massimo squillacciotti
Massimo Squillacciotti (Roma 1946), già professore ordinario della prima cattedra italiana di Antropologia Cognitiva all’Università degli Studi di Siena, dal 2000 al 2011. Docente a contratto per l’insegnamento di Antropologia Culturale presso l’Università Telematica Uni-Nettuno dal 2011 al 2021. - e-mail: squillacciotti1@gmail.com
Suo campo d’interesse è l’antropologia cognitiva con particolare riferimento al rapporto tra codici di espressione del pensiero e forme di comunicazione in differenti contesti d’insegnamento e di apprendimento, sia nella prospettiva della comunicazione interculturale che dell’educazione all’immagine.
Ha condotto studi e pubblicato saggi sulla storia e storiografia dell’antropologia; sul rapporto tra scuola, famiglia e mercato del lavoro; sulle metodologie della didattica. Oltre a studi sugli aspetti culturali e cognitivi nei processi di trasformazione sociale e culturale in Toscana (1980-1990), ha condotto ricerca sul campo sui sistemi di numerazione tradizionale a Panamà (1981-84) ed in Somalia (1985-90), dove ha anche insegnato Antropologia Culturale all’Università Nazionale Somala di Mogadiscio. Inoltre la ricerca a Kuna Yala (Panamà) ha visto la collaborazione con gli organismi indigeni della cultura e la formazione di giovani studiosi alla ricerca con il popolo guna.
Ha collaborato a riviste scientifiche per il settore degli studi antropologici, come “La rivista di Etnografia”, “Latinoamerica”, “Orientamenti Pedagogici”, “Rivista dell’Istruzione”, “La Ricerca Folklorica”, “Annali” della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Siena, “Thule – Rivista italiana di studi americanistica”, “Studi Somali” del Centro Studi Somali dell’Università di Roma Tre.
Dal 1996 al 2003 ha sviluppato e diretto per il Servizio Orientamento dell'Amministrazione Provinciale di Arezzo il sito web “Oriéntati / Orientàti” con la messa in rete di vari fattori che entrano in gioco nelle dinamiche inerenti alle scelte professionali, proponendo simultaneità di situazioni, di vissuti, di dati oggettivi e di storie personali, il tutto leggibile e aggregabile secondo logiche diverse, riferite alla soggettività del "navigatore".
Nel 2007-2009 ha coordinato il progetto “Margine, Soglia, Confine, Limite: Istituzioni, Pratiche, Teorie”, organizzato dalla Scuola Superiore Santa Chiara dell’Università di Siena nell’ambito dei Pro.M.-Programmi Multidisciplinari per la formazione dei dottorati di ricerca dell’ateneo, gestendo anche il relativo sito web.
Nel 2009-2011 ha gestito il sito web per la ricerca e la didattica in antropologia cognitiva e della rappresentazione “ARLIAN - Laboratorio di Arti e Linguaggi in Antropologia”, nell’ambito dell’attività di didattica e ricerca presso l’Università degli Studi di Siena.
Nel 2018-2019 ha curato con Michele Di Giorgio la digitalizzazione e la messa in rete dell’intera collezione della rivista “Cubana / Latinoamerica”, reperibile sotto la denominazione di “Archivio Digitale della Rivista ‘Cubana / Latinoamerica’ (1979-2000)” nel sito di <academia.edu>.
Fra le sue pubblicazioni in volume, nel campo sociologico:
- Famiglia e processi di trasformazione (Firenze, 1980)
- La socializzazione dei giovani al lavoro (Arezzo, 1982)
- Nuove tecnologie e mutamenti socio-culturali (Angeli, 1989)
- Lavoro, industria e cultura. Storia delle trasformazioni sul territorio aretino (Arezzo, 1990).
Nel campo etnografico e cognitivo:
- 1492-1992. L’altra storia: la conquista dell’America. Saggi sulle culture ed i movimenti indigeni latinoamericani (Quaderno di “Latinoamerica”, 1990).
- America: cinque secoli dalla conquista (Laboratorio Etno-Antropologico, Università di Siena, 1992).
- La piroga di R’Agnambié: racconti del Gabon (L’Harmattan Italia, 1995).
- Produzione e riproduzione nel gruppo domestico (Studi Somali, 1995).
- Antropologia del numero. Categorie cognitive e forme sociali (Grafo, 1996).
- I Cuna di Panamá. Identità di popolo tra storia ed antropologia (L’Harmattan Italia, 1998).
- Le mani: grammatica della fantasia ed apprendimento dei ruoli (Mazzotta, 2000).
- La parola e l’immagine. Saggi di antropologia cognitiva (Siena, 2000).
- LaborArte. Esperienze di didattica per bambini (Meltemi, 2004).
- Sguardi sui colori. Arti, Comunicazione, Linguaggi (Protagon Editori, 2007).
Suo campo d’interesse è l’antropologia cognitiva con particolare riferimento al rapporto tra codici di espressione del pensiero e forme di comunicazione in differenti contesti d’insegnamento e di apprendimento, sia nella prospettiva della comunicazione interculturale che dell’educazione all’immagine.
Ha condotto studi e pubblicato saggi sulla storia e storiografia dell’antropologia; sul rapporto tra scuola, famiglia e mercato del lavoro; sulle metodologie della didattica. Oltre a studi sugli aspetti culturali e cognitivi nei processi di trasformazione sociale e culturale in Toscana (1980-1990), ha condotto ricerca sul campo sui sistemi di numerazione tradizionale a Panamà (1981-84) ed in Somalia (1985-90), dove ha anche insegnato Antropologia Culturale all’Università Nazionale Somala di Mogadiscio. Inoltre la ricerca a Kuna Yala (Panamà) ha visto la collaborazione con gli organismi indigeni della cultura e la formazione di giovani studiosi alla ricerca con il popolo guna.
Ha collaborato a riviste scientifiche per il settore degli studi antropologici, come “La rivista di Etnografia”, “Latinoamerica”, “Orientamenti Pedagogici”, “Rivista dell’Istruzione”, “La Ricerca Folklorica”, “Annali” della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Siena, “Thule – Rivista italiana di studi americanistica”, “Studi Somali” del Centro Studi Somali dell’Università di Roma Tre.
Dal 1996 al 2003 ha sviluppato e diretto per il Servizio Orientamento dell'Amministrazione Provinciale di Arezzo il sito web “Oriéntati / Orientàti” con la messa in rete di vari fattori che entrano in gioco nelle dinamiche inerenti alle scelte professionali, proponendo simultaneità di situazioni, di vissuti, di dati oggettivi e di storie personali, il tutto leggibile e aggregabile secondo logiche diverse, riferite alla soggettività del "navigatore".
Nel 2007-2009 ha coordinato il progetto “Margine, Soglia, Confine, Limite: Istituzioni, Pratiche, Teorie”, organizzato dalla Scuola Superiore Santa Chiara dell’Università di Siena nell’ambito dei Pro.M.-Programmi Multidisciplinari per la formazione dei dottorati di ricerca dell’ateneo, gestendo anche il relativo sito web.
Nel 2009-2011 ha gestito il sito web per la ricerca e la didattica in antropologia cognitiva e della rappresentazione “ARLIAN - Laboratorio di Arti e Linguaggi in Antropologia”, nell’ambito dell’attività di didattica e ricerca presso l’Università degli Studi di Siena.
Nel 2018-2019 ha curato con Michele Di Giorgio la digitalizzazione e la messa in rete dell’intera collezione della rivista “Cubana / Latinoamerica”, reperibile sotto la denominazione di “Archivio Digitale della Rivista ‘Cubana / Latinoamerica’ (1979-2000)” nel sito di <academia.edu>.
Fra le sue pubblicazioni in volume, nel campo sociologico:
- Famiglia e processi di trasformazione (Firenze, 1980)
- La socializzazione dei giovani al lavoro (Arezzo, 1982)
- Nuove tecnologie e mutamenti socio-culturali (Angeli, 1989)
- Lavoro, industria e cultura. Storia delle trasformazioni sul territorio aretino (Arezzo, 1990).
Nel campo etnografico e cognitivo:
- 1492-1992. L’altra storia: la conquista dell’America. Saggi sulle culture ed i movimenti indigeni latinoamericani (Quaderno di “Latinoamerica”, 1990).
- America: cinque secoli dalla conquista (Laboratorio Etno-Antropologico, Università di Siena, 1992).
- La piroga di R’Agnambié: racconti del Gabon (L’Harmattan Italia, 1995).
- Produzione e riproduzione nel gruppo domestico (Studi Somali, 1995).
- Antropologia del numero. Categorie cognitive e forme sociali (Grafo, 1996).
- I Cuna di Panamá. Identità di popolo tra storia ed antropologia (L’Harmattan Italia, 1998).
- Le mani: grammatica della fantasia ed apprendimento dei ruoli (Mazzotta, 2000).
- La parola e l’immagine. Saggi di antropologia cognitiva (Siena, 2000).
- LaborArte. Esperienze di didattica per bambini (Meltemi, 2004).
- Sguardi sui colori. Arti, Comunicazione, Linguaggi (Protagon Editori, 2007).
less
Uploads
0 - Presentazione by massimo squillacciotti
"Gunayala-1925-2025" è una sezione del sito web del CISAI (Centro Interdipartimentale di Studi sull’America Indigena, Università degli Studi di Siena) già operativo nella piattaforma di Academia.edu al link: <https://independent.academia.edu/CisaiArchivio>.
Inoltre sono operativi:
- un canale video "Guna Yala100" in YouTube con intestazione al link: <https://www.youtube.com/@Guna-Yala100>
- ed una casella di posta elettronica all’indirizzo: <gunayala100@gmail.com>.
L'archivio si presenta suddiviso in 7 sezioni dal titolo:
0 - PRESENTAZIONE
1 - LIBRI-SAGGI
2 - LEZIONI-CONVEGNI-MEMORIE
3 - INTRODUZIONI-PREFAZIONI
4 - RECENSIONI-PROGETTI
5 - VARIAZIONI
6 - BIBLIOGRAFIE
7 - IMMAGINI
L'indice è dotato di abstract, di rinvii interni all’Indice e link relativi ai diversi documenti.
Aggiornamento: 29 - 12 - 2023
1 - Libri - Saggi by massimo squillacciotti
Il Quaderno è qui senza l’Appendice relativa alla parte “Dati obbiettivi e dati della ricerca distribuiti per associazioni intercomunali”, pp. 43-194.
La Bibliografia è reperibile anche separatamente al link: https://www.academia.edu/100499585/Strutture_formative_e_mercato_del_lavoro_Bibliiografia
Indagine sull’inserimento nel mondo del lavoro dei giovani diplomati nella provincia di Siena, condotta nel 1979/80 con un questionario “strutturato” diffuso tramite le segreterie degli istituti e scuole superiori e riguarda gli anni scolastici dal 1976 al 1979 per un totale di 2006 soggetti intervistati.
La collaborazione dell'insegnamento di antropologia culturale dell'Università senese è iniziata durante la fase di raccolta dei dati nella prospettiva sia di stendere un rapporto di ricerca una volta elaborati i dati, sia di inserire gli stessi dati in un quadro bibliografico ideato come strumentazione e sussidio per gli operatori scolastici e della formazione. A quest’ultima fase hanno con me collaborato, in parte attraverso la preparazione della propria tesi di laurea in antropologia culturale, M. Letizia Baldini e Margherita Montomoli.
La quantificazione e l'elaborazione elettronica dei dati raccolti è stata eseguita presso la Scuola regionale di formazione professionale di Siena e curata da M. Antonietta Tilli.
Vedi anche:
Flora Bertini, Massimo Squillacciotti, I giovani di fronte al lavoro. Indagine socio-culturale nel distretto scolastico n. 42 (Massa Marittima, Follonica), in “La Rivista di Servizio Sociale” n. 4, 1981, pp. 91-100.
https://www.academia.edu/86332383/I_giovani_di_fronte_al_lavoro_Indagine_socio_culturale_nel_distretto_scolastico_n_42_Massa_Marittima_Follonica_
Massimo Squillacciotti, Processi di trasformazione e coscienza sociale: indagini sulla classe operaia a Follonica, in “La Rivista di Servizio Sociale” n, 2, 1980, pp. 41-48.
https://www.academia.edu/86333011/Processi_di_trasformazione_e_coscienza_sociale_indagini_sulla_classe_operaia_a_Follonica
Massimo Squillacciotti, Ricerca sul campo e scuola dell’obbligo: indagini socio-culturali sulla classe operaia a Follonica, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Siena, Quaderno di Antropologia culturale,1977. https://www.academia.edu/97460670/Ricerca_universitaria_e_scuola_dell_obbligo
M. Squillacciotti, La sperimentale di Follonica, in “Riforma della scuola”, n. 12, 1978, pp. 56-58. Prima verifica del progetto educativo di una scuola media che vuole rispondere alle richiesta culturali di un quartiere operaio. https://www.academia.edu/93425629/La_sperimentale_di_Follonica
a cura di M. Squillacciotti,
Quaderno dell’Istituto di Scienze Psico-pedagogiche ed Etno-antropologiche, Facoltà di Lettere e Filosofia. Università degli Studi di Siena, 1977.
Indice
1 – M. Squillacciotti, Premessa, p. I
2 – F. Valletti, La scuola interroga l’Università, pp. II-VIII
3 – Ricerca suo valori socio culturali della classe operaia a Follonica (1976), materiale elaborato da M. Squillacciotti sulla inchiesta condotta da Marisella Bambagini, pp. 1-43
4 – Ricerca sulla condizione della donna a Follonica (1977), estratto dalla tesi di laurea di Cinzia Carboncini e Rosanna Cei, a cura di M. Squillacciotti, pp. 44-84.
Vedi anche: "Antropologia culturale: rapporto su alcune ricerche sul campo (1975-1979)", articoli di Angela Barbetti, Gianfranco Molteni, Daniela Rossi, Massimo Squillacciotti, in “Annali” della Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Siena, vol. II, 1981, pp. 151-174.
https://www.academia.edu/86333050/Rapporto_di_ricerche_in_antropologia
Vedi anche: "Processi di trasformazione e coscienza sociale: indagini sulla classe operaia a Follonica", in “La Rivista di Servizio Sociale” n, 2, 1980, pp. 41-48. https://www.academia.edu/86333011/Processi_di_trasformazione_e_coscienza_sociale_indagini_sulla_classe_operaia_a_Follonica
Vedi anche: " I giovani di fronte al lavoro. Indagine socio-culturale nel distretto scolastico n. 42 (Massa Marittima, Follonica)", Flora Bertini e M. Squillacciotti, in “La Rivista di Servizio Sociale” n. 4, 1981, pp. 91-100.
https://www.academia.edu/86332383/I_giovani_di_fronte_al_lavoro_Indagine_socio_culturale_nel_distretto_scolastico_n_42_Massa_Marittima_Follonica_
Pubblicato anche in “Annali” della Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Siena, vol. III, 1982, pp. 275-284, come: Flora Bertini, I giovani di fronte al lavoro. Indagine socio-culturale nel distretto scolastico n. 42 (Massa Marittima, Follonica).
Pubblicato anche in “Annali” della Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Siena, vol. II, 1981, pp. 152-160, all’interno di: Angela Barbetti, Gianfranco Molteni, Daniela Rossi, Massimo Squillacciotti, Antropologia culturale: rapporto su alcune ricerche sul campo (1975-1979), pp. 151-174.
Estratto da: Massimo Squillacciotti, Ricerca sul campo e scuola dell’obbligo: indagini socio-culturali sulla classe operaia a Follonica, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Siena, Quaderno di Antropologia culturale,1977.
Indice dell’estratto:
0 - M. Squillacciotti, Premessa, pp. 151-153.
1 – M. Squillacciotti, Processo di trasformazione e coscienza sociale: indagini sulla classe operaia a Follonica, pp. 153-160. Estratto da: Massimo Squillacciotti, “Ricerca sul campo e scuola dell’obbligo: indagini socio-culturali sulla classe operaia a Follonica”, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Siena, Quaderno di Antropologia culturale,1977.
2 – A. Barbetti, Valori socio-culturali ed ideologia della famiglia a Sinalunga, pp. 160-164.
3 – D. Rossi, Esperienza e domanda religiosa dei giovani, pp. 164-169.
4 – M. Squillaccotti e G. Molteni, Atteggiamenti e valori delle famiglie verso il futuro dei figli: progetto di ricerca nel Distretto Scolastico 35, pp. 169-174.
https://dizionariofse.unisal.it/encyclopedia/antropologia-e-educazione/ (
ultimo accesso 25/11/2022).
Le voci sono 1 - Antropologia e Educazione. 2 - MEAD Margaret.
Edizione in rete dal 2012 https://www.lacomunicazione.it/ (ultimo accesso 25/11/2022).
Le voci sono: 1 - Antropologia culturale. 2 – Comunità. 3 - Corpo – Linguaggio del. 4 – Mito. 5 – Oralità. 6 – Scrittura.
Le voci 5 e 6 sono in collaborazione con Pier Cesare Rivoltella
Pubblicato anche in “La Rivista di Servizio Sociale”, n. 2, 1982, pp. 104-111. https://www.academia.edu/93401850/Famiglia_e_processi_di_trasformazione_RSS
Estratto dal volume Famiglia e processi di trasformazione. Indagine socio-culturale nell’Alta Valdelsa, a cura di Massimo Squillacciotti, Quaderni documenti n. 3, Regione Toscana, Giunta Regionale, Pisa, Giardini editori, 1982.
Anche in “Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Siena”, vol. IV, 1983, pp. 209-230. https://www.academia.edu/91204483/Famiglia_e_processi_di_trasformazione_Indagine_socio_culturale_nell_Alta_Valdelsa
Estratto dal volume “La socializzazione dei giovani al lavoro: atteggiamenti e ideologie. Indagine campionaria nella provincia di Arezzo”, a cura di M. Squillacciotti, Amministrazione Provinciale di Arezzo, Arezzo, 1982.
Anche in Bruno M. Bellerate (a cura di), “Educazione e politica, vol. 1 – Educazione, fede e politica”, Torino, Sei, 1976, pp. 227-262.
Gli apparati relativi alla ricerca a cura di Giancarlo Milanesi, ivi in un file unificato al link https://www.academia.edu/99775987/Scuola_di_classe_Apparati_della_ricerca, sono:
1 – Progetto per una ricerca sulla situazione scolastica di una borgata romana, “Orientamenti Peadagogici”, a. XXI, (121), n. 1, gennaio-febbraio 1974, pp. 107-116.
2 – Ipotesi e strumenti d’indagine per una ricerca sulla situazione scolastica di una borgata romana, “Orientamenti Pedagogici”, a. XXI, (123), n. 3, maggio-giugno 1974, pp. 554-569.
3 – Un questionario sulla scuola riservato ai genitori, “Orientamenti Pedagogici”, a. XXI, (125), n. 5, settembre ottobre 1974, pp. 1009-1021.
a cura di Giancarlo Milanesi, sono:
1 – Progetto per una ricerca sulla situazione scolastica di una borgata romana, “Orientamenti Pedagogici”, a. XXI, (121), n. 1, 1974, pp. 107-116.
2 – Ipotesi e strumenti d’indagine per una ricerca sulla situazione scolastica di una borgata romana, “Orientamenti Pedagogici”, a. XXI, (123), n. 3, 1974, pp. 554-569.
3 – Un questionario sulla scuola riservato ai genitori, “Orientamenti Pedagogici”, a. XXI, (125), n. 5, 1974, pp. 1009-1021.
"Gunayala-1925-2025" è una sezione del sito web del CISAI (Centro Interdipartimentale di Studi sull’America Indigena, Università degli Studi di Siena) già operativo nella piattaforma di Academia.edu al link: <https://independent.academia.edu/CisaiArchivio>.
Inoltre sono operativi:
- un canale video "Guna Yala100" in YouTube con intestazione al link: <https://www.youtube.com/@Guna-Yala100>
- ed una casella di posta elettronica all’indirizzo: <gunayala100@gmail.com>.
L'archivio si presenta suddiviso in 7 sezioni dal titolo:
0 - PRESENTAZIONE
1 - LIBRI-SAGGI
2 - LEZIONI-CONVEGNI-MEMORIE
3 - INTRODUZIONI-PREFAZIONI
4 - RECENSIONI-PROGETTI
5 - VARIAZIONI
6 - BIBLIOGRAFIE
7 - IMMAGINI
L'indice è dotato di abstract, di rinvii interni all’Indice e link relativi ai diversi documenti.
Aggiornamento: 29 - 12 - 2023
Il Quaderno è qui senza l’Appendice relativa alla parte “Dati obbiettivi e dati della ricerca distribuiti per associazioni intercomunali”, pp. 43-194.
La Bibliografia è reperibile anche separatamente al link: https://www.academia.edu/100499585/Strutture_formative_e_mercato_del_lavoro_Bibliiografia
Indagine sull’inserimento nel mondo del lavoro dei giovani diplomati nella provincia di Siena, condotta nel 1979/80 con un questionario “strutturato” diffuso tramite le segreterie degli istituti e scuole superiori e riguarda gli anni scolastici dal 1976 al 1979 per un totale di 2006 soggetti intervistati.
La collaborazione dell'insegnamento di antropologia culturale dell'Università senese è iniziata durante la fase di raccolta dei dati nella prospettiva sia di stendere un rapporto di ricerca una volta elaborati i dati, sia di inserire gli stessi dati in un quadro bibliografico ideato come strumentazione e sussidio per gli operatori scolastici e della formazione. A quest’ultima fase hanno con me collaborato, in parte attraverso la preparazione della propria tesi di laurea in antropologia culturale, M. Letizia Baldini e Margherita Montomoli.
La quantificazione e l'elaborazione elettronica dei dati raccolti è stata eseguita presso la Scuola regionale di formazione professionale di Siena e curata da M. Antonietta Tilli.
Vedi anche:
Flora Bertini, Massimo Squillacciotti, I giovani di fronte al lavoro. Indagine socio-culturale nel distretto scolastico n. 42 (Massa Marittima, Follonica), in “La Rivista di Servizio Sociale” n. 4, 1981, pp. 91-100.
https://www.academia.edu/86332383/I_giovani_di_fronte_al_lavoro_Indagine_socio_culturale_nel_distretto_scolastico_n_42_Massa_Marittima_Follonica_
Massimo Squillacciotti, Processi di trasformazione e coscienza sociale: indagini sulla classe operaia a Follonica, in “La Rivista di Servizio Sociale” n, 2, 1980, pp. 41-48.
https://www.academia.edu/86333011/Processi_di_trasformazione_e_coscienza_sociale_indagini_sulla_classe_operaia_a_Follonica
Massimo Squillacciotti, Ricerca sul campo e scuola dell’obbligo: indagini socio-culturali sulla classe operaia a Follonica, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Siena, Quaderno di Antropologia culturale,1977. https://www.academia.edu/97460670/Ricerca_universitaria_e_scuola_dell_obbligo
M. Squillacciotti, La sperimentale di Follonica, in “Riforma della scuola”, n. 12, 1978, pp. 56-58. Prima verifica del progetto educativo di una scuola media che vuole rispondere alle richiesta culturali di un quartiere operaio. https://www.academia.edu/93425629/La_sperimentale_di_Follonica
a cura di M. Squillacciotti,
Quaderno dell’Istituto di Scienze Psico-pedagogiche ed Etno-antropologiche, Facoltà di Lettere e Filosofia. Università degli Studi di Siena, 1977.
Indice
1 – M. Squillacciotti, Premessa, p. I
2 – F. Valletti, La scuola interroga l’Università, pp. II-VIII
3 – Ricerca suo valori socio culturali della classe operaia a Follonica (1976), materiale elaborato da M. Squillacciotti sulla inchiesta condotta da Marisella Bambagini, pp. 1-43
4 – Ricerca sulla condizione della donna a Follonica (1977), estratto dalla tesi di laurea di Cinzia Carboncini e Rosanna Cei, a cura di M. Squillacciotti, pp. 44-84.
Vedi anche: "Antropologia culturale: rapporto su alcune ricerche sul campo (1975-1979)", articoli di Angela Barbetti, Gianfranco Molteni, Daniela Rossi, Massimo Squillacciotti, in “Annali” della Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Siena, vol. II, 1981, pp. 151-174.
https://www.academia.edu/86333050/Rapporto_di_ricerche_in_antropologia
Vedi anche: "Processi di trasformazione e coscienza sociale: indagini sulla classe operaia a Follonica", in “La Rivista di Servizio Sociale” n, 2, 1980, pp. 41-48. https://www.academia.edu/86333011/Processi_di_trasformazione_e_coscienza_sociale_indagini_sulla_classe_operaia_a_Follonica
Vedi anche: " I giovani di fronte al lavoro. Indagine socio-culturale nel distretto scolastico n. 42 (Massa Marittima, Follonica)", Flora Bertini e M. Squillacciotti, in “La Rivista di Servizio Sociale” n. 4, 1981, pp. 91-100.
https://www.academia.edu/86332383/I_giovani_di_fronte_al_lavoro_Indagine_socio_culturale_nel_distretto_scolastico_n_42_Massa_Marittima_Follonica_
Pubblicato anche in “Annali” della Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Siena, vol. III, 1982, pp. 275-284, come: Flora Bertini, I giovani di fronte al lavoro. Indagine socio-culturale nel distretto scolastico n. 42 (Massa Marittima, Follonica).
Pubblicato anche in “Annali” della Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Siena, vol. II, 1981, pp. 152-160, all’interno di: Angela Barbetti, Gianfranco Molteni, Daniela Rossi, Massimo Squillacciotti, Antropologia culturale: rapporto su alcune ricerche sul campo (1975-1979), pp. 151-174.
Estratto da: Massimo Squillacciotti, Ricerca sul campo e scuola dell’obbligo: indagini socio-culturali sulla classe operaia a Follonica, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Siena, Quaderno di Antropologia culturale,1977.
Indice dell’estratto:
0 - M. Squillacciotti, Premessa, pp. 151-153.
1 – M. Squillacciotti, Processo di trasformazione e coscienza sociale: indagini sulla classe operaia a Follonica, pp. 153-160. Estratto da: Massimo Squillacciotti, “Ricerca sul campo e scuola dell’obbligo: indagini socio-culturali sulla classe operaia a Follonica”, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Siena, Quaderno di Antropologia culturale,1977.
2 – A. Barbetti, Valori socio-culturali ed ideologia della famiglia a Sinalunga, pp. 160-164.
3 – D. Rossi, Esperienza e domanda religiosa dei giovani, pp. 164-169.
4 – M. Squillaccotti e G. Molteni, Atteggiamenti e valori delle famiglie verso il futuro dei figli: progetto di ricerca nel Distretto Scolastico 35, pp. 169-174.
https://dizionariofse.unisal.it/encyclopedia/antropologia-e-educazione/ (
ultimo accesso 25/11/2022).
Le voci sono 1 - Antropologia e Educazione. 2 - MEAD Margaret.
Edizione in rete dal 2012 https://www.lacomunicazione.it/ (ultimo accesso 25/11/2022).
Le voci sono: 1 - Antropologia culturale. 2 – Comunità. 3 - Corpo – Linguaggio del. 4 – Mito. 5 – Oralità. 6 – Scrittura.
Le voci 5 e 6 sono in collaborazione con Pier Cesare Rivoltella
Pubblicato anche in “La Rivista di Servizio Sociale”, n. 2, 1982, pp. 104-111. https://www.academia.edu/93401850/Famiglia_e_processi_di_trasformazione_RSS
Estratto dal volume Famiglia e processi di trasformazione. Indagine socio-culturale nell’Alta Valdelsa, a cura di Massimo Squillacciotti, Quaderni documenti n. 3, Regione Toscana, Giunta Regionale, Pisa, Giardini editori, 1982.
Anche in “Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Siena”, vol. IV, 1983, pp. 209-230. https://www.academia.edu/91204483/Famiglia_e_processi_di_trasformazione_Indagine_socio_culturale_nell_Alta_Valdelsa
Estratto dal volume “La socializzazione dei giovani al lavoro: atteggiamenti e ideologie. Indagine campionaria nella provincia di Arezzo”, a cura di M. Squillacciotti, Amministrazione Provinciale di Arezzo, Arezzo, 1982.
Anche in Bruno M. Bellerate (a cura di), “Educazione e politica, vol. 1 – Educazione, fede e politica”, Torino, Sei, 1976, pp. 227-262.
Gli apparati relativi alla ricerca a cura di Giancarlo Milanesi, ivi in un file unificato al link https://www.academia.edu/99775987/Scuola_di_classe_Apparati_della_ricerca, sono:
1 – Progetto per una ricerca sulla situazione scolastica di una borgata romana, “Orientamenti Peadagogici”, a. XXI, (121), n. 1, gennaio-febbraio 1974, pp. 107-116.
2 – Ipotesi e strumenti d’indagine per una ricerca sulla situazione scolastica di una borgata romana, “Orientamenti Pedagogici”, a. XXI, (123), n. 3, maggio-giugno 1974, pp. 554-569.
3 – Un questionario sulla scuola riservato ai genitori, “Orientamenti Pedagogici”, a. XXI, (125), n. 5, settembre ottobre 1974, pp. 1009-1021.
a cura di Giancarlo Milanesi, sono:
1 – Progetto per una ricerca sulla situazione scolastica di una borgata romana, “Orientamenti Pedagogici”, a. XXI, (121), n. 1, 1974, pp. 107-116.
2 – Ipotesi e strumenti d’indagine per una ricerca sulla situazione scolastica di una borgata romana, “Orientamenti Pedagogici”, a. XXI, (123), n. 3, 1974, pp. 554-569.
3 – Un questionario sulla scuola riservato ai genitori, “Orientamenti Pedagogici”, a. XXI, (125), n. 5, 1974, pp. 1009-1021.
L’articolo è stato ripreso con Alberto Sobrero per il saggio “Dalla linguistica alla antropologia strutturale”, con Alberto M. Sobrero, in “Studi sullo strutturalismo, vol. I – Natura e problemi dello strutturalismo”, a cura e introduzione di Germano Proverbio, Torino, Sei, 1976, pp. 59-113. [Vol. II – Proposte didattico-educative.]
Il lavoro nasce dalla comune riflessione sul tema a cui ha fatto seguito la divisione, per la stesura, degli aspetti concettuali e tematici da quelli storico-critici, curati i primi da M. Squillacciotti ed i secondi da A. Sobrero. Il saggio è reperibile nella piattaforma di academia.edu al link: https://www.academia.edu/74397109/Dalla_linguistica_alla_antropologia_strutturale
Il lavoro nasce dalla comune riflessione sul tema a cui ha fatto seguito la divisione, per la stesura, degli aspetti concettuali e tematici da quelli storico-critici, curati i primi da M. Squillacciotti ed i secondi da A. Sobrero.
Versione rivista ed ampliata con A. Sobrero dell’articolo di M. Squillacciotti, "Lo strutturalismo etno-antropologico: alcuni interventi", in “Orientamenti Pedagogici”, a. XX, n. 6, 1973, pp. 1214-1226. Vedi ivi al link: https://www.academia.edu/76854953/Lo_strutturalismo_etno_antropologico_alcuni_interventi
La responsabilità del contributo è così ripartita: M. Squillacciotti per i paragrafi 1-3, pp. 785-796; A. Sobrero per i paragrafi 4-5, ad entrambi la schedatura al paragrafo 6, pp. 796-806.
postfazione a "Modelli della mente e processi di pensiero. Il dibattito antropologico contemporaneo", a cura di A. Lutri, Catania, Ed.It, 2008, pp. 345.
Estratto dal volume pp. 247-296, con Bibliografia generale, pp. 297-341.
Estratto in formato A4 con Bibliografia generale, pp. 41.
Indice:
- Presentazione, p. 5.
– C. Pizzi, Wittgenstein, Lorenzen e il principio di individuazione completa, p. 7.
– S. Veggetti, La quantificazione logica e numerica nella prospettiva psicologico-genetica, p. 13.
– M. Squillacciotti, Il numero negli studi etno-antropologici. Per una ricerca sul sistema di numerazione presso i Cuna di Panamà, p. 53.
– A. Wagua, Aspetti e problemi del sistema numerico dei Cuna di Panamà, pp. 95-101.
Estratto dal volume degli Atti del Convegno con la Relazione, pp. 129-148 e gli Allegati, pp. 149-184.
L’intervento all’incontro si è svolto a “quattro mani” con la partecipazione di Teresa Lucente, anche se le sue considerazioni non sono riportate in questo documento.
Il contributo, in attesa della pubblicazione con i materiali dell’incontro romano è stato pubblicato, rivisto e modificato, nella rivista “Testimonianze”, numero 532-533 di luglio-ottobre, 2020, pp. 61-67 con il titolo Quel che ci insegna l'Angelo di Wenders. Vedi ivi: https://www.academia.edu/44499794/Quel_che_ci_insegna_lAngelo_di_Wenders
Aggiornato al 18-04-2023.
Colore & Colori - testo. Indice:
1 – Apertura.
2 – La vista e la visione: occhio e cervello.
3 – Sensazione - Percezione – Rappresentazione.
4 – Colori: 4.1 – Definizioni - 4.2 - Classificazione dei colori - 4.3 – Colori primari additivi - 4.4 – Colori primari sottrattivi - 4.5 – Classificazione dei color - 4.6 – Spettro visibile.
5 –Modelli dei colori: 1 – Il Sistema Munsell - 2 – Il modello RGB - 3 – Il modello CMYK.
6 – Produzione dei colori: 6.1 – Coloranti - 6.2 – Colorazione.
7 – La prospettiva antropologica e cognitiva: 7.1 – Il rapporto Natura / Cultura -7.2 – Il rapporto Lingua / Cultura - 7.3 – Il colore in antropologia.
8 – Colori e Culture: 8.1 – Universalità della percezione dei colori, nota di Jean-Marc Lévy-Leblond - 8.2 – Giorgio R. Cardona: Linguaggio e cultura – I nomi dei colori – Universali cognitivi e determinanti culturali - 8.3 – Brent Berlin e Paul Kay, Termini di base del colore: la loro universalità ed evoluzione - 8.4 – I colori per i Kuna di Panama.
9 – Tecnica e Pratica dei colori: 1 – Il colorimetro - 2 – Il Pantone - 3 – Il colore in Photoshop - 4 – Manuale del colore: 4.1 - Come si formano i colori - 4.2 - Cerchio cromatico a dodici colori - 4.3 - Contrasto di freddo e caldo - 4.5 - Contrasto dei complementari - 4.6 - Alterazioni di un colore - 4.7 - Espressività dei colori - 4.8 - Forma e colore - 5 – Atlante cromatico.
Bibliografia
Collezione di Colori
Gli altri contributi nel Quaderno sono di Carla Pasquinelli, Enzo Segre, Piergiorgio Solinas, Maria Luisa Meoni, Carla Pasquinelli, Pietro Clemente, Cesare Bermani.
L’intervento di Alberto Mario Cirese al Seminario è pubblicato in “Lares”, 2018, Vol.84 (3), pp. 505-518, Casa Editrice Leo S. Olschki.
Intervento al Seminario promosso ed organizzato dal movimento “Cristiani per il Socialismo”, dal periodico “Un popolo in cammino” e dal “Centro di ricerca e documentazione ‘Pietro Federico per lo studio della religiosità e della cultura popolare’”, Messina, 1-4- novembre 1976.
L’estratto è composto da: Francesco Saija, Introduzione, pp. 5-8. - Indice, pp. 397-398. - A. Sobrero, M. Squillacciotti, Analisi di alcune categorie di lettura della religione popolare, pp. 369-386.
Vedi anche:
- Riflessioni sulla nozione di religiosità popolare, con Alberto Sobrero, in “Testimonianze” n. 1-2-3- (201-202), gennaio-marzo 1978, pp. 88-95. Ivi al link https://www.academia.edu/47418987/Riflessioni_sulla_nozione_di_religiosit%C3%A0_popolare
- Per un approccio antropologico-culturale al fenomeno della religiosità popolare, in Liturgia e religiosità popolare. Proposte di analisi e orientamenti, Atti della VII settimana di studio dell’associazione professori di liturgia, Seiano di Vico Equense (Napoli), 4-8 settembre 1978, Edizioni Dehoniane, Bologna, 1979, pp. 189-216. Ivi al link https://www.academia.edu/47419568/Per_un_approccio_antropologico_culturale_al_fenomeno_della_religiosit%C3%A0_popolare
Il nucleo centrale di questa relazione è stato elaborato con A. M. Sobrero e pubblicato in Questione meridionale, religione e classi subalterne, a cura di Francesco Saija, Napoli, Guida editori, 1978, pp. 398, estratto pp. 369-386. Intervento al Seminario promosso ed organizzato dal movimento Cristiani per il Socialismo, dal periodico Un popolo in cammino e dal Centro di ricerca e documentazione “Pietro Federico per lo studio della religiosità e della cultura popolare”, Messina, 1-4- novembre 1976. Vedi ivi al link: https://www.academia.edu/44567001/Analisi_di_alcune_categorie_di_lettura_della_religione_popolare
Inoltre vedi "Riflessioni sulla nozione di religiosità popolare", con Alberto Sobrero, in “Testimonianze” n. 1-2-3- (201-202), gennaio-marzo 1978, pp. 88-95. Vedi ivi al link: https://www.academia.edu/47418987/Riflessioni_sulla_nozione_di_religiosit%C3%A0_popolare
in “Idoc - internazionale”, n. 11, dicembre 1976, pp. 53-55. L'estratto dalla rivista contiene tutti gli interventi.
Il solo testo della relazione, senza le immagini relative, è anche in “Viceversa”, n. 694, 2 maggio 2000, pp. 8-9. Vedi ivi: https://www.academia.edu/44702857/Arte_e_Editoria_Rivista
Il file unico con la relazione, le immagini di corredo e le schede dei libri, vedi ivi: https://www.academia.edu/100973000/Arte_e_Editoria_Relazione_ed_allegati
Per le immagini presentate nella Relazione, vedi ivi: https://www.academia.edu/62378724/Arte_e_Editoria_Immagini
Per le schede dei libri analizzati, vedi ivi:
https://www.academia.edu/100973257/Arte_e_Editoria_Schede_dei_libri
In “Viceversa”, n. 694, 2 maggio 2000, pp. 8-9, è stato pubblicato solo il testo della relazione, senza le immagini relative.
La pubblicazione della relazione al Convegno è in Quaderni “Museo e Territorio”, Provincia di Cuneo, Assessorato alla Cultura, n. 4 aprile 2002, pp. 51-58. Vedi ivi: https://www.academia.edu/44702739/Arte_e_Editoria_Convegno
File unico con la Relazione, le immagini di corredo e le schede dei libri: https://www.academia.edu/100973000/Arte_e_Editoria_Relazione_ed_allegati
Per le immagini presentate nella Relazione, vedi ivi: https://www.academia.edu/62378724/Arte_e_Editoria_Immagini
Per le schede dei libri analizzati: https://www.academia.edu/100973257/Arte_e_Editoria_Schede_dei_libri
Versione formato pdf dalla presentazione in power-point al convegno.
Relazioni di:
1) M. Squillacciotti, “Il Laboratorio di Didattica e Antropologia”.
2) Valentina Lusini, “Interpretare e tradurre l’arte. Vie di comunicazione tra contesto e contestualizzazione".
Vedi anche: le immagini tratte dal power-point della relazione di M. Squillacciotti , Il Laboratorio di Didattica e Antropologia https://www.academia.edu/44494575/Il_Laboratorio_di_Didattica_e_Antropologia_Immagini
Già in ARLIAN – Arti e Linguaggi in Antropologia, off-line dal 2016 http://arlian.media.unisi.it/DOCUMENTI/Squillacc_PORTE_DI_SIENA.pdf
La lezione è stata pubblicata nel sito ARLIAN – Laboratorio di Arti e Linguaggi in Antropologia, 2016 ed è corredata di link a video e testi, che qui non attivi per incompatibilità del sistema, mentre si dà l’indicazione ai testi che sono reperibili in questo stesso sito.
La lezione è stata registrata in video da Media group dell'Università di Siena: Margherita Bracci, Antonio Giardi, Enrica Marchigiani; montaggio di Antonio Giardi, ed è disponibile sulla piattaforma itunes-apple sotto forma di collezione, a cura di A. Giardi, suddivisa in 8 contenuti video, 7 contenuti audio e 5 contenuti pdf, ai link: https://itunes.apple.com/us/itunes-u/id760861022?l=it - https://itunes.apple.com/it/itunes-u/antropologia-della-didattica/id760861022?mt=10
La lezione contiene rinvii al sito per la didattica e la ricerca ARLIAN – Arti e Linguaggi in Antropologia, off-line dal 2016, ed al saggio: Massimo Squillacciotti, “Esercizi di stile nella didattica in antropologia”, 2004-2013, reperibile ivi al link https://www.academia.edu/44890341/Esercizi_di_stile_nella_didattica_in_antropologia.
Roma, Bulzoni editore, 1981, pp. 176, estratto pp. 7-9.
Indice dell’estratto:
- Indice del volume, pp. 5-6.
- M. Squillacciotti, Presentazione, pp. 7-9.
- Luigi Nolè, Introduzione, pp. 11- 21,
Il libro nasce a Siena dall’esperienza di didattica dell’arte rivolta ai bambini e realizzata nella collaborazione tra il Laboratorio del Santa Maria della Scala, la Cooperativa Elicona e la Compagnia Teatrale laLut per la sezione didattica del Centro d’Arte Contemporanea “Palazzo delle Papesse”, il Museo d’Arte per Bambini, il Laboratorio di Didattica e Antropologia della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Siena.
Il libro “racconta” proprio di alcune di queste esperienze con il resoconto scritto dagli operatori protagonisti che hanno gestito le attività didattiche; e poi si apre e si chiude con due interventi di antropologi sull’imparare a fare, sul coinvolgimento diretto della persona come giusto metodo della conoscenza riguardo sia allo sviluppo delle abilità cognitive nella libera attività espressiva della rappresentazione grafica, sia all’apprendimento della lettura dell’oggetto d’arte come manifestazione dotata allo stesso tempo di creatività e di tecnica.
Vedi il volume: LaborArte. Esperienze di didattica per bambini https://www.academia.edu/41371726/LaborArte._Esperienze_di_didattica_per_bambini
Errata Corrige
p. 5 – riga 1 dell'Africa occidentale dell’Africa centrale
p. 16 – riga 7 tutti giorni tutti i giorni
p. 94 – riga 29 forza.” forza”.
p. 149 – riga 23 in un’altro in un altro
p. 196 – riga 13 preso presso
Estratto:
- Indice, pp. 5-7.
- Robert Borofsky:
- Prefazione, pp. 9-10.
- Introduzione, pp. 11-35.
- Introduzione alla parte quarta. Ripensare il culturale, pp. 298-305.
- Massimo Squillacciotti, Nota alla parte quarta, pp. 306-309.
Per gli altri capitoli del volume, vedi ivi gli estratti:
- M. Squillacciotti, “Il contesto economico e produttivo”, pp. 33-55.
- Elisabetta Cerroni, “Schede aziendali”, relative al settore abbigliamento/confezioni, pp. 154-159.
- Silvia Paggi, “La ricerca visiva”, Appendice, pp. 181-191.
in "Nuove tecnologie e mutamenti socio-culturali" al link: https://www.academia.edu/42287562/Nuove_tecnologie_e_mutamenti_socio-culturali._Processi_di_trasformazione_nell_area_produttiva_aretina
Presentazione di materiali e riflessioni elaborate nel corso delle ricerche nel territorio di Arezzo e provincia sul tema delle nuove tecnologie produttive ed i mutamenti socio-culturali connessi. Le ricerche sono state condotte nel 1986-1987 da una équipe di antropologi dell’Università di Siena (coordinata da M. Squillacciotti) per conto e in collaborazione con il Servizio Orientamento Professionale dell’Amministrazione Provinciale di Arezzo (coordinato da A. M. Di Paolo).
Parallelamente alla ricerca è stato anche prodotto un video sul tema con la regia di Silvia Paggi nel corso del 1987, che non è possibile caricare qui per incompatibilità del sistema..
Un ciclo di incontri che hanno il presupposto di esplorare il quotidiano attraverso un'indagine sulle azioni più comuni e di routine svolte ogni giorno. Sono prese in esame tutte quelle azioni troppo banali perché siano svolte prestandoci attenzione, che molto raramente diventano argomento di discussione pur assorbendo percentuali di tempo molto elevate nella vita di ogni individuo. Attraverso tavole rotonde partecipate, ricalibrando le metodologie dell'Open Space Technology secondo un intento artistico, si analizzano le procedure che ognuno compie nei suoi atti quotidiani-come per esempio il lavare i piatti; l'andare da casa al lavoro; le conversazioni durante la cena; il farsi la doccia-tutte quelle funzioni che vengono svolte così automaticamente da non esserne più pienamente consapevoli nel momento dell'atto stesso. Il risultato di ognuno di questi incontri consiste in un serie di 'report' redatti dai partecipanti stessi nel corso di ogni discussione tematica.
.
Indice:
- Un po’ di storia di persone
- Un po’ di storia della lingua cuna
- E così siamo arrivati ad oggi
- Nota sulla grafia nella lingua cuna/kuna/guna
- Bibliografia sul tema della lingua e della scrittura guna
Nel testo dell’ “Ied Namagged” con L. Giannelli avvertiamo in una nota che:
«Nel nostro lavoro impieghiamo il vocabolo “cuna” come etnonimo e come glossonimo, considerando che tale voce è riportata in lessicografia italiana, p. es. da T. De Mauro e M. Mancini, “Dizionario Etimologico”, Garzanti, Milano 2000, e anche dall'Enciclopedia Treccani. La voce “cuna” corrisponde a usi grafici consolidati, successivamente: “cuna”, in spagnolo, “kuna” più ampiamente diffuso ma successivo, infine “guna” secondo l'ortografia sanzionata di recente dalle autorità cuna stesse. La parola “guna”, in questa forma grafica, s'impiega per designare la popolazione in alternativa a “dule”, letteralmente 'gente'. La lingua viene designata come “dulegaya”, letteralmente 'lingua della gente' (ove 'gente' si applica alle persone di etnia cuna) o “gunagaya”.»
Il tema del potere della voce nelle sue complesse ed articolate implicazioni mi permette di presentare in proposito due casi etnografici di diversi contesti performativi, distanti nello spazio e nella cultura che li esprimono, per poi ragionare di come il corpo e la voce giochino tra loro con rimandi reciproci in entrambi i casi.
Infatti, oltre alla immedesimazione performativa, altro carattere costitutivo e generale è il fatto che l’esposizione di tipo memorativo è di per sé “azione” perché porta la voce ad una motricità nel primo caso legata anche al controllo del corpo nell’azione nel rito, e nel secondo caso legata alla produzione di senso di quel che si sta rimemorando: il corpo si muove e piega la parola nel seguire il contesto rituale fatto di azione e presenze, come nel legare chi ascolta ad un libro assente e di cui la voce è il tramite, operatore di un sapere esperto e consapevole.
Una stessa “intenzione” soggiacente alla parola come azione del corpo dà senso e valore alla comunicazione e relazione simbolica dei partecipanti con il “fatto” e nel “fatto”. L’efficacia simbolica della relazione tra voce e corpo consiste proprio nella corrispondenza di questa intenzione nella costruzione sociale dell’identità di genere e di popolo in un caso e della relazione tra persone e libri nell’altro caso, ed in entrambe nel fatto che i presenti “com-prendono” e sono “com-presi”.
Il testo fa parte di una più ampia riflessione sul rapporto della voce con il corpo iniziata con le mie osservazioni in tema sul rito del “Taglio dei capelli e il rito della pubertà femminile” come parte del lavoro “Ied Namagged. Il canto della tonsura e il rito della pubertà femminile tra i Cuna” a cura di L. Giannelli e mia, pubblicato nel 2017 nel sito del CISAP – Centro Interdipartimentale di Studi sull’America Pluriversale, dell’Università di Cagliari, con la relativa traccia audio del rito al link: https://sites.unica.it/cisap/archivio/cisai/etnolinguistica/. Entrambi questi due testi sono comunque reperibili anche ivi: il primo come estratto ed il secondo in formato integrale.
Nella nota al testo dell’ “Ied Namagged” con L. Giannelli avvertiamo che:
«Nel nostro lavoro impieghiamo il vocabolo “cuna” come etnonimo e come glossonimo, considerando che tale voce è riportata in lessicografia italiana, p. es. da T. De Mauro e M. Mancini, “Dizionario Etimologico”, Garzanti, Milano 2000, e anche dall'Enciclopedia Treccani. La voce “cuna” corrisponde a usi grafici consolidati, successivamente: “cuna”, in spagnolo, “kuna” più ampiamente diffuso ma successivo, infine “guna” secondo l'ortografia sanzionata di recente dalle autorità cuna stesse. La parola “guna”, in questa forma grafica, s'impiega per designare la popolazione in alternativa a “dule”, letteralmente 'gente'. La lingua viene designata come “dulegaya”, letteralmente 'lingua della gente' (ove 'gente' si applica alle persone di etnia cuna) o “gunagaya”.»
Contributi di: Antonio Marazzi, Marco Dinoi, Paola Billi, Nicola Piccioli, Elena Esposito, Eleonora Tartarini, Andrea Pinotti, Lucia Sarti, Fabio Martini, Simona Buggiani, Valentina Lusini, Massimo Squillacciotti, Sonia Macrì, Alessia Bonadeo, Riccardo Putti, Roberto Ajello, Massimo Leone, Pier Giorgio Solinas, Luciana Cassanelli, Elisabetta Mongaldo, Carla Piccone.
Nel cercare di far dialogare i campi dell'arte e dell'antropologia sul nostro tema, partirò con alcuni termini della questione presi dall'arte cinematografica del regista tedesco Wim Wenders. 1987. Quello che vediamo è Il cielo sopra Berlino e ci rendiamo conto di come il Mondo abbia in qualche modo bisogno che l'Angelo si fermi sulla terra. L'angelo, Damiel, è simbolo di sicurezza per l'uomo e la caducità di quest'ultimo; l'angelo come segno di un avvenuto cambiamento di livello da cui non tornare più indietro: la violenza, l'odio e la sopraffazione non devono più tornare tra noi proprio perché l'angelo si è fatto uomo scegliendo la terra, "il qui ed ora", lasciandosi alle spalle (ormai senza più ali) la sicurezza insita nella propria condizione fuori del tempo. 1991. Siamo a Fino alla fine del mondo, di un mondo che Wenders immagina ora composto da una molteplicità di luoghi tra loro connessi apparentemente dal solo svolgimento della narrazione.
Un mondo pluri-locale ed insieme unitario, pur nella sua apparente contraddittorietà interna, un tutto fantastico ed insieme iper-realistico in cui il tempo presente dello spazio esistenziale è costituito dalla coesistenza di una Parigi sotterranea, di una Mosca super-tecnologizzata e consumistica, di una Tokio dormitorio ed infine di una comunità di aborigeni australiani: luoghi legati da rapporti sottili che solo il gioco di inseguimenti, fughe e sentimenti, che lega gli attori sulla scena, sembra riuscire a rendere visibili. Un mondo-insieme nel quale ogni luogo, ogni protagonista non esiste in sé, ma "è" in quanto "è in connessione" e tensione costante con gli altri; nulla è più definibile in termini essenziali e non è più possibile immaginare nulla di "integro", "olistico": dalla tecnologia, ai rapporti sociali a quelli di coppia. È l'idea di un nuovo tipo di potere che può coesistere con tutti quelli ereditati dal passato, secondo le diverse fasi in cui l'uomo si è collocato nella e con la sua società: dalla civiltà della parola, al potere della scrittura, alla civiltà delle macchine a quella della tecnologia e della comunicazione… 1993. La trilogia di Wenders termina con Così lontano, così vicino: dopo il precedente angelo Damiel, anche l'angelo Cassiel (che prenderà il nome evocativo di Karl Engel) assume il corpo ed il tempo dell'uomo.
Attraverso la coscienza pura dell'angelo caduto, Wenders traccia un quadro della difficoltà per gli uomini di vivere una propria vita senza che sia quest'ultima a vivere gli uomini. Il male che affligge l'umanità di oggi è l'incapacità di andare oltre ciò che "è visibile", di spezzare il peso materiale della realtà e guardare oltre. Il tempo ha avuto il sopravvento sugli uomini che non hanno saputo riempirlo.
Gli uomini vivono con un moto centripeto: ogni singolo individuo è divenuto un centro di gravità che fagocita tutto il mondo esterno in una sorta di incubo multimediale.
Da qui la tremenda ed inconsapevole sottomissione dell'uomo alla realtà circostante a cui Wenders contrappone il moto centrifugo del "guardare nel vedere", dell'appropriazione dell'immagine e del vivere, cioè la "comprensione" ed il rispetto verso il mondo che così non precipita più sull'uomo.
Là dove comprendere significa vivere sapendo ascoltare, decodificare ed interpretare la voce degli altri uomini e del mondo. Ma per vivere tra noi l'Angelo deve assumere l'identità di Uomo, avere una carta di identità in cui risultino almeno i dati anagrafici (alcuni paesi richiedono anche i dati di religione e razza!): ancora una volta l'identità è separazione tra gli uomini su principi di classificazione della appartenenza e della differenza…
Eppure in letteratura Jean Bernabé ha parlato di Elogio della creolità (1999) ed Edouard Glissant di Poetica del diverso (1998): "Quando scrivo, scrivo in presenza di tutte le lingue del mondo", senza limiti o confini perché parlare di limite o di confine
Premessa, di Annarita Puglielli, pp. 5-6. - Prefazione, di M. Squillacciotti, pp. 7-10.
La collana “Studi Somali” intende raccogliere e continuare un filone di studi italiani sulla Somalia, iniziatisi negli anni '50 e ormai noti e riconosciuti a livello internazionale. “Studi Somali” vuole quindi rappresentare un punto di incontro per tutti gli studiosi e ricercatori che si interessano della cultura somala e allo stesso tempo un mezzo per divulgare i risultati dei loro sforzi presso un pubblico più ampio.
Il volume presenta alcuni contributi di carattere etna-antropologico elaborati da un gruppo di studiosi dell'Università di Siena e frutto di un lavoro sul campo, nel periodo 1987-90, presso i villaggi di Mereerey e Lama-doonka, nella Somalia meridionale.
In particolare i contributi registrano due modalità di configurazione: da una parte, pur non volendo realizzare una monografia di villaggio, presentano alcuni caratteri di continuità all'interno del programma di primo approccio antropologico degli studi somalistici italiani contemporanei.
Da un'altra parte, le loro differenze tematiche e metodologiche costruiscono resoconti d'indagine settoriale, alla luce di una prima interpretazione dei dati raccolti sul campo e di un confronto con i contributi bibliografici analizzati.
I saggi pubblicati sono di Michele Cassano, Maurizio Gigli, Simonettà Grilli, Orsetta Pellion e Massimo Squillacciotti (coordinatore dell'attività di ricerca e curatore del volume).
La prima parte della recensione è in attesa di pubblicazione in ”Derive Approdi Rivista” al link: https://www.deriveapprodi.com/edizioni/catalogo/collane/rivista-deriveapprodi/
of the Self in a Painted Anthropological Account", in “Current Anthropology”, volume 62, number 4, August 2021. Additional Images for Maya's Story.
[https://www.journals.uchicago.edu/doi/10.1086/716551]
Vedi ivi le immagini composte dal saggio e dal relativo allegato, al link:
https://www.academia.edu/59530271/Paola_Tin%C3%A9_Maya_s_Story_Immagini
Vedi ivi anche la Recensione di M. Squillacciotti, al link:
https://www.academia.edu/59508956/Paola_Tin%C3%A9_Maya_s_Story_Recensione
con la FilmService-Eta Beta ed il Progetto dell'Arei di Firenze «1492-1992 - 500 anni di resistenza india». @ - Copyright Squillacciotti, Siena, 1993.
Nella nota al testo dell’ “Ied Namagged” con L. Giannelli avvertiamo che:
«Nel nostro lavoro impieghiamo il vocabolo “cuna” come etnonimo e come glossonimo, considerando che tale voce è riportata in lessicografia italiana, p. es. da T. De Mauro e M. Mancini, “Dizionario Etimologico”, Garzanti, Milano 2000, e anche dall'Enciclopedia Treccani. La voce “cuna” corrisponde a usi grafici consolidati, successivamente: “cuna”, in spagnolo, “kuna” più ampiamente diffuso ma successivo, infine “guna” secondo l'ortografia sanzionata di recente dalle autorità cuna stesse. La parola “guna”, in questa forma grafica, s'impiega per designare la popolazione in alternativa a “dule”, letteralmente 'gente'. La lingua viene designata come “dulegaya”, letteralmente 'lingua della gente' (ove 'gente' si applica alle persone di etnia cuna) o “gunagaya”.»
Vedi ivi anche: Uno sguardo indigeno sul mondo in prospettiva storica, in “Tepee” n. 53, 1, 2018, pp. 52-59.
The publication in the Red de Pensamiento Decolonial of the book by Arysteides Turpana Igwaigliginya, Crítica del Gunasdule, offers the opportunity to take stock of the studies that give the voice to the Other History, both from the native peoples and from the Italian anthropological disciplines for the answers in this perspective. The book in question, in fact, qualifies for the de-colonialist perspective, important not only for the autonomy of thought of native scholars but also in the transcultural relationship and in particular in the monographs of anthropologists who often did not give an account of this change total of perspective, or they did it belatedly.
On the one hand, the research that underlies the book and the documents presented in the book come from the oral guna tradition, from the history lived and passed down through the generations, from the “songs of resistance at the time of Conquest”; the putting into crisis of the Eurocentric “discourse” has produced an ethno-historical research as a powerful tool for the conscientization and aggregation of the natives who assert themselves as a people: the indigenous gaze now investigates the own and the dominant world taking possession of the appropriate conceptual tools and putting in check the work of those who speak in their place.
On the other hand, even anthropologists have sought new definitions and new ways of operating knowledge, discovering that the problem is common to scholars of other disciplines and literary fields. Thus the term anthropology is conjugated in choral, interpretative, participatory, committed… and we find also formulated the principle of reciprocity between subjects, people and cultures in the process of knowledge and research.
We also find periodical publications, magazines and files, such as associations and circles that represent also in Italy the ferment and the attention around the indigenist movements and the themes of literacy and reappropriation of the mother tongue.
Nota:
Nel testo dell’ “Ied Namagged” con L. Giannelli avvertiamo in una nota che:
«Nel nostro lavoro impieghiamo il vocabolo “cuna” come etnonimo e come glossonimo, considerando che tale voce è riportata in lessicografia italiana, p. es. da T. De Mauro e M. Mancini, “Dizionario Etimologico”, Garzanti, Milano 2000, e anche dall'Enciclopedia Treccani. La voce “cuna” corrisponde a usi grafici consolidati, successivamente: “cuna”, in spagnolo, “kuna” più ampiamente diffuso ma successivo, infine “guna” secondo l'ortografia sanzionata di recente dalle autorità cuna stesse. La parola “guna”, in questa forma grafica, s'impiega per designare la popolazione in alternativa a “dule”, letteralmente 'gente'. La lingua viene designata come “dulegaya”, letteralmente 'lingua della gente' (ove 'gente' si applica alle persone di etnia cuna) o “gunagaya”.»
A proposito di: Arysteides Turpana Igwaigliginya, Crítica del Gunasdule, presentazione di Guillermo Castro Herrera, Red de Pensamiento Decolonial, Buenos Aires, 2018, scaricabile da http://www.rpdecolonial.com/rpdecolonial/category/libros/.
Vedi ivi anche: L’Altra Storia dei guna del Panamá, in “La ricerca folklorica”, n. 74, 2019, pp. 277-281.
Nella nota al testo dell’ “Ied Namagged” con L. Giannelli avvertiamo che:
«Nel nostro lavoro impieghiamo il vocabolo “cuna” come etnonimo e come glossonimo, considerando che tale voce è riportata in lessicografia italiana, p. es. da T. De Mauro e M. Mancini, “Dizionario Etimologico”, Garzanti, Milano 2000, e anche dall'Enciclopedia Treccani. La voce “cuna” corrisponde a usi grafici consolidati, successivamente: “cuna”, in spagnolo, “kuna” più ampiamente diffuso ma successivo, infine “guna” secondo l'ortografia sanzionata di recente dalle autorità cuna stesse. La parola “guna”, in questa forma grafica, s'impiega per designare la popolazione in alternativa a “dule”, letteralmente 'gente'. La lingua viene designata come “dulegaya”, letteralmente 'lingua della gente' (ove 'gente' si applica alle persone di etnia cuna) o “gunagaya”.»
La storia comincia da lontano: l’illusione che il Nuovo Mondo fosse parte dell’India dura giusto il periodo dei primi due viaggi di Colombo e la certezza che da quelle terre non vi fosse passaggio verso l’Asia avviene il 26 settembre 1513 al termine della spedizione di Vasco Nuñez de Balboa dal Mar del Nord (Atlantico) al Mare del Sud (Pacifico) attraverso le terre di quello che verrà allora individuato e definito come istmo. Balboa è guidato da un gruppo di indios sottomessi ma viene anche fortemente combattuto dalle popolazioni native.
L’Istmo, fin dal momento della scoperta e conquista della Tierra Firme, svolge un ruolo rilevante in un primo tempo (1510-1519) come punto di insediamento, tanto nel versante dell’Atlantico come in quello del Pacifico, ed in un secondo momento (1520-1532) come base di partenza per le spedizioni sia verso il Nicaragua a nord che verso il Perú a sud.
Panamá diventa un punto cruciale del sistema di relazione sia tra i paesi dell’area sia tra questi ed i porti del Vecchio Mondo, tanto che quest’area centroamericana prenderà presto il nome di Castilla del Oro per il transito delle merci attraverso l’istmo, sia lungo il “camino real” tra le città di Panamá e Nombre de Dios, sia per la via mista terrestre-fluviale da Panamá a Nombre de Dios passando per Cruces ed il rio Changres. E queste merci non sono solo l’oro e gli altri metalli preziosi provenienti dal Perú conquistato, ma anche quelli provenienti dallo sfruttamento intensivo dei giacimenti nel Darién, di Concepción e di Santiago di Turlurú.
La funzionalità di questi due percorsi permane anche dopo la seconda spedizione corsara di Francis Drake (1596), con la distruzione totale di Nombre de Dios che verrà poi ricostruita e fortificata, mentre il deposito delle merci sarà trasferito più a nord nella nuova cittadina di San Felipe di Portobelo. D’altronde lo stesso Drake già nel 1571, risalendo il rio Chagres, era arrivato fino a Cruces con azioni sistematiche di saccheggio, con l’aiuto dei “cimarrones” di Pedro Mandinga e l’alleanza delle popolazioni indigene (non a caso, poi, tra queste i guna ospiteranno nelle proprie terre una colonia scozzese, anche in funzione difensiva anti-spagnola nel 1698).
Ma a dire il vero, come affermano le fonti orali indigene, queste vie di collegamento tra i due mari erano già percorse dalle popolazioni native e, nella logica di alleanze e di guerre, è da loro che gli spagnoli ne vengono a conoscenza, come avviene d’altronde anche per Drake.
È in questo quadro di autonomia e rivendicazione politica e scientifica che le terre del popolo guna, chiamate nel tempo di volta in volta Archipelago de Las Mulatas o Islas de San Blas, oggi si chiamano Guna Yala.
Quale storia del rapporto tra conquistatori ed indigeni? - Crítica del Gunasdule - Un'altra antropologia è possibile?
In riferimento al video di Ilaria Mattei, “Ritratto di un paese”, filmato Quick Time, 14.975 kb, durata: 00.01:39, formato mov. Non supportato dal presente sistema.
Il filmato si struttura come presentazione/promo di un progetto/proposta per una ricerca di antropologia visiva, composta qui con immagini in primo piano di persone del Paese, di paesaggi e di documenti.
La successiva fase di di ricerca prevedeva una serie di storie di vita raccolte dalle persone di cui conosciamo per ora i volti, come costruzione di un racconto di Storia e Immagini.
I brani musicali e video citati nel testo sono reperibili nel loro stesso ordine di presentazione ai seguenti link:
“Artikulation”, composizione elettronica realizzata da György Ligeti nel 1958, in collaborazione con Gottfried Michael Koenig e Cornelius Cardew. Al link: https://www.youtube.com/watch?v=PRYz13EOfeU
“Artikulation”, sistema di “ascolto visivo” creato negli anni '70 da Rainer Wehinger per accompagnare questa stessa composizione di György Ligeti, sincronizzando le pagine scansionate della musica elettronica ed arricchendole di una barra di scorrimento lineare del tempo, come fosse un’asta di un metronomo per il ritmo. Al link: https://www.youtube.com/watch?v=71hNl_skTZQ&t=7s
“Good Times Gone Bad” degli Squire Tuck. Al link: https://freemusicarchive.org/search?quicksearch=Good+Times+Gone+Bad
“Atmospheres” di György Ligeti, diretto da Carlos Kalmar con l’orchestra RTVE. Al lik: https://www.youtube.com/watch?v=JWlwCRlVh7M
“Philoman and Baukis” di Lou Harrison dall’album “Gamelic music”. Al link: https://www.youtube.com/watch?v=T2L-cMfyh3o
Il sito web “solima” curato di M. Squillacciotti ed attivo dal 4 ottobre 2007 al 03 novembre 2009, è ora reperibile off-line presso la Scuola.
Per un programma di formazione per i dottorandi della Scuola Superiore Santa Chiara dell'Università di Siena, 2009.
Con Alberto abbiamo scritto a quattro mani vari saggi tra il 1974 e il 1976, reperibili ivi nella piattaforma di academia.edu:
"Spunti di dibattito nelle scienze antropologiche", in “Orientamenti Pedagogici”, a. XXI, n. 4 (124), luglio-agosto 1974, pp. 785-806. https://www.academia.edu/77073929/Spunti_di_dibattito_nelle_scienze_antropologiche_con_A_Sobrero.
"Analisi di alcune categorie di lettura della religione popolare", in "Questione meridionale, religione e classi subalterne", a cura di Francesco Saija, Napoli, Guida editori, 1978, pp. 369-386 . https://www.academia.edu/44567001/Analisi_di_alcune_categorie_di_lettura_della_religione_popolare.
Il saggio è stato poi pubblicato con il titolo "Riflessioni sulla nozione di religiosità popolare", in “Testimonianze” n. 1-2-3- (201-202), gennaio-marzo 1978, pp. 88-95.. https://www.academia.edu/47418987/Riflessioni_sulla_nozione_di_religiosit%C3%A0_popolare
"Dalla linguistica alla antropologia strutturale", in "Studi sullo strutturalismo, vol. I – Natura e problemi dello strutturalismo", a cura e introduzione di Germano Proverbio, Torino, Sei, 1976, pp. 59-113. https://www.academia.edu/74397109/Dalla_linguistica_alla_antropologia_strutturale
Mix compilation a cura di Marco Giudici da:
- Edoardo Bennato, L’isola che non c’è, da Sono solo canzonette, 1980.
- Ivano Fossati, La Bottega di Filosofia, da Lampo viaggiatore, 2003.
- Ivano Fossati, La Bottega di Filosofia, da Lampo viaggiatore, 2003.
Il testo delle canzoni appariva nello schermo durante l’ascolto delle canzoni mixate.
Il sistema non supporta il formato della compilation.
Foto di Emilia Marzocchi, Massimo Squillacciotti, Henny Boccianti, Claudio Filippucci.
Anche ivi: https://www.academia.edu/62440009/Foto_di_fotografi_fotografati_mentre_fotografano
Stati Generali delle Donne - Online
Un libro con… Leggere non è un privilegio ma un diritto.
La Carta dei diritti della lettura e i Patti per la lettura.
Memoria di Massimo Squillacciotti, 30 maggio 2020.
Coordina l’incontri Teresa Lucente, direttora dell’Accademia della lettura dell’Associazione Donne di Carta.
La bottiglia e le mani
Compito: 1-"In quanti diversi modi si può ridurre con le mani una bottiglietta di plastica vuota? 2-Con quali verbi potete definire la vostra operazione?" 3-Scrivete le parole per spiegare la procedura eseguita nella operazione.
Lezione tenuta nel 1999 e ripetuta nel 2013 con il contributo di Erica Patermo per la produzione in video del senso della lezione.
Il metodo didattico prevedeva l'interazione e l'alternanza di codici, forme e strumenti diversi della comunicazione: testo scritto, lettura di brani da testi di antropologia, storia, letteratura, poesia, musiche classica e leggera, immagini fotografiche e filmiche; gli strumenti a disposizione in aula erano i libri, la voce, il videoproiettore da lettore vhs, la lavagna luminosa per la presentazione di lucidi, la lavagna a pennarelli.
Il lavoro proposto in questi incontri aveva come tema "Città d'autunno" ideato e costruito a partire da una poesia che rimandava ad immagini di foglie autunnali, a rappresentazioni pittoriche, a brani musicali...
La lezione, concepita come laboratorio in classe, consisteva nel produrre dalla cattedra un percorso costruito “attraverso e con” i materiali proposti, facendoli interagire nella loro alternanza, successione, esclusione per ottenere una proposta di senso - almeno quello che la fantasia e le suggestioni dell'operatore che a turno saliva in cattedra - riteneva essere il proprio e giusto.
Parte del corredo dei materiali è presentato qui a seguire il testo, mentre ciò non è tecnicamente possibile per i materiali audio e video.
Vedi ivi: https://www.academia.edu/42103532/Come_in_cielo_cos%C3%AC_in_terra..
Il testo è stato successivamente corredato di immagini per il gioco di fantasia e didattica con “parole e immagini” per grandi e piccoli lettori.
Si propongono qui le due versioni in successione: la testuale seguita da quella con le immagini.
Bibliografia generale, estratto dal volume pp. 297-341.
Vedi anche: il Quaderno qui senza l’Appendice relativa alla parte “Dati obbiettivi e dati della ricerca distribuiti per associazioni intercomunali”, pp. 43-194, al link: https://www.academia.edu/100499511/Strutture_formative_e_mercato_del_lavoro
Indagine sull’inserimento nel mondo del lavoro dei giovani diplomati nella provincia di Siena, condotta nel 1979/80 con un questionario “strutturato” diffuso tramite le segreterie degli istituti e scuole superiori e riguarda gli anni scolastici dal 1976 al 1979 per un totale di 2006 soggetti intervistati.
La collaborazione dell'insegnamento di antropologia culturale dell'Università senese è iniziata durante la fase di raccolta dei dati nella prospettiva sia di stendere un rapporto di ricerca una volta elaborati i dati, sia di inserire gli stessi dati in un quadro bibliografico ideato come strumentazione e sussidio per gli operatori scolastici e della formazione. A quest’ultima fase hanno con me collaborato, in parte attraverso la preparazione della propria tesi di laurea in antropologia culturale, M. Letizia Baldini e Margherita Montomoli.
La quantificazione e l'elaborazione elettronica dei dati raccolti è stata eseguita presso la Scuola regionale di formazione professionale di Siena e curata da M. Antonietta Tilli.
Testo completo al link https://www.academia.edu/90206840/Colore_and_Colori
Aggiornato al 18-04-2023.
Colore & Colori - testo. Indice:
1 – Apertura.
2 – La vista e la visione: occhio e cervello.
3 – Sensazione - Percezione – Rappresentazione.
4 – Colori: 4.1 – Definizioni - 4.2 - Classificazione dei colori - 4.3 – Colori primari additivi - 4.4 – Colori primari sottrattivi - 4.5 – Classificazione dei color - 4.6 – Spettro visibile.
5 –Modelli dei colori: 1 – Il Sistema Munsell - 2 – Il modello RGB - 3 – Il modello CMYK.
6 – Produzione dei colori: 6.1 – Coloranti - 6.2 – Colorazione.
7 – La prospettiva antropologica e cognitiva: 7.1 – Il rapporto Natura / Cultura -7.2 – Il rapporto Lingua / Cultura - 7.3 – Il colore in antropologia.
8 – Colori e Culture: 8.1 – Universalità della percezione dei colori, nota di Jean-Marc Lévy-Leblond - 8.2 – Giorgio R. Cardona: Linguaggio e cultura – I nomi dei colori – Universali cognitivi e determinanti culturali - 8.3 – Brent Berlin e Paul Kay, Termini di base del colore: la loro universalità ed evoluzione - 8.4 – I colori per i Kuna di Panama.
9 – Tecnica e Pratica dei colori: 1 – Il colorimetro - 2 – Il Pantone - 3 – Il colore in Photoshop - 4 – Manuale del colore: 4.1 - Come si formano i colori - 4.2 - Cerchio cromatico a dodici colori - 4.3 - Contrasto di freddo e caldo - 4.5 - Contrasto dei complementari - 4.6 - Alterazioni di un colore - 4.7 - Espressività dei colori - 4.8 - Forma e colore - 5 – Atlante cromatico.
Bibliografia
Collezione di Colori
1 – La costruzione dell’Uomo
2 – Antropologia del linguaggio: processi cognitivi e comunicativi
3 – L’immagine fa testo – Forme di scritture
Estratto:
- Indice, p. V
- Premessa di Paolo Terni, p. XXI
- Avvertenza, p. XXIII
- Introduzione di Piero Innocenti, pp. XXV-XXXIX
- Antropologia. Etnologia. Demologia. Folklore, pp. 142-153.
In allegato al file, estratto dalla prima edizione del 1969:
- Salvatore Accardo, Presentazione, pp. IXX-XX.
- Giulio Einaudi, Premessa dell’editore, pp. XXV-XXVII.
Appendice:
- Intervento di Giulio Einaudi all’inaugurazione della Biblioteca civica «Luigi Einaudi» di Dogliani, pp. 661-664.
- Regolamento della Biblioteca civica «Luigi Einaudi», pp. 665-672.
- Paolo Terni, L’esperienza di Dogliani, pp. 673-681.
Il repertorio bibliografico è suddiviso in:
1. Cronache e documenti storici.
2. Documenti e studi dei cuna.
3. Studi di storia e politica.
4. Studi di geografia ed ecologia.
5. Studi di antropologia e sociologia.
6. Studi di etnolinguistica.
7. Indigenismo.
8. Viaggi, attualità e turismo. –
9. Documenti e materiali visivi.
Vedi ivi il volume: I Cuna di Panama. Identità di popolo tra storia e antropologia, al link: https://www.academia.edu/44621700/I_Cuna_di_Panama_Identit%C3%A0_di_popolo_tra_storia_e_antropologia.
ISPE – Istituto Studi Programmazione Economica, I meccanismi dell’esclusione e le istituzioni totali. Proposte di modifiche istituzionali e di servizi sociali alternativi, Roma, Progress Report n. 1, dicembre 1971, pp. 291.
Vedi ivi:
I rapporti tra le istituzioni totali e la gestione del potere = ISPE – Istituto Studi Programmazione Economica, I meccanismi dell’esclusione e le istituzioni totali. Proposte di modifiche istituzionali e di servizi sociali alternativi, Roma, Progress Report n. 1, dicembre 1971, pp. 291. https://www.academia.edu/45107129/I_rapporti_tra_le_istituzioni_totali_e_la_gestione_del_potere
La bibliografia è suddivisa in:
1. Psicologia cognitiva, antropologia, estetica: concetti trasversali
2. Psicologia dell’età evolutiva e teorie dell’apprendimento
3. Metodologie e problemi della didattica in età scolare
4. Educazione museale: metodologie, teorie e pratiche
5. Comunicazione museale: il rapporto con il pubblico
6. Storia e frontiere dei musei e della museologia
Il volume è in https://www.academia.edu/41371726/LaborArte._Esperienze_di_didattica_per_bambini
Indice del volume:
- H. Boccianti, V. Lusini, M. Squillacciotti, “Presentazione. LaborArte e il Laboratorio di Didattica e Antropologia”, pp. 7-22. Anche ivi: https://www.academia.edu/44505731/Labor_Arte_e_il_Laboratorio_di_Didattica_e_Antropologia
- M. Squillacciotti, “Il bambino 'rotondo’: vedere, fare, sapere”, pp. 23-47. Anche ivi: https://www.academia.edu/41371874/Il_bambino_rotondo_vedere_fare_sapere
- Dallo scarabocchio al disegno come arte (immagini), inserto fuori pagina tra pp. 48 e 49.
- V. Zucchi, “Attività educativa e sensibilità culturale. Il Santa Maria della Scala,” pp. 49-76.
- L. Scelfo, “L’esperienza formativa dell’arte contemporanea. Il Centro d’Arte Contemporanea ‘Palazzo delle Papesse’”, pp. 77-110.
- F. De Dominicis, “Commedia dell’Arte. Didattica e teatro nel museo d’arte contemporanea”, pp. 111-129.
- M. S. Eremita, “Lungo la linea rossa: dallo spazio del Museo allo spazio dell’opera. Bambimus, il Museo d’arte per bambini”, pp. 131-141.
- V. Lusini, “L’arte e l’altro. Il concetto di alterità come categoria euristica della didattica museale”, pp. 143-157.
- Bibliografia per temi, pp. 159-181.
- Gli autori, pp. 183-186.
La bibliografia è suddivisa in:
- l. Arezzo e il suo contesto socio-economico
- 2. Sociologia e organizzazione del lavoro
- 3. Cultura del lavoro
- 4. Innovazioni e cambiamenti: analisi e prospettive
- 5. I problemi delle nuove tecnologie
- 6. I processi della formazione.
Vedi anche: Estratto da “Nuove tecnologie e mutamenti socio-culturali. Processi di trasformazione nell’area produttiva aretina”, a cura di M. Squillacciotti, Milano, F. Angeli, 1989, pp. 199
https://www.academia.edu/42287562/Nuove_tecnologie_e_mutamenti_socio-culturali._Processi_di_trasformazione_nell_area_produttiva_aretina
Indice dell’estratto:
- M. Squillacciotti, La prospettiva antropologica, pp. 15-21.
- M. Squillacciotti, Il contesto economico e produttivo, pp. 33-55.
- Elisabetta Cerroni, Schede aziendali, pp. 129-165.
- Silvia Paggi, La ricerca visiva, pp. 181-191.
- Bibliografia, pp. 193-199.
La bibliografia è suddivisa in: Questioni generali - Questioni di metodo - Questioni di intercultura - Strumenti di intercultura.
Vedi ivi il saggio al link: https://www.academia.edu/42049419/C_era_non_c_era_n%C3%A9_qui_n%C3%A9_altrove_per_una_didattica_delle_differenze
Ristampa in "Studi antropologici italiani e rapporti di classe. Dal positivismo al dibattito attuale", Milano, F. Angeli, 1980, pp. 67-93, con le Appendici, pp. 201-239.
- Appendice A – M. Squillacciotti, Scritti recenti sulle scienze etno-antropologiche italiane nel periodo fascista, p. 201.
- Appendice B – S. Puccini, Principali tappe dello sviluppo statutario delle discipline etno-antropologiche italiane, pp. 202-212.
- Appendice C – S. Puccini, Il ruolo di Raffaele Corso nell’ambiente folklorico italiano tra le due guerre, pp. 213-215.
- Appendice D – M. Squillacciotti, Raffaele Pettazzoni e la fondazione degli studi storico-religiosi in Italia, pp. 216-218.
- Appendice E – M. Squillacciotti, Realizzazioni bibliografiche del regime, pp. 219-224.
- Appendice F – S. Puccini, Realizzazioni istituzionale del colonialisno italiano, pp. 225-228.
- Appendice G – S. Puccini, Fascismo e storia degli studi, pp. 229-231.
- Appendice H.1 – S. Puccini, La promozione scientifica nel ventennio: le Missioni di studio e i Convegni Coloniali, pp. 232-235.
- Appendice H.2 – M. Squillacciotti, La promozione scientifica nel ventennio: le Missioni di studio e i Convegni Coloniali, pp. 235-236.
- Appendice I – S. Puccini, Montandon, Evola, Cipriani: posizioni del razzismo italiano sugli Ebrei e gli Africani, pp. 237-239.
Anche nella sezione SAGGI al link https://www.academia.edu/44509819/Per_una_prima_ricostruzione_critico_bibliografica_Puccini_e_Squillacciotti
Alberto Sobrero e Massimo Squillacciotti, Riflessioni sulla nozione di religiosità popolare, in “Testimonianze” n. 1-2-3- (201-202), 1978, pp. 88-95.
Riproduzione delle immagini in bianco e nero nel volume: M. Squillacciotti, I Cuna di Panama. Identità di popolo tra storia e antropologia, L'Harmattan Italia, Torino 1998, pp. 238.
Vedi ivi il volume: https://www.academia.edu/44621700/I_Cuna_di_Panama_Identit%C3%A0_di_popolo_tra_storia_e_antropologia
Vedi ivi la recensione al testo di Wafer: https://www.academia.edu/42192662/A_new_voyage_and_description_of_the_Isthmus_of_America
Alcuni scatti fotografici del soggiorno dei cuna in Italia, la loro partecipazione al Seminario dell’Università di Siena (13-14 ottobre 1997) dal titolo Memoria, storia e racconto. Codici e generi della comunicazione verbale, e con la partecipazione tra gli altri del saila dummad Carlos López (presidente) e dell’argar Aiban Wagua (interprete), con un intervento performativo sui Canti della resistenza all’epoca della Conquista. Arte verbale ed etnostoria nella tradizione Cuna di Panamá. Altri interventi di Alessandro Duranti, Cristina Lavinio, Fabio Mugnaini. Con la partecipazione tra gli altri di Pietro Clemente.
La relazione Canti della resistenza Cuna, svolta dal saila dummad Carlos López e dall’argar Aiban Wagua, ha una video registrazione (formato mp4 – 1.719.925 kb – durata 1:33:04) non supportata dalla piattaforma di Academia.
Vedi i testi:
1) Congresso Generale Kuna della Cultura – Università degli Studi di Siena, 1997, Canto della resistenza Cuna – L’invasione di Abia Yala, fascicolo per l’intervento del saila dummad Carlos López e dell’argar Aiban Wagua, al Seminario dell’Università di Siena (13-14 ottobre 1997) dal titolo Memoria, storia e racconto. Codici e generi della comunicazione verbale. Nel sito del Cisai – Centro Interdipartimentale di Studi sull’America Indigena al link: https://www.academia.edu/49053100/Canto_della_resistenza_Cuna
2) M. Squillacciotti (a cura), L’invasione di Abia Yala. Documenti di etnostoria kuna, con la presentazione di Aiban Wagua, “Quaderno 2” del Seminario Interdisciplinare della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Siena, Copyright 1995 Università degli Studi di Siena e Congreso General Kuna de la Cultura, Panama.
https://www.academia.edu/40547764/Linvasione_di_Abia_Yala._Documenti_di_etnostoria_kuna
Il materiale audio per il laboratorio non è qui presente perché non supportato dal sistema.
Anche ivi: https://www.academia.edu/42320649/Se_dico_NUVOLE_
Estratto da "LaborArte. Esperienze di didattica per bambini", a cura di M. Squillacciotti, Roma, Meltemi, 2004, pp. 186, inserto fuori pagina tra pp. 48 e 49.
Il volume è reperibile ivi al link: https://www.academia.edu/44505731/Labor_Arte_e_il_Laboratorio_di_Didattica_e_Antropologia
Il volume è reperibile ivi al link: https://www.academia.edu/44505731/Labor_Arte_e_il_Laboratorio_di_Didattica_e_Antropologia
Per la Relazione vedi ivi gli Atti del Convegno https://www.academia.edu/44702739/Arte_e_Editoria_Convegno
e la rivista “Viceversa” https://www.academia.edu/44702857/Arte_e_Editoria_Rivista
File unico con immagini di corredo e schede dei libri: https://www.academia.edu/100973000/Arte_e_Editoria_Relazione_ed_allegati
e le schede dei libri analizzati: https://www.academia.edu/100973257/Arte_e_Editoria_Schede_dei_libri,
https://www.academia.edu/44702739/Arte_e_Editoria_Convegno
Il solo testo della relazione, senza le immagini relative, è anche in “Viceversa”, n. 694, 2 maggio 2000, pp. 8-9. https://www.academia.edu/44702857/Arte_e_Editoria_Rivista
File unico con immagini di corredo e schede dei libri: https://www.academia.edu/100973000/Arte_e_Editoria_Relazione_ed_allegati
Vedi anche: le immagini di corredo alla relazione: https://www.academia.edu/62378724/Arte_e_Editoria_Immagini
Anche ivi nella sezione 2 – Lezioni – Convegni – Memorie: https://www.academia.edu/44566846/Il_Volto_e_la_Maschera_Laboratorio
Mi presento: sono Esmeralda, nata per l’esposizione allestita nella Facoltà di Lettere di Siena nel 2000 sulle mola – pannelli di stoffa cuciti dalle donne cuna di Panama – ed ora mi trovo nel Seminario di Antropologia dell’arte per lanciare una iniziativa di Laboratorio.
Ho invitato alcuni amici disegnatori a lavorare con noi sul tema “Il volto e la maschera” proponendoci 1 o 2 tavole da presentare nel corso del Seminario dove, insieme, guideremo gli studenti ed altri che vorranno essere presenti nell’elaborare 1 o 2 racconti per ogni tavola, rivolgendoci ai ragazzi delle elementari. Come vedi, se in genere gli illustratori sono chiamati a dare forma visiva ad un racconto – decorando il testo o costituendone il sussidio didattico con la propria opera – nella nostra iniziativa rovesciamo la prospettiva: partendo dal disegno arriviamo al racconto, partendo dalla creatività della mano e dell’artista arriviamo ad un Laboratorio di scrittura narrativa, ad un gioco di molteplici letture dell’opera figurativa. Un po’ come leggere l’arte…
Pensiamo pure di contornare questa nostra iniziativa principale con alcune situazioni di confronto più ampio, come rendere pubbliche le opere ricevute esponendole, prima dell’inizio della nostra attività, nel chiostro di San Galgano della Facoltà; creare un’occasione di scambio di esperienze tra i disegnatori presenti; porci l’obiettivo di valorizzare e diffondere la nostra esperienza, al termine del Laboratorio, con la realizzazione di un calendario o di un sito web di Didattica e Antropologia o altro ancora.
Anche ivi al link: https://www.academia.edu/42922851/Da_altri_mondi_cartoline_ad_un_antropologo
Foto di Emilia Marzocchi, Massimo Squillacciotti, Henny Boccianti, Claudio Filippucci.
Anche ivi https://www.academia.edu/44505509/Foto_di_fotografi_fotografati_mentre_fotografano
Anche ivi al link:
https://www.academia.edu/42177472/Le_foto_memoria_dellocchio
Per l'attività vedi al link: https://www.academia.edu/42095606/Didattica_della_differenza
Vedi ivi anche: “Il colore nelle mola dei kuna” - Squillacciotti e Lusini, due contributi in file unico dal volume “Sguardi sui colori” di M. Squillacciotti, “Colori riflessi. Tassonomie e pratiche sociali dei kuna”, pp. 83-102 – V. Lusini, “Didattica del colore: da una esperienza con il Museo d’Arte per Bambini di Siena”, pp. 103-114.
https://www.academia.edu/41753074/M._Squillacciotti_e_V._Lusini_Il_colore_nelle_mola_dei_kuna
Vedi il volume: “Sguardi sui colori. Arti, Comunicazione, Linguaggi”, a cura di M. Squillacciotti, Atti del Seminario Interdisciplinare, Siena, 27-29 marzo 2006, Siena, Protagon Editori Toscani, 2007, pp. 254. Versione per la stampa, composizione ultima https://www.academia.edu/42899008/Sguardi_sui_colori._Arti_Comunicazione_Linguaggi
Le illustrazioni sono tratta dal Quaderno “1492-1992 – L’altra storia: la conquista dell’America. Saggi sulle culture ed i movimenti indigeni latinoamericani”, supplemento a “Latinoamerica”, n. 39, 1990,a cura di M. Squillacciotti. https://www.academia.edu/41762835/1492-1992._La_conquista_dellAmerica
Fonti:
- La Pianta del Canale è tratta dalla rivista Internazionale, n. 272, 26 febbraio 1999.
- Le immagini storiche del Canale di Panama provengono dalla Panama Canal Commission.
- La fotografia del saila dummad Nele Kantule, del popolo cuna, con il generale Preston Brown, è tratta dal saggio di J. Howe, The Kuna and the world, in M. Salvador, The art of being Kuna, Ucla Fowler Museum of Cultural History, Los Angeles, 1997.
- Le immagini attuali della Chiusa di Miraflores sono scatti fotografici di Paolo Fortis, eseguiti nel dicembre 1998.
Le immagini storiche sono state pubblicate nella rivista "Latinoamerica", n. 71, 1999 per il “Dossier / Panama 1999: gli stranieri Usa lasciano il Canale” ed esposte nella mostra curata da Paolo Fortis, “Il Canale come Immagini” nell’ambito del Seminario “Da Panama alle Americhe” a cura del CISAI dell’Università degli Studi di Siena, 15 maggio 2000.
Per l’estratto del Dossier, vedi ivi:
https://www.academia.edu/41762875/Panama_1999_Gli_Usa_lasciano_il_Canale
Per la mostra fotografica, vedi l’Archivio digitale on-line del CISAI al link: https://www.academia.edu/49125270/Il_Canale_come_Immagini_Mostra_fotografica_2000
Il podcast è disponibile online sul sito di “American Anthropologist” dal 27 agosto 2021 al link https://www.americananthropologist.org/podcast/season-3-episode-5-voices-to-remember
https://www.academia.edu/44494575/Il_Laboratorio_di_Didattica_e_Antropologia_Immagini
Vedi anche: il file unico in formato A4: Arte come Comunicazione / Comunicazione dell’Arte, con le due relazioni al Convegno: M. Squillacciotti, Il Laboratorio di Didattica e Antropologia. – V. Lusini, Interpretare e tradurre l’arte. Vie di comunicazione tra contesto e contestualizzazione.
https://www.academia.edu/44468199/Arte_come_Comunicazione_Comunicazione_dell_Arte
- I Cuna. Immagini di una ricerca, “La Ricerca Folklorica”, n. 10, ottobre 1984, pp. 121-129: https://www.academia.edu/41498294/I_Cuna._Immagini_di_una_ricerca
- Note etnografiche sui Cuna, "Etnologia-Antropologia culturale", XI, 1983, pp. 11-20:
https://www.academia.edu/41498244/Note_etnografiche_sui_Cuna
- Note etnografiche sui Kuna, in ”Le Mola dei Kuna di Panama. Percorsi didattici tra etnografia ed universo simbolico”, a cura di Paolo Fortis, “Quaderno” n. 2 del Laboratorio di Didattica e Antropologia, Dipartimento di Filosofia e Scienze Sociali, Università di Siena, 2000, pp. 9-16: https://www.academia.edu/44357278/Note_etnografiche_sui_Kuna
https://www.academia.edu/41757601/Il_segreto_del_villaggio_di_Kalu_Tuip%C3%AC
Vedi anche: Il colore nelle mola dei kuna – M. Squillacciotti e V. Lusini, con i due saggi:
- M. Squillacciotti, Colori riflessi. Tassonomie e pratiche sociali nelle mola dei kuna di Panamá, pp. 83-102;
- V. Lusini, Didattica del colore: da una esperienza con il Museo d’Arte per Bambini di Siena, pp. 103-114;
https://www.academia.edu/41753074/M._Squillacciotti_e_V._Lusini_Il_colore_nelle_mola_dei_kuna
Estratto passim. https://www.academia.edu/44738664/La_piroga_di_R_Agnambi%C3%A9_Illustrazioni
Anche in: “La parola e l’immagine. Saggi di antropologia cognitiva”, a cura di M. Squillacciotti, Quaderno n. 1 del Laboratorio di Didattica e Antropologia, Università degli Studi di Siena, 2000, pp. 56-63.
Anche nella sezione SAGGI al link: https://www.academia.edu/44738664/La_piroga_di_R_Agnambi%C3%A9_Illustrazioni