Oinotrian Archaeology

"…che Athena l'ha dotata più delle altre donne con maestria di lavori belli e di un cuore comprensivo, e accorgimenti quali niun altra sappiamo che avesse ... " Odissea 2.116 Alla memoria di Silvana Luppino 1. Introduzione Colgo l'occasione per dedicare questa relazione alla memoria di Silvana Luppino, la studiosa con cui ho lavorato per più di venti anni, con momenti tesi, ma anche buoni: mi vengono in mente bei ricordi di Lei che gesticola, concentrata nelle discussioni sui ruoli nella colonizzazione greca di Francavilla Marittima-Lagaria e di Sybaris con i miei studenti dell'Università di Groningen. Mi ricordo anche quando alla fine dei lavori archeologici avevamo qualche partita di calcio con le squadre degli studenti scavatori di Trebisacce e Francavilla contro gli operai a Sibari (vinta sempre da questi ultimi, anche per l'entusiasmo dimostrato dalla dottoressa Luppino). Ricordi dei primi anni, quando Silvana (su suggerimento di Maria W. Stoop con la quale iniziava il mio lavoro su Timpone della Motta 1), m'invitava a riprendere gli scavi sulla collina di Timpone della Motta perché atti clandestini erano dappertutto visibili: buchi nuovi e profondi ma anche piccoli e superficiali-lasciati dai metaldetectors. Poco più tardi, quando ho scoperto gli oggetti trafugati negli anni '70 dello scorso secolo da Timpone della Motta nelle collezioni svizzere, nel Museo Ny Carlsberg e nel Museo Getty a * Sono molto grata alla dott.ssa Lucilla Barresi, alla dott. essa Marianna Fasanella Masci e alla dott.essa Francesca Mermati per avermi aiutato con l'italiano del testo, gli errori rimasti sono colpa mia. Senza la loro perpetua e amichevole interesse, discussione e correzione avevo smesso scrivere in Italiano molto tempo fa. 1 Sulle ricerche archeologiche a Francavilla Marittima: DE LACHENAL 2007, pp. 17-81; sulla identificazione di Lagaria

"To have a world is always the result of an art" (Avere un mondo è sempre il risultato di un'arte) H. Blumenberg 1985 Premessa Oggi come oggi, studiosi di miti come Blumenberg e Ricoeur, 8 respingono completamente l'idea eurocentrica che il mito come sistema di pensiero precedesse il pensiero logico. Logos e mythos fanno parte dello stesso sistema, in cui la scienza fornisce informazioni sul mondo e su noi stessi ma senza la capacità di aggregare queste informazioni in un tutto per noi significativo e efficace. Il mito e l'arte riempiono questo vuoto, ma d'altra parte non possono arrivare mai a una verità assoluta. Mito e arte sono sempre fluidi e temporanei, come metafore che lasciamo lavorare per noi. Il presente contributo, attraverso la lettura di alcuni reperti archeologici da Francavilla Marittima/Lagaria, tenta proprio di dimostrare che diversi miti hanno avuto un ruolo importante nella cultura locale protostorica e arcaica. Questo può essere dedotto dalla citazione riportata supra, secondo la quale ovunque l'archeologo incontri un "Mondo" coerente, testimoniato dalla presenza di artefatti specifici e/o da una pianificazione spaziale specifica, c'è "Arte", un sistema serrato di miti, concetti, spiegazioni, tradizioni, costumi. 
Blumenberg 1985; Ricoeur 1991.

Oggi più che mai odori e aromi animano un mondo ambivalente. Incarnano l'emblema del lusso, scaldano le speranze di vendita legate al Natale o a san Valentino. Allo stesso tempo si tratta di una sfera dell'esperienza la cui struttura è poco conosciuta, preda di una mitologia dura a morire che definisce l'olfatto senso istintivo e animale. Grazie alla costruzione di un punto di vista multidisciplinare, questa raccolta di saggi mira a liberare la specificità del «naso umano» da pregiudizi secolari. Nella prima parte, le incursioni nella Grecia antica di archeologi, storici e studiosi di letteratura mostrano la presenza di un panorama culturale, già duemila anni fa, molto articolato. Nella seconda sezione si mette a fuoco la struttura percettiva tipica di odori e aromi in termini biologici e psicologici, estetici e linguistici. Completano il quadro brevi interventi scritti da profumieri ed esperti di aromaterapia per un confronto tra presente e passato assai stimolante.

Note di archeologia calabrese a cura di Paolo Brocato 4 Proprietà letteraria riservata © by Pellegrini Editore -Cosenza -Italy Stampato in Italia nel mese di settembre 2015 per conto di Pellegrini Editore Via De Rada, 67/C -87100 Cosenza Tel. (0984) 795065 -Fax (0984) 792672 Sito internet: www.pellegrinieditore.it E-mail: info@pellegrinieditore.it I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica, riproduzione e adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i Paesi. Volume pubblicato con il contributo del

E.F.M. Emanuele, Presentazione; P.G. Guzzo, Per la conservazione della Magna Grecia e della Sicilia; P. Apolito, Taranto. Santuario greco e villa romana di località Saturo; S. Marino, Metaponto. Acroteri figurati; S. Marino,  Potenza. Corredi sepolcrali da Chiaromonte e Guardia Perticara; A. D’Alessio, D. Pisarra, Sibari. Terrecotte architettoniche arcaiche; S. Medaglia, Crotone. Il santuario di Vigna Nuova; P. Vivacqua, Caulonia. Mosaico dei draghi e dei delfini; C. Malacrino, D. Pisarra, Locri. I Dioscuri dal tempio di località Marasà;  M. Camera, Siracusa. Scultura in pietra di telamone dall’anfiteatro romano; A. Taliano Grasso, Sommari - Abstracts

Le ragioni di un Convegno 11.00-11.20-Grazia SEMERARO (UNISalento) Greci e Italici nella prospettiva archeologica: un rapporto complesso 11.20-11.40-Mario LOMBARDO (UNISalento) Gli Enotri nelle tradizioni greche 11.40-12.00-Sabrina MUTINO (SABAP-BAS) Quelli vicini agli Enotri alla maniera dei Peucezi…ancora sui Peuketiantes di Ecateo da Mileto e la Basilicata settentrionale in età arcaica 12.00-12.30-Teresa Elena CINQUANTAQUATTRO (SABAP Area Metropolitana di Napoli), Carmine PELLEGRINO (UNISalerno) , Paolo LO CASCIO (UNIRoma 1) Dalla costa ionica alla Campania tirrenica: relazioni e scambi tra prima età del Ferro e Orientalizzante

Il volume è stato realizzato grazie ad un finanziamento erogato al Comune di Anzi in attuazione dell'Accordo Quadro Regione Basilicata-contitolari della concessione petrolifera "Gorgoglione" e ad un accordo di collaborazione (ex art. 15 della legge 7 agosto 1990, n. 241) stipulato tra il Comune di Anzi e l'Università degli Studi della Basilicata-* Il presente catalogo si riferisce esclusivamente ai materiali della t. 4 che è stata messa in luce, in loc. Raia, nel corso degli scavi del 2001. Il corredo, databile nella seconda metà del VI secolo a.C., è sostanzialmente inedito tranne che per alcune notizie preliminari (naVa 2002, 754-755, tav. LXXVI, 1).

Il territorio di Anzi (PZ), piccolo centro della Lucania interna, conobbe nell’Antichità (VIII sec. a.C. – VI sec. d.C.) importanti vicende insediative che videro il succedersi di popoli diversi (Enotri, Lucani, Romani), costantemente attratti dalle sue risorse naturali e dalla sua rilevante posizione strategica. Tra la fine del XVIII e gli inizi del XIX secolo, numerose testimonianze di questo passato millenario e il peculiare interesse, che si era andato sviluppando in paese, determinarono una intensa stagione di attività archeologiche che fece di Anzi uno dei siti più celebri del Regno di Napoli. Dopo oltre un secolo e mezzo di immeritato oblio, interrotto solo da alcune indagini condotte dalla Soprintendenza Archeologica della Basilicata (anni ’80 del ’900 e 2001), la straordinaria ricchezza archeologica del comprensorio anzese è stata di nuovo messa in evidenza, a partire dal 2014, dalle ricerche condotte dalla cattedra di Archeologia Classica dell’Università degli Studi della Basilicata – Dipartimento di Scienze Umane.
Il volume raccoglie in modo organico i principali risultati di tali studi che, in ossequio ad un approccio “globale” e multidisciplinare, hanno messo insieme fonti bibliografiche e archivistiche ottocentesche, nuove evidenze epigrafiche, lo studio di materiali inediti conservati nei magazzini di diversi Musei italiani e stranieri, tecniche di remote sensing per la lettura del territorio, dati provenienti da ricognizioni di superficie e documentazione di scavi stratigrafici, con il dichiarato intento di riscostruire un quadro storico-archeologico più completo possibile. In tale prospettiva sono stati coinvolti nell’edizione dell’opera, tanto gli studenti che in questi anni hanno preso parte alle ricerche sul campo, quanto docenti universitari, funzionari di Soprintendenza e diversi studiosi, che, a vario titolo, si sono occupati di questa importantissima, sebbene ancora poco conosciuta, realtà archeologica della Basilicata.

Il volume è stato realizzato grazie ad un finanziamento erogato al Comune di Anzi in attuazione dell'Accordo Quadro Regione Basilicata-contitolari della concessione petrolifera "Gorgoglione" e ad un accordo di collaborazione (ex art. 15 della legge 7 agosto 1990, n. 241) stipulato tra il Comune di Anzi e l'Università degli Studi della Basilicata-Dipartimento di Scienze Umane. In copertina: Napoli, Museo Archeologico Nazionale (inv. 69048). Oinochoe bronzea da Anzi (fine V-inizi IV sec. a.C.), particolare dell'attaccatura inferiore dell'ansa a testa di sileno (elaborazione fotografica A. Pecci su concessione del MiC-MANN). RITORNO AD ANXIA Ricerche archeologiche in un territorio della Lucania interna a cura di

Le ragioni di un Convegno 11.00-11.20-Grazia SEMERARO (UNISalento) Greci e Italici nella prospettiva archeologica: un rapporto complesso 11.20-11.40-Mario LOMBARDO (UNISalento) Gli Enotri nelle tradizioni greche 11.40-12.00-Sabrina MUTINO (SABAP-BAS) Quelli vicini agli Enotri alla maniera dei Peucezi…ancora sui Peuketiantes di Ecateo da Mileto e la Basilicata settentrionale in età arcaica 12.00-12.30-Teresa Elena CINQUANTAQUATTRO (SABAP Area Metropolitana di Napoli), Carmine PELLEGRINO (UNISalerno) , Paolo LO CASCIO (UNIRoma 1) Dalla costa ionica alla Campania tirrenica: relazioni e scambi tra prima età del Ferro e Orientalizzante

C. Colombi – I. M. Villa – M. A. Guggisberg, Identità e isotopi: il contributo delle analisi scientifiche all’interpretazione della necropoli enotria di Francavilla Marittima, in: E. Herring – E. O’Donoghue, The Archaeology of Death. Proceedings of the Seventh Conference of Italian Archaeology held at the National University of Ireland, Galway, April 16-18, 2016. Papers in Italian Archaeology VII (Oxford 2018) 217–226

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Clément Bellamy (2017) – La céramique indigène peinte de l’Incoronata. Étude typo-fonctionnelle et anthropologie d’une production de l’âge du Fer en Italie méridionale. Thèse de doctorat soutenue le  19  juillet  2017  à  l’université  Rennes  2  devant  le  jury  composé  de  J.-C.  Sourisseau  (président, rapporteur),  E.  Gailledrat  (rapporteur),  M.  Castoldi,  F.  Sirano,  M.  Denti  (directeur),  M.  Osanna (co-directeur).

Among the bronze jewelry productions of southern Italy and Sicily in the early Iron Age, stand out, due to their symbolic-religious and social connotations, the pendants depicting a couple of naked male and female in the act of embracing, that recall peculiar symbolic interpretations connected to the natural force of reproduction. They are necklace pendants worn by women of high social class and widespread – not only in the funerary sphere – especially on the Ionian side of Calabria and Sicily. They’re also present, with two specimens, in northern Italy and central Europe.