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Gran Premio d'Austria 1985

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Austria (bandiera) Gran Premio d'Austria 1985
414º GP del Mondiale di Formula 1
Gara 10 di 16 del Campionato 1985
Spielberg bei Knittelfeld
Data 18 agosto 1985
Luogo Österreichring
Percorso 5,942 km
Distanza 52 giri, 308,984 km
Clima Nuvoloso
Note Gara sospesa per incidente al 1º giro, ripresa sulla distanza originaria
Risultati
Pole position Giro più veloce
Francia (bandiera) Alain Prost Francia (bandiera) Alain Prost
McLaren-TAG Porsche in 1'25"490 McLaren-TAG Porsche in 1'29"241
(nel giro 39)
Podio
1. Francia (bandiera) Alain Prost
McLaren-TAG Porsche
2. Brasile (bandiera) Ayrton Senna
Lotus-Renault
3. Italia (bandiera) Michele Alboreto
Ferrari

Il Gran Premio d'Austria 1985 è stata la decima prova della stagione 1985 del campionato mondiale di Formula 1. Si è corsa il 18 agosto sul circuito dell'Österreichring. La gara è stata vinta dal francese Alain Prost su McLaren-TAG Porsche; per il vincitore si trattò del ventesimo successo nel mondiale. Ha preceduto sul traguardo il brasiliano Ayrton Senna su Lotus-Renault e l'italiano Michele Alboreto su Ferrari.

Prost ottenne anche la pole position e il giro più veloce della gara, cogliendo il suo quarto hat trick nel mondiale di Formula 1.[1]

Sviluppi futuri

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Il sabato prima della gara il campione del mondo in carica, Niki Lauda, annunciò la sua volontà di abbandonare le competizioni, a fine stagione. L'austriaco, che aveva già abbandonato la Formula 1, una prima volta nel 1979, disse di essere ancora appassionato alle corse, ma che ormai si sentiva meno motivato, essendo più concentrato sullo sviluppo della sua compagnia aerea Lauda Air.[2] Al suo posto sembrava imminente l'annuncio del passaggio di Keke Rosberg alla McLaren.

Aspetti tecnici

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Le Williams disponevano di nuove sospensioni posteriori. Sulle vetture britanniche erano state anche posizionate delle prese d'aria dei freni più larghe, per facilitare il raffreddamento. Sulle Brabham venne montato un manettino che consentiva ai piloti di modificare l'apertura delle prese d'aria. Questo meccanismo venne considerato però illegale dalla FISA, e ciò costrinse i tecnici a rimuoverlo dalle vetture. La RAM di Philippe Alliot venne dotata di un motore a a iniezione elettronica.[3]

Aspetti sportivi

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La Toleman, come già annunciato nelle settimane precedenti, portava in pista una seconda vettura, affidata a Piercarlo Ghinzani, che fino al Gran Premio di Gran Bretagna era stato impiegato dall'Osella.

Il 14 agosto, nel corso di una gara per vetture sport, la 1000km di Toronto, Manfred Winkelhock, pilota impiegato nel campionato dalla RAM, perì in un incidente. Perse il controllo della sua Porsche 962C, alla seconda curva del circuito di Mosport Park, finendo contro un muretto di protezione. Il pilota venne estratto ancora vivo dalla vettura, ma non riuscì a superare il trauma, decedendo per emorragia cerebrale, il giorno seguente. La scuderia lo sostituì col pilota inglese Kenny Acheson, già impiegato nella parte finale della stagione 1983.[3]

Al venerdì le McLaren, favorite alla vigilia, furono le più rapide. Alain Prost precedette il compagno di scuderia Niki Lauda di quasi otto decimi. Prost chiuse con un tempo inferiore al minuto e ventisei secondi, nuovo record in prova del tracciato, a una media di oltre 250 km/h, seconda più alta nella storia del mondiale di Formula 1, dopo quella ottenuta nel Gran Premio di Gran Bretagna da Keke Rosberg.

Alle spalle del duo McLaren si posizionò quello della Williams, con Rosberg e Nigel Mansell. Il finlandese perse un alettone e dovette utilizzare gomme da gara, in quanto quelle da qualifica non riuscivano a durare nemmeno un giro. Confermò la buona prestazione della giornata Teo Fabi, sesto.

Furono poco competitive le Ferrari: Stefan Johansson chiuse con l'undicesimo tempo, mentre Michele Alboreto fu solo diciannovesimo. Il pilota milanese ruppe un motore nelle libere del mattino, poi un altro all'inizio della sessione di qualifica e un terzo ebbe problemi con una perdita d'olio, tanto che Alboreto dovette provare utilizzando la vettura del compagno di scuderia. Le rotture venne addebitate a un malfunzionamento della centralina elettronica. Alboreto fu comunque il pilota più rapido sulla linea d'arrivo (304 km/h), mentre la punta di velocità più elevata fu toccata da Nelson Piquet, alla prima staccata, con 340 km/h. Il brasiliano era stato anche autore di un testacoda, tanto da dover impiegare in seguito il muletto.

Un altro incidente coinvolse Derek Warwick, che urtò, mentre usava la monoposto di Patrick Tambay, suo compagno di scuderia, il guard-rail, danneggiando la vettura pesantemente. Anche peggio andò a Kenny Acheson, che ruppe il motore nelle libere del mattino, e riuscì ad andare in pista solo mentre stava finendo la sessione. Venne inserito in classifica col tempo di 1h20"516, con una media ufficiale di 5,9 km/h.[4]

Nelle libere del sabato la Ferrari ruppe un ennesimo motore, mentre Prost si bruciò leggermente il dorso della mano, per la perdita di carburante all'interno dell'abitacolo della sua monoposto.

La sessione di prove ufficiali del pomeriggio fu caratterizzata da un forte temporale, che si abbatté sul tracciato quando erano passati pochi minuti dall'inizio della sessione stessa. Ciò non permise a nessun pilota di battere il tempo di Prost, ottenuto al venerdì. Per il francese fu la prima pole position della stagione. Mansell fu capace di scalare secondo, prendendo la prima fila a Lauda, che rimase terzo, davanti all'altro pilota della Williams, Rosberg.

Alboreto, nei pochi giri compiuti, riuscì a salire al nono posto, battuto però, per pochi millesimi, da Patrick Tambay. Ottenne un ottimo decimo posto Riccardo Patrese, mentre fu solo quattordicesimo Ayrton Senna, penalizzato dalla rottura di un turbo. Il solo non qualificato fu Martin Brundle, l'unico con motore aspirato.[3][5]

I risultati delle qualifiche[6] furono i seguenti:

Pos Pilota Costruttore Tempo Griglia
1 2 Francia (bandiera) Alain Prost Regno Unito (bandiera) McLaren-TAG Porsche 1'25"490 1
2 5 Regno Unito (bandiera) Nigel Mansell Regno Unito (bandiera) Williams-Honda 1'26"052 2
3 1 Austria (bandiera) Niki Lauda Regno Unito (bandiera) McLaren-TAG Porsche 1'26"250 3
4 6 Finlandia (bandiera) Keke Rosberg Regno Unito (bandiera) Williams-Honda 1'26"333 4
5 7 Brasile (bandiera) Nelson Piquet Regno Unito (bandiera) Brabham-BMW 1'26"404 5
6 19 Italia (bandiera) Teo Fabi Regno Unito (bandiera) Toleman-Hart 1'26"664 6
7 11 Italia (bandiera) Elio De Angelis Regno Unito (bandiera) Lotus-Renault 1'26"799 7
8 15 Francia (bandiera) Patrick Tambay Francia (bandiera) Renault 1'27"502 8
9 27 Italia (bandiera) Michele Alboreto Italia (bandiera) Ferrari 1'27"516 9
10 22 Italia (bandiera) Riccardo Patrese Italia (bandiera) Alfa Romeo 1'27"851 10
11 8 Svizzera (bandiera) Marc Surer Regno Unito (bandiera) Brabham-BMW 1'27"954 11
12 28 Svezia (bandiera) Stefan Johansson Italia (bandiera) Ferrari 1'27"961 12
13 16 Regno Unito (bandiera) Derek Warwick Francia (bandiera) Renault 1'28"006 13
14 12 Brasile (bandiera) Ayrton Senna Regno Unito (bandiera) Lotus-Renault 1'28"123 14
15 26 Francia (bandiera) Jacques Laffite Francia (bandiera) Ligier-Renault 1'28"249 15
16 18 Belgio (bandiera) Thierry Boutsen Regno Unito (bandiera) Arrows-BMW 1'28"262 16
17 17 Austria (bandiera) Gerhard Berger Regno Unito (bandiera) Arrows-BMW 1'28"566 17
18 25 Italia (bandiera) Andrea De Cesaris Francia (bandiera) Ligier-Renault 1'28"666 18
19 20 Italia (bandiera) Piercarlo Ghinzani Regno Unito (bandiera) Toleman-Hart 1'28"894 19[7]
20 23 Stati Uniti (bandiera) Eddie Cheever Italia (bandiera) Alfa Romeo 1'29"031 20
21 9 Francia (bandiera) Philippe Alliot Regno Unito (bandiera) RAM-Hart 1'29"827 21
22 3 Germania (bandiera) Stefan Bellof Regno Unito (bandiera) Tyrrell-Renault 1'30"514 22
23 10 Regno Unito (bandiera) Kenny Acheson Regno Unito (bandiera) RAM-Hart 1'35"072 23
24 24 Paesi Bassi (bandiera) Huub Rothengatter Italia (bandiera) Osella-Alfa Romeo 1'35"329 24
25 30 Regno Unito (bandiera) Jonathan Palmer Germania (bandiera) Zakspeed 1'35"787 25
26 29 Italia (bandiera) Pierluigi Martini Italia (bandiera) Minardi-Motori Moderni 1'36"765 26
Vetture non qualificate
NQ 4 Regno Unito (bandiera) Martin Brundle Regno Unito (bandiera) Tyrrell-Ford Cosworth 1'37"317 NQ

La pista si presentava secca, anche se nella notte un forte temporale aveva colpito la zona della pista; ciò comportava che le vie di fuga, in erba, fossero ancora zuppe d'acqua.

Alla partenza Alain Prost venne infilato da Niki Lauda, già alla prima curva. Dietro si verificò molta confusione: Mansell partì piano, per un problema al motore, mentre Teo Fabi rimase fermo sulla griglia. Anche Elio De Angelis partì male, a causa di un motore sporco. Patrick Tambay s'infilò tra i due piloti italiani, come, invece, non ci riuscì Alboreto, che colpì le vetture, perdendo la sospensione anteriore. Da dietro arrivò Gerhard Berger, che tamponò sia la Toleman che la Lotus. A seguito dell'incidente la direzione di gara espose la bandiera rossa, che interruppe la gara, ripresa poi sulla distanza originaria. L'unico che non riuscì a prendere il via alla seconda partenza fu Piercarlo Ghinzani, non coinvolto nell'incidente, ma che, nel primo giro, aveva mandato fuori giri il motore. De Angelis, Fabi, Alboreto e Berger passarono a utilizzare il muletto, così come Prost che, sulla vettura titolare, soffriva di un surriscaldamento.

Alla seconda partenza Prost mantenne il comando, mentre Nigel Mansell fu nuovamente autore di una partenza cattiva, con Keke Rosberg che gli prese la seconda posizione, passando vicino al muretto. Alle spalle del finlandese si piazzarono Lauda, Piquet, De Angelis e lo stesso Mansell.

La gara di Rosberg terminò presto, al quarto giro, per una perdita della pressione dell'olio. Le due McLaren imposero un ritmo impossibile per gli avversari: già al decimo giro Prost aveva 24"5 di vantaggio sul terzo, Nelson Piquet. Nel frattempo Fabi era entrato in zona punti, passando Tambay, che, al nono giro, si fermò ai box per cambiare gli pneumatici, a causa di una foratura.

Al quattordicesimo giro Andrea De Cesaris fu autore di un'uscita di pista alla Texaco: la sua Ligier terminò contro un avvallamento del terreno, effettuando delle giravolte. Il pilota uscì indenne dalla vettura. Nei giri successivi, per un propulsore poco performante, Fabi perse diverse posizioni.

Al diciottesimo passaggio Nigel Mansell prese la quarta posizione a De Angelis. Il pilota romano cedette, cinque giri dopo, la posizione a Senna. Prost si accorse che le regolazioni del muletto portavano a un consumo eccessivo delle gomme. Ciò consentì a Lauda di ridurre a due secondi la distanza dal leader della gara.

La rimonta di Mansell proseguì al venticinquesimo giro, quando ebbe la meglio su Piquet. Nel giro successivo Prost passò ai box, per cambiare gli pneumatici, ormai consumati. Dopo 11 secondi il francese tornò in gara, secondo, alle spalle del solo Lauda. Nello stesso giro anche Nelson Piquet passò ai box, ma per ritirarsi, a causa di una mancanza di pressione della sovralimentazione; poco dopo abbandonò anche Mansell, col motore esploso. La classifica vedeva, alle spalle del duo McLaren, Senna, Elio de Angelis, Michele Alboreto, Stefan Johansson e Marc Surer.

De Angelis effettuò il suo cambio gomme, al trentunesimo giro. Il pilota della Lotus rientrò in gara alle spalle delle due Ferrari.

Lauda aveva un vantaggio di quasi trenta secondi su Prost che, però, con gomme nuove, riusciva a ridurre il margine sul compagno di team, di giro in giro. Negli stessi giri anche Johansson tentò, senza successo, di passare Alboreto.

Il cambio in vetta avvenne al quarantesimo giro, quando il motore della vettura di Lauda esplode alla Rindt. Prost si ritrovò al comando, con oltre 42 secondi di vantaggio su Senna (con una vettura penalizzata da forti vibrazioni) e oltre 55 su Alboreto.

Al quarantottesimo giro esplose un altro propulsore, quello della Renault di Patrick Tambay. Alla curva Sebring il francese scivolò sull'olio perso dalla sua stessa monoposto, effettuando poi dei testacoda.

Prost concluse la gara vittorioso, per la ventesima volta nel mondiale di Formula 1. Completarono il podio Ayrton Senna, che negli ultimi giri scontava un aumento delle temperature del motore, e Michele Alboreto. Prost e Alboreto si ritrovarono appaiati in cima alla classifica dei piloti.[3]

I risultati del gran premio[8] furono i seguenti:

Pos Pilota Costruttore Giri Tempo/Ritiro Griglia Punti
1 2 Francia (bandiera) Alain Prost Regno Unito (bandiera) McLaren-TAG Porsche 52 1h20'12"583 1 9
2 12 Brasile (bandiera) Ayrton Senna Regno Unito (bandiera) Lotus-Renault 52 + 30"002 14 6
3 27 Italia (bandiera) Michele Alboreto Ferrari 52 + 34"356 9 4
4 28 Svezia (bandiera) Stefan Johansson Italia (bandiera) Ferrari 52 + 39"073 12 3
5 11 Italia (bandiera) Elio De Angelis Regno Unito (bandiera) Lotus-Renault 52 + 1'22"092 7 2
6 8 Svizzera (bandiera) Marc Surer Regno Unito (bandiera) Brabham-BMW 51 +1 giro 11 1
7 3 Germania (bandiera) Stefan Bellof Regno Unito (bandiera) Tyrrell-Renault 49 Fine benzina 22  
8 18 Belgio (bandiera) Thierry Boutsen Regno Unito (bandiera) Arrows-BMW 49 +3 giri 16  
9 24 Paesi Bassi (bandiera) Huub Rothengatter Italia (bandiera) Osella-Alfa Romeo 48 +4 giri 24  
10 15 Francia (bandiera) Patrick Tambay Francia (bandiera) Renault 46 Motore[9] 8  
Rit 26 Francia (bandiera) Jacques Laffite Francia (bandiera) Ligier-Renault 43 Incidente 15  
Rit 29 Italia (bandiera) Pierluigi Martini Italia (bandiera) Minardi-Motori Moderni 40 Sospensione 26  
Rit 1 Austria (bandiera) Niki Lauda Regno Unito (bandiera) McLaren-TAG Porsche 39 Motore 3  
Rit 17 Austria (bandiera) Gerhard Berger Regno Unito (bandiera) Arrows-BMW 33 Problemi al turbo 17  
Rit 19 Italia (bandiera) Teo Fabi Regno Unito (bandiera) Toleman-Hart 31 Problemi elettrici 6  
Rit 16 Regno Unito (bandiera) Derek Warwick Francia (bandiera) Renault 29 Motore 13  
Rit 10 Regno Unito (bandiera) Kenny Acheson Regno Unito (bandiera) RAM-Hart 28 Motore 23  
Rit 7 Brasile (bandiera) Nelson Piquet Regno Unito (bandiera) Brabham-BMW 26 Problemi al scarico 5  
Rit 5 Regno Unito (bandiera) Nigel Mansell Regno Unito (bandiera) Williams-Honda 25 Motore 2  
Rit 22 Italia (bandiera) Riccardo Patrese Italia (bandiera) Alfa Romeo 25 Motore 10  
Rit 30 Regno Unito (bandiera) Jonathan Palmer Germania (bandiera) Zakspeed 17 Motore 25  
Rit 9 Francia (bandiera) Philippe Alliot Regno Unito (bandiera) RAM-Hart 16 Problemi al turbo 21  
Rit 25 Italia (bandiera) Andrea De Cesaris Francia (bandiera) Ligier-Renault 13 Incidente 18  
Rit 23 Stati Uniti (bandiera) Eddie Cheever Italia (bandiera) Alfa Romeo 6 Problemi al turbo 20  
Rit 6 Finlandia (bandiera) Keke Rosberg Regno Unito (bandiera) Williams-Honda 4 Pressione dell'olio 4  
NP 20 Italia (bandiera) Piercarlo Ghinzani Regno Unito (bandiera) Toleman-Hart 0 Incidente alla prima partenza[7] 19  
NQ 4 Regno Unito (bandiera) Martin Brundle Regno Unito (bandiera) Tyrrell-Ford Cosworth

Classifiche Mondiali

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  1. ^ (FR) Statistiques Pilotes-Divers-Hat trick-PROST Alain, su statsf1.com. URL consultato il 21 febbraio 2022.
  2. ^ Lauda, addio alle corse, in La Stampa, 18 agosto 1985, p. 18. URL consultato il 24 febbraio 2022.
  3. ^ a b c d (FR) 10. Autriche 1985, su statsf1.com. URL consultato il 22 febbraio 2022.
  4. ^ Cristiano Chiavegato, La McLaren vola, la Ferrari arranca, in La Stampa, 17 agosto 1985, p. 17. URL consultato il 24 febbraio 2022.
  5. ^ Cristiano Chiavegato, Alboreto deve inseguire Prost, in La Stampa, 18 agosto 1985, p. 18. URL consultato il 25 febbraio 2022.
  6. ^ Risultati delle qualifiche, su statsf1.com.
  7. ^ a b Piercarlo Ghinzani, qualificato diciannovesimo, prese regolarmente il via, ma la gara, per incidente, venne interrotta al primo giro. A causa di un problema tecnico sulla sua vettura, non prese parte alla seconda partenza. Questo non portò al recupero dell'unico non qualificato, Martin Brundle.
  8. ^ Risultati del gran premio, su statsf1.com.
  9. ^ Patrick Tambay, pur se ritirato, venne classificato, avendo coperto più del 90% della distanza.
Campionato mondiale di Formula 1 - Stagione 1985
 

Edizione precedente:
1984
Gran Premio d'Austria Edizione successiva:
1986
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