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2021, McGraw-Hill, Milano
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I nativi digitali, e ancor più l’ultima generazione di bambini e ragazzi per cui l’etichetta è già vecchia, sanno trattare le immagini ad ogni livello: produrle, modificarle, utilizzarle e condividerle; ma sono davvero consapevoli del senso del loro operare? In che modo selezionano i materiali visuali che agiscono o subiscono? Quali fattori provocano la loro adesione emotiva? Che cosa cercano nella massa di frammenti visuali che li circondano? E soprattutto: sanno esercitare senso critico? In forza del proprio ruolo educativo e culturale, la scuola deve riuscire a intervenire in questo processo inarrestabile, ma non necessariamente negativo. Non ha più senso limitare lo studio dell’immagine entro i confini anacronistici della disciplina Arte e immagine, dove si parla prevalentemente di pittura, arrivando a spingersi al massimo verso la fotografia. Da tempo il Ministero ha introdotto specifici obiettivi di apprendimento legati alla conoscenza più ampia dei linguaggi visivi nel loro complesso, non escluso il mondo del digitale, ma la capacità di tradurre in pratica questo mandato è ancora troppo spesso affidata alla buona volontà dei docenti. Questo volume intende proporre e discutere alcune metodologie didattiche di educazione all’immagine e al linguaggio della visualità contemporanea, dalla fotografia al digitale, passando attraverso cinema e televisione. Il testo colma un vuoto importante nel mercato italiano, dove le pubblicazioni in materia risultano datate, troppo prescrittive e scarsamente ricettive rispetto alla complessità mediale contemporanea. Tra le novità troviamo un approccio globale al fenomeno visivo, un campionario di esempi aggiornati di prassi sperimentate nelle scuole e l’intervento su forme spesso dismesse ma in realtà parte integrante della vita del bambino. Il testo si rivolge sia a chi già lavora nell’ambito educativo, in particolare agli insegnanti della scuola di primo e secondo grado, sia a chi ha necessità di costruirsi competenze in materia, come nel caso degli studenti di Scienze della Formazione Primaria.
Studi Culturali, 2011
This article instroduces visual studies, focussing on the notion of visuality and visual culture, selectively reviewing some of the most relevant trends in this cross-disciplinary field.In mondi sociali sempre più carichi di rappresentazioni visive, in culture sempre più strutturate da tecnologie della visione in continuo mutamento, anche le scienze sociali ed umane stanno acquisendo una propria sensibilità visuale tentando di correggere quella predilezione per modelli euristici di derivazione linguistica che le ha a lungo caratterizzate. Da alcuni decenni, la sociologia, la semiotica, la geografia, la storia e l’antropologia hanno affiancato gli studi culturali cominciando a riflettere sul ruolo dell’immagine, assumendo le immagini come oggetto di ricerca o come indicatore per l’analisi di fenomeni culturali complessi. L’aspirazione è sempre più quella di considerare le immagini – disegni, mappe, elementi decorativi ma anche e soprattutto foto – come qualcosa di più che attraenti illustrazioni esemplificatorie o elementi decorativi per arricchire un testo. Certo possiamo rinvenire illustri precedenti a questa svolta visuale – basti pensare, per riprendere due contributi classici già apparsi in «Studi Culturali», al ruolo che W.E.B. Du Bois (1900) riservò alla fotografia per studiare e al contempo promuovere l’identità afroamericana, o alla celebre analisi dei genderismi condotta da Goffman (1977) a partire dalle fotografie pubblicitarie (si veda anche Sassatelli 2010 e 2004). Tuttavia, oggi si avverte più forte l’urgenza di far fronte ad un fenomeno, quello dalla cultura visiva, che appare sempre più centrale.
2017
These considerations aim to sketch some important lines of the epistemology of training in its aesthetic sense with reference to audio-visual languages and technologies. The later part of the paper will include the consequences in terms of procedure and a proposal on the applicability of the principles presented. The methodological approach is of the qualitative type as it tends to highlight especially the relational dynamics of the phenomenon both connected with the contemporary context and epistemological assumptions of a hermeneutic nature and relating to interpretative pedagogy. The conclusions highlight the importance of epistemological awareness in order to optimize the learning triggered by these innovative technologies and, therefore, an educational proposal.
This work is about an hypovedent high school student born in Morocco but studying in Italy. The project work is about math teaching and learning in a situation of special education needs with an inclusive practice point of view. In fact at that time I was not the special education teacher of the blind student but a math teacher of his school class.
Maria Serena Sapegno (a cura di), La differenza insegna – la didattica delle discipline in una prospettiva di genere, Roma, Carocci, 2014
Contesti. Città, territori, progetti, 2022
La necessità di una nuova ecologia del corpo Il più recente rapporto Ecosistema Scuola (Legambiente, 2021) ha analizzato 7037 edifici scolastici italiani evidenziando la condizione di obsolescenza e l'impreparazione degli edifici stessi di fronte agli obiettivi della transizione ecologica. Desuetudine strutturale e materica ma anche dei modelli formativi che mettono in luce un ritardo pedagogico nell'allineamento tra spazio fisico e "spazio metaforico di rielaborazione cognitiva ed affettiva, a partire da esperienze di scoperta del mondo" (Massa, 1997, pp.176-177). Queste criticità stanno favorendo nuovi tipi di offerta didattica all'aperto, in cui l'esperienza corporea diviene centrale in un'ottica di apprendimento ecologico. Tuttavia, riguardo all'idea di apertura, le linee guida del Miur, 1 pur non costituendo ancora un apparato legislativo (Barletta, 2013), suggeriscono una trasformazione dell'edifi
2020
This essay briefly presents the main issues raised in the "Literature and Visual Culture" section of Lea journal (2019 and 2020). In particular, the main reflections on ékphrasis, iconotexts, iconisms and scopic regimes are discussed again, and a paradigmatic sampling of theories (from W.J.T. Mitchell to G. Boehm, from Cometa to Purgar) is reconsidered in the light of the essays collected
Allestimento musei, come comunica con i potenziali fruitori. Come un bene culturale come si promuove e come parla all'interno: come l'istituzione si presenta e come parla. Analizzeremo alcuni casi storici. Campo in grandissima evoluzione dalla fine degli anni 90 è capitato di tutto, negli ultimi 20anni sono entrate delle figure molto pesanti. Si punta moltissimo sul nome dell'architetto che lo progetta: il potere degli architetti in qs settore è diventato fortissimo. Un nuovo Louvre in medio-oriente a Dubai. Si sa chi è l'architetto e non si sa chi è il direttore del museo. Il museo di Bilbao in cui l'architetto dice "ah si devo lasciare un po' di spazio per i quadri"! Conta più la forma o conta più il contenuto? Rif. Renzo Piano. Qs architetti rappresentano da un lato persone che raccolgono un grosso potere economico e politico. Possiamo distinguere tra cose nuove progettate ed invece musei contenitori di recupero o strutture già esistenti. Conclusioni: sul piano dell'img l'architettura ha giocato un ruolo sp maggiore. Le nuove strutture sono talmente autorefenziali (di griffe) che la firma dell'architetto passa soprattutto ed in seconda battuta: ci si chiede a che serve? La forma diventa talmente imp che vai a vedere l'architettura. Per chi è fatta qs operazione, chi è il target? Gli architetti stanno condizionando qs tipo di fruizione più gente va meglio è. C'è uno sbilanciamento, un capovolgimento-un'inversione di tendenza. Qs fenomeno sta accelerando che malgrado la crisi non è in via di abbassamento. Il racconto di ciò che avviene all'interno del museo (allestimento), la piramide del Louvre è un segno! Ci troviamo davanti a dei fenomeni di cambiamento: il nuovo ed il vecchio. Si tratta di capire fino a che punto qs operazioni sono funzionali.
2022
In this research I analyze some performances of Visual Vernacular, an art typical of the Deaf culture that combines pantomime, cinema, music, acting, poetry. The purpose of this research is to use the Visual Vernacular within an inclusive music lesson at school and, therefore, to generate an inclusive musical practice for the deaf and hard of hearing. My intent is to test the validity and effective usability of a lesson of this type on pupils aged between 10 and 12 years. The state of my work is in an initial phase of planning the lessons and defining the methods for verifying and evaluating the validity of my proposal.
Bulletin De L Apad, 1997
Proceedings of the International Conference & Workshop on Emerging Trends in Technology - ICWET '11, 2011
International Teacher Magazine , 2017
2nd Conference on Urban Planning and Regional Development _ sustainable urban developmen, 2020
Intelectual Property and Theory of Justice, A. Gosseries, A Marciano, A Strowel (eds), London, Palgrave-MacMilan, pp. 77-99
Cento lanzi per il Principe, 2019
Российская история, 2023
Officina, 2024
Al Burhan Journal of Quran and Sunnah Studies, 2024
APQN 2012 Conference in Siem reap Cambodia
Journal of Molecular Structure, 2010
593 Digital Publisher CEIT
IEEE Transactions on Antennas and Propagation, 1997
Symbolae Osloenses, 2023
BAR - Brazilian Administration Review, 2012
Revista Internacional de Aprendizaje en la Educación Superior, 2016