Cameron Diaz che sceglie proprio 'sto film per tornare a recitare è come uno che torna dopo sei mesi di sopravvivenza su un'isola deserta e la prima cosa che mangia è una scatoletta di simmental. Mah.

A parte il finale che non chiude bene, bel film, bella mano, attori in parte, tra lo Spike Jonze più romantico e il Fablesman di Spielberg. E poi finalmente un po' di estetica Y2K e di storie che parlano di essere adolescenti negli anni Duemila, finalmente ci stiamo arrivando dopo le abbuffate di anni Ottanta che ormai mi danno l'orticaria e il breve revival dei Novanta. Tra l'altro bello vederlo subito dopo "Adolescence" perché l'uso che fa di Internet questo film è diametralmente opposto.

Io davvero mi domando come li scrivano certi film. Robe a cazzo (cosa c'entra la sottotrama del personaggio con il disturbo alla memoria?) e pieghe narrative che escono fuori dal nulla (Barbara Alberti strega pazza che monopolizza la seconda metà del film - l'unica cosa decente, ma completamente avulsa dalla pellicola). Il film non va da nessuna parte ed è tratti particolarmente irritante per come affronta storia e personaggi - quasi tutti con motivazioni e percorsi mentali deliranti.

Sto film poteva essere fero e poteva essere piuma. E invece è na chiavica.