerusalemme ed il monte degli Ulivi. La tomba con copertura conica, insieme a quella di Zaccaria (curiosamente, il monumento vicino alla tomba di Abshalom è chiamato tomba di Zaccaria, attribuito al Zaccaria biblico, figlio del gran sacerdote Yéhoyadah. Verso la fine del V secolo d.C., le reliquie di Zaccaria del Nuovo Testamento vennero deposte nel monolite piramidale, attualmente conosciuto come la tomba di Zaccaria) e dei figli di Hezir, è tra le più antiche del cimitero, costruite tra il II ed il I secolo a.C.; probabilmente però, Abshalom, non fu seppellito in questa struttura, costruita centinaia di anni dopo la sua morte.
Introduzione "Versa nelle giare… sigilla col tuo sigillo… sigilla l'accesso al tetto!" (da una le... more Introduzione "Versa nelle giare… sigilla col tuo sigillo… sigilla l'accesso al tetto!" (da una lettera degli archivi di Mari) Il sigillo, dal latino sigillu(m), diminutivo di signu(m) "segno" è sia l'impronta su materia molle, ottenuta con una matrice, o tipario, incisa in negativo, sia la matrice stessa. Questa viene e veniva applicata sull'imballaggio quale garanzia dell'integrità del prodotto contenuto, oppure su locali al fine di impedire che qualcuno vi penetri, od ancora su documenti allo scopo di autenticarli o per far si che nessuno ne prenda conoscenza, se non il solo destinatario 1 . Il "suggello" nelle antiche civiltà fu importante strumento di chiusura e di garanzia di documenti, lettere di ordine, contenitori di prodotti alimentari e porte. Fu anche il mezzo con cui le alte e medie gerarchie dialogavano con i funzionari di rango minore. Fu strumento efficacissimo di convalidazione di leggi, decreti, contratti e "segno" di riconoscimento personale, sia di privati, che funzionari, che re e regine 2 . L'uso poteva anche essere ornamentale, come mostra un rilievo da Mari con sacerdotesse che li indossavano applicati alla veste o portati come pendenti di collane e bracciali 3 , fino ad essere adoperati come amuleti per la valenza magica sia dell'immagine incisa che del tipo di pietra usata come supporto. I caratteri e le funzioni del sigillo si tramandarono ed evolsero nel tempo, andando a configurarsi sempre più come simbolo ed espressione dell'autorità, nonché come elemento giuridicamente insostituibile nei rapporti contrattuali tra privati (la classe più povera, non potendosi permettere questo supporto, apponeva la sua "firma" con l'impronta dell'unghia 4 ). Secondo il diverso livello di cultura e di raffinatezza dei vari popoli il sigillo assunse anche notevoli pregi d'arte: le figure richiamano valori civili e religiosi, le immagini incise, iconografie talvolta molto complesse ma anche ripetitive, possono nella grande quantità di varianti, differire per qualche piccolo particolare da cui si può individuare il proprietario 5 . Con il diffondersi della scrittura quando verso il protodinastico la società diventa letterata, vengono affiancate da iscrizioni. Nella storia dell'arte sono annoverati tra le arti minori e studiati dalla glittica, l'arte di intagliare ed incidere pietre dure e preziose. Secondo P. de Miroschedji, non furono i sigilli, almeno in Palestina, la prima manifestazione della glittica. Gli esemplari più antichi, del V millennio, sono stati trovati a N d'Israele: si tratta di cachets lenticolari in calcare rosso, bruno, grigio e nero, in cui forme, rotonde o rettangolari, e decorazioni, quadrati e cerchi, sono caratteristici di questa epoca e direttamente ispirati dai loro omologhi libanesi e siriani 6 . Usati in particolare dalle culture mesopotamiche fin dal IV millennio, sono incisi su pietre tenere, a volte semipreziose, ma anche su terracotta, osso, avorio 1
La monetazione antica nella penisola iberica è legata alle zecche di conio delle prime colonie fe... more La monetazione antica nella penisola iberica è legata alle zecche di conio delle prime colonie fenicie e greche, riproponendone così i tratti caratteristici delle rispettive madrepatrie. Le prime colonie greche furono Emporion (Ampurias), fondata dai focei di Massalia nella prima metà del VI secolo a.C., e Rhoda (Rosas), fondata tra la seconda metà del VI e gli inizi del V secolo a.C. da coloni di provenienza rodia. Le prime colonie fenicie furono Gades, fondata all'estremo ovest nell'VIII secolo a.C., ed Ebusus, porto delle isole Baleari fondato verso la metà del VII secolo a.C..
Nella piazza che prende il nome dalla Basilica e dal relativo convento (dei frati domenicani irla... more Nella piazza che prende il nome dalla Basilica e dal relativo convento (dei frati domenicani irlandesi), si apre una delle più straordinarie e ben conservate opere monumentali della città, la Basilica di San Clemente. Ci troviamo nel Rione Monti, il primo Rione di Roma, così chiamato perché comprendeva il colle Esquilino, il Viminale, parte del Quirinale e del Celio. Il complesso, una delle più antiche basiliche romane, nel Medioevo sede di importanti Concili, sorge nella valle tra l'Esquilino ed il Celio, due dei sette colli su cui venne fondata Roma. La basilica, si può raggiungere passando dal Colosseo, originariamente conosciuto come Anfiteatro Flavio, ed attraversando via di San Giovanni in Laterano, antico percorso dei cortei papali, tra le basiliche di San Pietro e San Giovanni in Laterano. La chiesa è dedicata a Papa Clemente I, generalmente noto come Clemente da Roma per distinguerlo dall'Alessandrinus, fu il quarto Papa della chiesa cattolica ed anche il primo dei Padri Apostolici, venerato come santo da cattolici ed ortodossi è il patrono di Velletri, in cui sembra abbia portato la fede in Cristo (pontificato dall'88 al 97 d.C.). Della sua vita e della morte si conosce poco o nulla, gli Atti, apocrifi (dal greco, "ciò che è tenuto nascosto") in lingua greca, del suo martirio, riprodotto in una bellissima opera di Pier Leone Ghezzi del 1724 conservata alla Pinacoteca Vaticana di Roma, vennero stampati nel Patres Apostolici del 1724, basato sugli studi di Jean Baptiste Cotelier che raggruppò sotto questo nome, gli scritti, lettere, di cinque scrittori ecclesiastici tra cui Clemente Romano. Questi, ricchi di narrazioni ampiamente leggendarie, riferiscono di come convertì Teodora, moglie di Sisinnio, un cortigiano di Nerva (Marco Cocceio Nerva, imperatore dal 18 settembre 96 alla sua morte, 21-27 gennaio 98) e dopo alcuni presunti miracoli Sisinnio stesso oltre a 423 persone di alto rango. Traiano (Marco Ulpio Nerva Traiano, imperatore di Roma dal 98 al 117) bandì il Papa in Crimea, dove, secondo la leggenda miracolistica, avrebbe dissetato 2000 cristiani. Molte persone di quel paese si convertirono ed edificarono 75 chiese. Traiano, per tutta risposta, ordinò che Clemente fosse gettato in mare con un'ancora di ferro al collo; dopo questi avvenimenti, ogni anno, il mare recedeva di due miglia, fino a rivelare un sacrario che avrebbe contenuto le ossa del martire divenendo meta di pellegrinaggio di molti fedeli. La leggenda, non più antica probabilmente del IV secolo, era sicuramente conosciuta da Gregorio di Tours nel VI secolo. Intorno all'868 San Cirillo, che si trovava in Crimea per evangelizzare i popoli slavi, rinvenne in un tumulo delle ossa ed un'ancora, credendo immediatamente che fossero le reliquie di Clemente, le trasportò a Roma dove furono deposte da Papa Adriano II, insieme a quelle di Sant'Ignazio di Antiochia, sotto l'altare maggiore della basilica inferiore di San Clemente; la traslazione, è stata raffigurata in un affresco. L'edificio offre 3 l'opportunità di ripercorrere più periodi storici grazie alla complessa stratigrafia: la struttura al livello della strada, il cui aspetto attuale, della facciata esterna e del quadriportico, gli è stato dato dall'ultima ristrutturazione settecentesca ad opera di Carlo Stefano Fontana, nipote del più famoso Carlo Fontana, in stile tardo-barocco sotto il pontificato di Clemente XI, risale ai primi anni del XII sec. ed è stata costruita da Papa Pasquale II dopo la distruzione di questa parte della città nel 1084 dai Normanni di Roberto il Guiscardo; al di sotto di questa nel 1858 gli scavi di Padre Mullooly, proseguiti ai giorni nostri dai frati domenicani irlandesi che la reggono, permisero il rinvenimento di una chiesa di IV secolo, eretta sotto Costantino I (morto nel 337), o forse poco dopo (la chiesa è menzionata in iscrizioni del tempo di Papa Damaso I morto nel 384 e di Papa Siricio morto nel 399; San Girolamo nel 392 inoltre, afferma che la struttura ai suoi tempi già era conosciuta: nominis eius [Clementis] memoriam usque hodie Romae exstructa ecclesia custodit; al terzo livello sono stati scoperti edifici di epoca romana, I sec. a.C.-III sec. d.C. circa, tra cui un mitreo, centro di culto e
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La collezione è stata concessa a tempo indeterminato dalla famiglia Aldega al Comune di Amelia. I... more La collezione è stata concessa a tempo indeterminato dalla famiglia Aldega al Comune di Amelia. I 282 reperti sono collocabili per la maggior parte in due ambiti culturali, Etruria e Magna Grecia, molti elementi di ambito italico e di epoca romana, repubblicana ed imperiale. Gli oggetti sono stati organizzati in gruppi sulla base del materiale di produzione: Bronzi e metalli, Ceramiche e terrecotte, Gemme, Marmi, Monete (a cura di A. Polosa), Ossi e avori. All'interno dei gruppi eventuali sottogruppi raccolgono gli elementi accomunati o dalla loro funzione (es. Anse e Maniglie) o dalla morfologia (es. Antropomorfi, Zoomorfi) oppure dall'ambito culturale (es. Apuli, Etruschi).
Conference Presentations by Marta Narducci
Spazi sacri ad Ibiza. Quale ruolo ha avuto realmente il dio Bes? Se sembra Tanit, La Potente, la ... more Spazi sacri ad Ibiza. Quale ruolo ha avuto realmente il dio Bes? Se sembra Tanit, La Potente, la titolare della sfera religiosa ibicenca, Bes è onnipresente sulle monete, sugli amuleti, insieme soltanto al segno di Tanit, allontana gli animali pericolosi, di cui Ibiza è priva, lo stesso toponimo 'ybsm significa Isola/e di Bes. Perché non un santuario per questo piccolo grande dio?
Thesis Chapters by Marta Narducci
Durante il viaggio ad Ibiza, come specializzanda, mi sono chiesta se Bes, soggetto del conio ibic... more Durante il viaggio ad Ibiza, come specializzanda, mi sono chiesta se Bes, soggetto del conio ibicenco, avesse un ruolo diverso da quello che appare, per l'isola d'Ibiza in epoca fenicio-punica. Dopo una rassegna delle manifestazioni del sacro, attualmente conosciute dall'archeologia, ho approfondito la relazione geotopografia/evidenze sacre e la figura di Bes, dalle sue origini fino ad Ibiza.
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da alcuni siti del territorio del Comune di Vejano (VT): Alteto, Fosso
di Valle Campane, Fosso di Valle Noce, Torre d’Ischia, Vejano, Vigna Grande.
Il materiale è stato reperito dai volontari del GAR durante le ricognizioni di
superficie condotte nei primi anni ottanta del secolo scorso.
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da alcuni siti del territorio del Comune di Vejano (VT): Alteto, Fosso
di Valle Campane, Fosso di Valle Noce, Torre d’Ischia, Vejano, Vigna Grande.
Il materiale è stato reperito dai volontari del GAR durante le ricognizioni di
superficie condotte nei primi anni ottanta del secolo scorso.