News by Carmelo Russo
Italians in Tunisia by Carmelo Russo

Carl Rommel and Joseph Viscomi (eds.). Locating the Mediterranean: Connections and Separations across Time and Space, 2022
The Virgin Mary of Trapani in La Goulette (Tunisia) is an emblematic case for studying a Mediterr... more The Virgin Mary of Trapani in La Goulette (Tunisia) is an emblematic case for studying a Mediterranean crossing. Worship of Mary arrived in Tunis with Sicilian migrants, chiefly in the decades between the 19th and 20th centuries. During that period, La Goulette was a multi-ethnic and multi-religious town: Tunisians, Sicilians, French, and Maltese, and Christians, Jews, and Muslims lived there all together. Since 1885, in La Goulette, there has been a procession on 15 August in which both Jews and Muslims have participated. Tunisian independence disrupted this phenomenon: since 1962, the procession has been forbidden. On 15 August 2017, after 55 years, the Virgin Mary’s procession returned to La Goulette, an event celebrated even by local Muslims. The ‘new’ Virgin Mary of Trapani in La Goulette is the symbol of secularity – in the sense of laïcité – who sustains the rights of religious minorities in the public sphere. Alongside other contemporary multi-faith sites, La Goulette, the Virgin Mary of Trapani, and her procession have become less of a movement of the people and is now a larger symbol of the state and society at large.

Nostra Signora del limite. L'efficacia interreligiosa della Madonna di Trapani in Tunisia., 2020
Questo libro è incentrato sul culto della Madonna di Trapani in Tunisia, radicatosi soprattutto a... more Questo libro è incentrato sul culto della Madonna di Trapani in Tunisia, radicatosi soprattutto a La Goulette, piccolo centro costiero situato a circa dodici chilometri da Tunisi. Si propone di affrontare la varietà delle sue declinazioni semantiche e le sue molteplici implicazioni dagli albori dell'approdo tunisino, databile attorno al 1880, alla contemporaneità più stringente: è del marzo 2017 un murale che ne attualizza le rappresentazioni, segnando una discontinuità netta con l'iconografia "classica", mentre il 15 agosto dello stesso anno si è tenuta una processione simbolica - peraltro replicata nel 2018 e nel 2019-cinquantacinque anni dopo quella del 1962, l'ultima prima dell'interdizione sancita dalle autorità tunisine. L'approdo mariano si è intrecciato a una migrazione poco nota, destabilizzante per le potenti narrazioni politico-mediatiche degli ultimi decenni: quella dei siciliani che tra i secoli xix e xx lasciarono l'Isola per la Tunisia. Nel paese nordafricano i siciliani e la Madonna incontrarono un contesto plurale e ambiguo, liminare e fecondo, in cui coesistevano mescolamenti tra diversi gruppi sociali e nazionali, separazioni dovute all'irrigidimento dei loro confini, asimmetrie di potere determinate dal protettorato francese. Attraversando i decenni, mutando alcuni caratteri, la Madonna trapanese-golettina conserva ancora oggi lo statuto di baluardo politico a sostegno dei margina-li, degli ultimi, della subalternità.

in T. Bellinvia and T. Poguisch (editors), Decolonizzare le migrazioni. Razzismo, confini, marginalità, Milan-Udine, Mimesis, pp. 173-192 (peer-reviewed paper).
Governamentalità neoliberiSta, SPazio euroPeo ed ePiStemoloGia PolitiCa delle miGrazioni ContemPo... more Governamentalità neoliberiSta, SPazio euroPeo ed ePiStemoloGia PolitiCa delle miGrazioni ContemPoranee di Lidia Lo Schiavo 23 i Confini fantaSma dell'euroPa di Tania Poguisch 41 il razziSmo, le miGrazioni e la Globalizzazione del terrore. un'arCheoloGia del PreSente a Partire da frantz fanon di Marco Letizia 61 la Sfera dell'interCultura. l'intreCCio dei Confini nella fenomenoloGia dell'eStraneo di bernhard WaldenfelS di Eleonora Corace 79 inteGrazione e miGrazioni nel mondo ContemPoraneo: interPretazioni SoCioloGiChe di Sergio Villari 95 le PolitiChe dell'inSiCurezza e la Produzione di etniCità e marGinalità di Tindaro Bellinvia 113 CorPi, SPazi e temPi di donne miGranti: Storie di donne uCraine a reGGio Calabria di Angela Bagnato 131 CoStruire marGinalità, fabbriCare identità. note etnoGrafiChe Su ProCeSSi miGratori in Calabria di Giovanni Cordova 153 lo StiGma del "Ghetto etniCo": la PiCCola SiCilia di tuniSi nelle fonti orali di Carmelo Russo 173 Carmelo ruSSo LO STIGMA DEL "GHETTO ETNICO": LA PICCOLA SICILIA DI TUNISI NELLE FONTI ORALI

EtnoAntropologia 8 (1) ISSN: 2284-0176, 2020
This essay aims to analyze the representations of the Sicilians of Tunisia of the twentieth centu... more This essay aims to analyze the representations of the Sicilians of Tunisia of the twentieth century. The background of their daily life was a plural Tunisia in terms of nationality, religions, social components, even if it was veined by imbalance in power (the French protectorate first, the independent State since 1956 after). Dynamics of separation and mixing ambiguously characterized the social relations of Sicilian people. They tended to share their experiences with the French, Tunisians and other nationalities, but on the other hand they tightened the borders on an "ethnic closure", too.
Il presente saggio ha come obiettivo un'analisi delle rappresentazioni dei siciliani di Tunisia che hanno abitato per il periodo di tempo che comprende gli ultimi due decenni del XIX secolo sino alla metà degli anni Sessanta del successivo alcune aree del paese nordafricano che si caratterizzarono per un consistente mescolamento tra nazionalità, religioni e componenti sociali. Angolatura privilegiata sarà il punto di vista dei siciliani stessi, che in tale contesto hanno costituito un gruppo sostanzioso nei numeri e "coeso" 1 nei modi di presentarsi e di essere rappresentati [Melfa 2008; Russo 2016, 2018]. 1 Si tratta di una coesione che verrà problematizzata nel contributo, costruita dalle rappresentazioni, tanto emiche che da quelle di chi ha detenuto il potere, utilizzata in modo retorico dai siciliani e da altri attori sociali.

DADA Rivista di Antropologia post-globale, 2020
This essay aims to offer a new ethnographic and anthropological reading of the Sicilian migratory... more This essay aims to offer a new ethnographic and anthropological reading of the Sicilian migratory routes in Tunisia, far from the dangerous stereotype that has been made of it: the supposed economic reason that would have been the main cause of the migration. This stereotyping inscribes the migratory routes in a vulgate according to which it would have been the poorest Sicilians, unemployed and belonging to the most disadvantaged social classes to migrate. The aim is to highlight, through ethnographic method and life stories, how decision making skills, ambitions for achievement, desires and aspirations for change, attraction to new lifestyles are decisive elements for migratory choices. In particular, the aim is to demonstrate that it is necessary to study migration by considering all micro and macrophenomena in order to obtain interpretations of the complexity of migration.
in S. Botta, M. Ferrara and A. Saggioro (editors), La Storia delle religioni e la sfida dei plura... more in S. Botta, M. Ferrara and A. Saggioro (editors), La Storia delle religioni e la sfida dei pluralismi, «Quaderni di Studi e Materiali di Storia delle Religioni», 18, pp. 496-507 - peer-reviewed paper
Capitolo quarto
Sangue italiano, mente francese, cuore tunisino.
Nazionalità tra percezioni e ap... more Capitolo quarto
Sangue italiano, mente francese, cuore tunisino.
Nazionalità tra percezioni e appartenenze p. 85
di Carmelo Russo
4.1 Orgoglio italiano p. 88
4.2 Io non mi sento italiano p. 95
4.3 Identità “naturalmente” plurime p. 100
recensione di Francesca Rizzo:
http://www.istitutoeuroarabo.it/DM/migrazioni-allo-specchio-tra-italia-e-tunisia/

A partir de notre recherche sur les Italiens de Tunisie, descendants des antiques migrations, rem... more A partir de notre recherche sur les Italiens de Tunisie, descendants des antiques migrations, remontantes au XIXe et XXe siècles, on essaiera de mettre en évidence l’importance de la politique à travers le discours de nos informateurs/interviewés. Dans cet article, seulement deux aspects seront traités, le premier concerne l’histoire de quelques familles qui ont émigré en Tunisie pour des raisons d’ordre politique. Parmi cet échantillon, nous nous sommes intéressés au cas de la famille Finzi, exilée du Risorgimento italien, qui environ trois siècles durant s’est distinguée pour son engagement politique au sein de la collectivité italienne de Tunisie, à travers son imprimerie et sa direction du Corriere di Tunisi. Toutefois, nous avons aussi essayé de raconter l’histoire de quelques familles Siciliennes aristocratiques qui ont abandonné/fui l’Ile Ibérique à cause de l’Unité. Le deuxième aspect qu’on a abordé est la modalité à travers laquelle les Italiens percevaient et continuent de percevoir le fascisme en Tunisie. Les informateurs nous parlent d’un mouvement politique qui a été considéré différemment de celui italien, puisque le régime faisait propagande en apportant soutien et assistance à la collectivité italienne: denrées alimentaires, écoles, hôpitaux, institutions, etc. Toutes ces raisons ont amené ces Italiens à avoir une appartenance qui se dit superficielle, marquée entre autre par la présence un groupe d’antifascistes très actifs.
in Amendola N., Sciommeri G., Conflitti, vol. II, Arte, Musica, Pensiero, Società Universitalia, Rome, pp. 327-335
A norma della legge sul diritto d'autore e del codice civile è vietata la riproduzione di questo ... more A norma della legge sul diritto d'autore e del codice civile è vietata la riproduzione di questo libro o di parte di esso con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilm, registratori o altro. Le fotocopie per uso personale del lettore possono tuttavia essere effettuate, ma solo nei limiti del 15% del volume e dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall'art. 68, commi 4 e 5 della legge 22 aprile 1941 n. 633. Ogni riproduzione per finalità diverse da quelle per uso personale deve essere autorizzata specificatamente dagli autori o dall'editore.
Religions by Carmelo Russo

L'Uomo. vol. IX, n. 2, pp. 83-110, 2019
Saints, dragons and witches in liminal territory.
The cult of Saint Michael in the Sabine area
Th... more Saints, dragons and witches in liminal territory.
The cult of Saint Michael in the Sabine area
This contribution aims to analyze the processes of reshaping of some symbolic elements
connected with the micaelic cult of the cave-sanctuary of Mount Tancia, in
the province of Rieti. These are narrative forms that originate from the mythical
struggle between a dragon and the archangel Michael that highlight mutations,
resemantizations, persistences and connections with a distant past, revisited in the
contemporaneity. The essay is based on an ethnographic fieldwork done in the summer
of 2016. Interviews and informal meetings were carried out with some inhabitants of Poggio Mirteto, Roccantica, Catino, Poggio Catino and Montopoli di
Sabina. The oral sources collected were subsequently compared with written sources,
both of academic production and ascribable to local authors, which were particularly
useful to highlight interpretations and emic re-plasmations of the subject
under investigation.
Keywords: cult of Saint Michael, oral sources, conflicts, territorial identities.
G. Motta, Pandemie. Nell'immaginario e nella realtà, fra suggestioni, storie, significati simbolici, Roma, Fondazione Giacomo Matteotti, pp. 167-195., 2020

A. Ricci (ed.), L’eredità rivisitata. Storie di un’antropologia in stile italiano, Roma, Cisu, pp. 292-306., 2019
Dal secondo dopoguerra e fino alla metà degli anni Ottanta del Novecento gli studi di ambito antr... more Dal secondo dopoguerra e fino alla metà degli anni Ottanta del Novecento gli studi di ambito antropologico riguardanti il territorio italiano evidenziano un importante filo-ne di ricerca e di riflessione incentrato sul mondo contadino e pastorale e, più in generale, sulla cultura degli strati sociali che, con i termini del tempo, sono definiti "fascia folklo-rica", "cultura subalterna", "mondo popolare", ecc. Demologia è la denominazione che, insieme a tradizioni popolari, indica quel segmento di studi antropologici italiani. Aspetti filologici, semiotici, comunicativi, visuali, musicali, coreutici, museogra-fici, ergologici, rituali, cerimoniali, magici, religiosi ecc., hanno contribuito-mediante l'elaborazione di una peculiare metodologia di ricerca e di analisi-a costruire un sapere complesso e stratificato, hanno dato luogo a un sistema di relazioni interdisciplinari spesso dal carattere sperimentale e innovativo, hanno stimolato una volontà di contri-buire a una restituzione in chiave pubblica del lavoro antropologico in forma di azione politica, hanno determinato una penetrazione e una presenza nella società civile a un livello alto del contesto intellettuale in Italia, in seguito forse mai più raggiunto e oggi difficilmente pensabile. Questo volume, frutto del seminario biennale "Parole chiave su Folklore, Demo-logia, Cultura popolare, Tradizioni contadine…" tenuto fra il 2017 e il 2018 presso il Dipartimento di Storia, Antropologia, Religioni, Arte, Spettacolo della Sapienza Uni-versità di Roma, restituisce un'articolata e densa riflessione a più voci incentrata sulla rivisitazione di un'ampia selezione di volumi tra i più incisivi del periodo considerato, nel tentativo di tessere una fertile trama di relazioni significative fra un recente passato e la situazione attuale degli studi antropologici in Italia: una possibile via per la costru-zione di un'"antropologia in stile italiano".
La Roma di oggi è caratterizzata da una varietà di presenze religiose senza precedenti, con le ve... more La Roma di oggi è caratterizzata da una varietà di presenze religiose senza precedenti, con le vestigia dell'antico splendore e i templi sullo sfondo, le chiese monumentali, le originali modalità di aggregazione e i nuovi luoghi di preghiera, di culto, di meditazione.
in A. Broccolini and V. Padiglione (editors), Ripensare i margini: l’Ecomuseo Casilino per la per... more in A. Broccolini and V. Padiglione (editors), Ripensare i margini: l’Ecomuseo Casilino per la periferia di Roma, Rome, Aracne, pp. 151-163 (peer-reviewed paper).
Andrea Annese (editor), Protestantesimo e sfide della contemporaneità. Percorsi inediti di scienze delle religioni. «Quaderni di Studi e Materiali di Storia delle Religioni», 2017
Russo, Carmelo, Profezie, poteri carismatici, pentecostalismi. Pratiche e politiche in alcuni cas... more Russo, Carmelo, Profezie, poteri carismatici, pentecostalismi. Pratiche e politiche in alcuni casi di studio, in A. Annese (editor), Protestantesimo e sfide della contemporaneità. Percorsi inediti di scienze delle religioni, «Quaderni di Studi e Materiali di Storia delle Religioni», 17, pp. 98-118 (peer-reviewed paper).
In 2013 and 2014 we conducted a research about Pentecostal movement in Rome. We found 106 churche... more In 2013 and 2014 we conducted a research about Pentecostal movement in Rome. We found 106 churches and almost 10.000 believers. Lots of them are Italian people. Different continents are represented: Europe, South America, Asia and Africa. The biggest community is the Romanian group: it has 2.079 believers. There are many differences among the migrant groups. Migrant Pentecostalism is in a never-ending changing process, which has to accommodate to an unknown social context and produces new realities. Migrant Pentecostal communities are very important to social and cultural integration. It is true for churches in which Italian people and immigrants stay together and for “ethnic” churches too, especially at the beginning of migrant experience, because they function as social and identity protection.
Rome has a significant Muslim presence, composed of several nationalities, doctrinal aspects and ... more Rome has a significant Muslim presence, composed of several nationalities, doctrinal aspects and socio-cultural peculiarities. The most visible Islamic symbol in Rome is the Great Mosque, the only Islamic place of worship legally approved by the Italian State, inaugurated in 1995. In addition to the Great Mosque, Rome has 29 not approved places, guided by cultural associations. Among these places, 14 are guided by Bangladeshi associations: the Bangladeshi community is the most numerous among Islamic community of Rome. The North African mosques are mostly visited by Moroccan people. It is important for them to have an imam from the Egyptian University of Al-Azhar. There are a Shiite mosque and some Sufi groups.
The fieldwork realized within the FEI project “Luoghi comuni, luoghi in comune. Percorsi di dialo... more The fieldwork realized within the FEI project “Luoghi comuni, luoghi in comune. Percorsi di dialogo e conoscenza a partire dai luoghi di culto della provincia di Roma” analyzes the social role of faith groups in social inclusion and integration processes regard immigrant presence in Rome. This search stresses the importance of religious leaders in cultural mediation, dialogue with territory institutions and other religions.
The majority of the book treats about Tor Pignattara, a suburb of Rome in which migrant presence is particularly marked and at first sight daily life and cohabitation seem to became difficult.
Migration by Carmelo Russo
Vincenzo Carbone and Mirco Di Sandro (eds.), Esquilino/Esquilini. Un luogo plurale, Rome, Roma Tre Press, pp. 283-310, 2020
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News by Carmelo Russo
Italians in Tunisia by Carmelo Russo
Il presente saggio ha come obiettivo un'analisi delle rappresentazioni dei siciliani di Tunisia che hanno abitato per il periodo di tempo che comprende gli ultimi due decenni del XIX secolo sino alla metà degli anni Sessanta del successivo alcune aree del paese nordafricano che si caratterizzarono per un consistente mescolamento tra nazionalità, religioni e componenti sociali. Angolatura privilegiata sarà il punto di vista dei siciliani stessi, che in tale contesto hanno costituito un gruppo sostanzioso nei numeri e "coeso" 1 nei modi di presentarsi e di essere rappresentati [Melfa 2008; Russo 2016, 2018]. 1 Si tratta di una coesione che verrà problematizzata nel contributo, costruita dalle rappresentazioni, tanto emiche che da quelle di chi ha detenuto il potere, utilizzata in modo retorico dai siciliani e da altri attori sociali.
Sangue italiano, mente francese, cuore tunisino.
Nazionalità tra percezioni e appartenenze p. 85
di Carmelo Russo
4.1 Orgoglio italiano p. 88
4.2 Io non mi sento italiano p. 95
4.3 Identità “naturalmente” plurime p. 100
recensione di Francesca Rizzo:
http://www.istitutoeuroarabo.it/DM/migrazioni-allo-specchio-tra-italia-e-tunisia/
Religions by Carmelo Russo
The cult of Saint Michael in the Sabine area
This contribution aims to analyze the processes of reshaping of some symbolic elements
connected with the micaelic cult of the cave-sanctuary of Mount Tancia, in
the province of Rieti. These are narrative forms that originate from the mythical
struggle between a dragon and the archangel Michael that highlight mutations,
resemantizations, persistences and connections with a distant past, revisited in the
contemporaneity. The essay is based on an ethnographic fieldwork done in the summer
of 2016. Interviews and informal meetings were carried out with some inhabitants of Poggio Mirteto, Roccantica, Catino, Poggio Catino and Montopoli di
Sabina. The oral sources collected were subsequently compared with written sources,
both of academic production and ascribable to local authors, which were particularly
useful to highlight interpretations and emic re-plasmations of the subject
under investigation.
Keywords: cult of Saint Michael, oral sources, conflicts, territorial identities.
The majority of the book treats about Tor Pignattara, a suburb of Rome in which migrant presence is particularly marked and at first sight daily life and cohabitation seem to became difficult.
Migration by Carmelo Russo
Il presente saggio ha come obiettivo un'analisi delle rappresentazioni dei siciliani di Tunisia che hanno abitato per il periodo di tempo che comprende gli ultimi due decenni del XIX secolo sino alla metà degli anni Sessanta del successivo alcune aree del paese nordafricano che si caratterizzarono per un consistente mescolamento tra nazionalità, religioni e componenti sociali. Angolatura privilegiata sarà il punto di vista dei siciliani stessi, che in tale contesto hanno costituito un gruppo sostanzioso nei numeri e "coeso" 1 nei modi di presentarsi e di essere rappresentati [Melfa 2008; Russo 2016, 2018]. 1 Si tratta di una coesione che verrà problematizzata nel contributo, costruita dalle rappresentazioni, tanto emiche che da quelle di chi ha detenuto il potere, utilizzata in modo retorico dai siciliani e da altri attori sociali.
Sangue italiano, mente francese, cuore tunisino.
Nazionalità tra percezioni e appartenenze p. 85
di Carmelo Russo
4.1 Orgoglio italiano p. 88
4.2 Io non mi sento italiano p. 95
4.3 Identità “naturalmente” plurime p. 100
recensione di Francesca Rizzo:
http://www.istitutoeuroarabo.it/DM/migrazioni-allo-specchio-tra-italia-e-tunisia/
The cult of Saint Michael in the Sabine area
This contribution aims to analyze the processes of reshaping of some symbolic elements
connected with the micaelic cult of the cave-sanctuary of Mount Tancia, in
the province of Rieti. These are narrative forms that originate from the mythical
struggle between a dragon and the archangel Michael that highlight mutations,
resemantizations, persistences and connections with a distant past, revisited in the
contemporaneity. The essay is based on an ethnographic fieldwork done in the summer
of 2016. Interviews and informal meetings were carried out with some inhabitants of Poggio Mirteto, Roccantica, Catino, Poggio Catino and Montopoli di
Sabina. The oral sources collected were subsequently compared with written sources,
both of academic production and ascribable to local authors, which were particularly
useful to highlight interpretations and emic re-plasmations of the subject
under investigation.
Keywords: cult of Saint Michael, oral sources, conflicts, territorial identities.
The majority of the book treats about Tor Pignattara, a suburb of Rome in which migrant presence is particularly marked and at first sight daily life and cohabitation seem to became difficult.
questi anni e merita dunque di essere posto al
centro della riflessione storica. Giovani storici
laureati, dottorandi e dottori di ricerca italiani e
stranieri si confrontano su questo tema comune
circoscrivendolo all'età medievale e condividendo
le proprie ricerche e le proprie opinioni.
questi anni e merita dunque di essere posto al
centro della riflessione storica. Giovani storici
laureati, dottorandi e dottori di ricerca italiani e
stranieri si confrontano su questo tema comune
circoscrivendolo all'età medievale e condividendo
le proprie ricerche e le proprie opinioni.
University of Catania, Italy
La nostra ricerca etnografica cominciata nel 2012 e tuttora in corso rivela storie di vita in cui le percezioni di nazionalità degli italiani di Tunisia risultano profondamente permeate da alcune vicende storiche e dalle loro riplasmazioni che hanno segnato vite e memorie familiari. L'instaurazione del protettorato francese, le naturalizzazioni, le rivendicazioni fasciste, le ostilità della guerra, la chiusura delle istituzioni italiano e la formazione in quelle francesi, l'indipendenza tunisina: eventi densi di significati che hanno permeato le percezioni degli italiani di Tunisia
Questo saggio intende indagare le modalità con le quali la processione della Madonna di Trapani diventi strumento identitario di cui via via differenti gruppi socioculturali – i trapanesi, i siciliani di Tunisia, i tunisini, i francesi, i siciliani emigrati presso Marsiglia – si appropriano per plasmare un “noi”. Tale procedimento dimostra come la permeabilità dei confini religiosi favorisca alterazioni creando aree interstiziali in cui il cattolicesimo popolare siciliano, quello patriottico francese, l’islam si incontrino e scontrino, lasciando aperte alcune questioni epistemologiche: quali strumenti di comprensione dell'alterità? Chi è “l’altro religioso”? Viene ricondotto alla propria identità o annullato? Ha senso in questo ambito la categoria del pluralismo?
L'identità degli italiani di Tunisia è segnata dall'opposizione alla Francia, a causa dell'instaurazione del protettorato del 1881, da fratture familiari, tra coloro che adottarono la nazionalità francese e chi rimase italiano, dalle influenze culturali della Francia. I contrasti si acuirono con le rivendicazioni identitarie proposte dal fascismo e con la sconfitta della Seconda guerra. L'indipendenza del 1956 sorprende gli italiani, in Tunisia da generazioni, a sentirsi stranieri in quella che consideravano la loro patria e a reinventare una identità nazionale che più spesso li ha portati all'emigrazione in Francia piuttosto che all'approdo in Italia
themes among others:
1) Religious super-diversity, urban spaces, and public sphere.
2) Religious minorities and their (key) role in the building of peace.
3) The engagement of religious leaders and communities.
4) The involvement and commitment of institutions and political leaders.
5) Dynamics of “positive” competition among religious communities.
6) Shared religious places and pilgrimages as space of coexistence.
chiamate “Primavere arabe”, nonostante la protesta tunisina sia scoppiata in pieno inverno. Le popolazioni scendono nelle piazze per
rivendicare le proprie libertà, i propri diritti, la fine della fame, la cessazione della corruzione. È così che la sponda Nord del Mediterraneo sembra ricordarsi dell’esistenza di quei Paesi, una volta così vicini, e con interesse assiste alla richiesta di democrazia di quei popoli, una volta fratelli. [...] La Tunisia costituì sin da subito una delle “Primavere” più
promettenti e, ad oggi, rappresenta l’unico vero successo del periodo di sommosse popolari che hanno sconvolto la regione".
L. Valetti, Rivoluzione Tunisia. La costruzione della democrazia, E. Simple, 2018, p. 2.
An ecomuseum is a "museum" focused on the identity of a place, largely based on local participation and aiming to enhance the welfare and development of local communities. Ecomuseums originated in France, the concept being developed by Georges Henri Rivière and Hugues de Varine, who coined the term ‘ecomusée’ in 1971. The term "éco" is a shortened form for "écologie", but it refers especially to a new idea of holistic interpretation of cultural heritage, in opposition to the focus on specific items and objects, performed by traditional museums.
Quali vissuti migratori connotano abitanti ed operatori economici cinesi dell’Esquilino? Attraverso quali reti di relazione sono arrivati nel rione? Ritengono davvero di essere una comunità chiusa, poco incline al confronto interetnico, come emerge dagli studi pregressi? Ed eventualmente, quali ostacoli impediscono di interagire con gli italiani e/o con persone di altre nazionalità? Quali dinamiche si registrano tra le giovani generazioni cinesi?
Questo contributo si propone l’obiettivo di dare risposta a tali interrogativi, dapprima realizzando una rassegna critica degli studi focalizzati sulla collettività cinese dell’Esquilino, quindi esponendo i risultati di una ricerca sul campo condotta per l’occasione, attraverso l’impiego di interviste in profondità a persone di provenienza cinese che vivono e operano nel rione.