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La famosa 'Ballata della Primavera' del secondo Guido viene qui attribuita a Dante da Maiano. Articolo giá pubblicato sulla rivista online Poiein. http://www.poiein.it/autori/D_E/Eiserman/eisermannCavalcanti.htm E prima in lingua tedesca sul Deutsches Dante-Jahrbuch.
PREFAZIONE • Le rivolte che prendono il nome di " primavere arabe " sono tra gli eventi più importanti degli ultimi anni per l'intero sistema geopolitico internazionale. Dai loro effetti, infatti, dipenderà non solo il destino dei paesi stessi, ma, soprattutto, la ridefinizione degli equilibri di tutta l'area mediorientale. Da ora non si potrà più pensare a questi paesi come " immutabili nel loro immobilismo " e considerarli solo per le questioni legate ai flussi migratori, agli approvvigionamenti energetici e al terrorismo, ma si dovranno affrontare nuove tensioni riguardani la democratizzazione e l'Islam politico. Non esiste un'unica rivolta araba ma una serie di movimenti popolari, collocati in altrettanto diversi contesti sociali, economici e politici. L'interpretazione occidentale di queste rivolte cade spesso nell'errore di attribuire le stesse cause e le stesse conseguenze a queste rivoluzioni " a effetto domino " , senza considerare le peculiarità di ogni paese. Pur condividendo parte del patrimonio politico e culturale ed essendo geograficamente vicini, infatti, questi paesi hanno avuto percorsi storici, sociali e religiosi diversi. • Per questo motivo quest'opera, per dare una chiave di lettura degli avvenimenti attuali, analizza la storia di ogni singolo paese e mette in evidenza per ognuno le cause che hanno portato alle rivolte e le possibili conseguenze. • La prima parte si concentra sull'analisi dei paesi direttamente interessati dalle rivolte (Tunisia, Egitto, Libia, Bahrain, Yemen, Siria). • La seconda parte si concentra su attori regionali che non sono stati direttamente toccati dalle rivolte a livello interno, ma ne sono comunque interessati in quanto fanno parte di un'area il cui equilibrio generale dipende da ogni paese (Monarchie del Golfo, Turchia, Iran, Israele, Territori Palestinesi e Unione Europea in quanto attore che si affaccia sul Mediterraneo). • Non sono stati analizzati 1. Algeria: le proteste sono scoppiate ma non hanno causato una crisi come nei paesi vicini perché: a) si temeva lo scoppio di una guerra civile terribile come in anni 90. b) le richieste erano più socio-economiche che politiche per cui sono bastate politiche di sussidi e aiuti economici per placare il malcontento. 2. Libano: caso sui generis del Medio Oriente, non è stato toccato dalle rivolte perché è alle prese con questioni interne riguardanti l'equilibrio di tutte le sue diverse forze politiche. INTRODUZIONE DI PARSI • valuta quali potranno essere le conseguenze delle rivoluzioni arabe per l'Occidente. • la cosa fondamentale di queste rivolte è che l'Occidente risulta assente, sia come fonte di ispirazione, che, soprattutto, come attore capace di ripristinare equilibrio: dinnanzi alle rivolte, l'Occidente si è trovato come paralizzato. Mancanza di manifestazioni antioccidentali, rivolta contro i propri regimi, sono loro la causa dell' " infelicità araba ". Contestano leader la cui legittimità si basava sulle rivoluzioni nazionali che avevano portato all'indipendenza, segna la fine dell'epoca dominata dalla lotta contro il colonialismo europeo. Fine della divergenza tra nord e sud del Mediterraneo, chiedono libertà, democrazia, uguaglianza, fine della corruzione, valori compatibili con la domanda politica europea.
Il Centro Internazionale di Studi e Documentazione per la Cultura Giovanile (iSDC, www.centroculturagiovnaile.eu) è un ente di ricerca fondato ai sensi della normativa europea per i centri di ricerca.
Il ciclo di lotte di questa primavera che ha visto come protagonisti alcune migliaia di migranti non può non suscitare sentimenti di profonda partecipazione, e ciò non solo e non tanto per questioni di solidarismo. Nell'età della globalizzazione della produzione e dei mercati, la condizione del migrante, un soggetto spesso senza diritti e costretto ad essere "vagabond", nell'accezione data da Bauman nel suo Globalization. The human consequences , ci riguarda direttamente. In un mondo dove le due condizioni esistenziali e lavorative prevalenti sembrano essere quelle del "turista", cioè colui che per ragioni di lavoro o di piacere sceglie di dare alla propria vita la forma del pellegrinaggio, e del "nomade", che viaggia perché non ha altra sopportabile scelta, è la comune appartenenza a questa seconda classe di persone che ci fa sentire simili ai migranti scesi in piazza queste settimane. Ma la partecipazione, intima e reale, nasce anche dal fatto che questo straordinario ed esaltante ciclo di lotte rappresenta una novità nel panorama italiano per estensione e radicalità degli obiettivi rivendicati. Lontano dall'essere un moderno "assalto al forno", nella richiesta del permesso di soggiorno e della regolarizzazione troviamo la rivendicazione forte dei diritti di cittadinanza, del diritto alla libera circolazione, alla dignità e alla giustizia. Nelle piazze delle città protagoniste della lotta dei migranti si stanno redigendo i diritti fondamentali per il secolo che si è appena aperto. E noi non possiamo non prendere parte a questa riscrittura che, stanno insegnando i fratelli e le sorelle in lotta, può avvenire esclusivamente nello spazio del conflitto. Le pagine che seguono sono un tentativo di offrire una lettura dei fatti accaduti nelle settimane tra il 20 maggio e il 17 giugno a Brescia. Il metodo che avremmo voluto utilizzare è quello
Fra gli antichi popoli anglosassoni la primavera era onorata nelle sembianze della soave fanciulla Eostre, Dea solare di origine germanica che si manifestava nel sorgere del sole primaverile e donava alla terra germinazione, fioritura e gioiosa rinascita. Del suo aspetto originario, purtroppo, non è rimasta alcuna traccia, e tutto ciò che si conosce di lei è il nome, sopravvissuto all’interno di un antico calendario anglosassone che indicava il mese di aprile con le parole Eostur-monath, ovvero “mese di Eostre”. Ciò nonostante, il grande studioso Jacob Grimm, durante le sue ricerche mitologiche, scoprì che il ricordo della giovane Dea era rimasto profondamente radicato nella tradizione orale tedesca, e intuì che originariamente Eostre – così come la sua variante germanica Ostara – doveva essere “la divinità dell’alba raggiante, della luce zampillante, uno spettacolo che infonde gioia e benedizione (…)”. (1) Il nome “Eostre” deriva infatti da aus o aes, termini che mutarono nel tedesco ost e nell’inglese east e che significano semplicemente “est”. Per questo la divina fanciulla incarna il luminoso sorgere del sole, la luce radiosa dell’alba, il brillare dei primi raggi dorati che si levano a oriente e, zampillando come una sorgente luminosa, avvolgono la terra nella gioia del loro tiepido abbraccio.
Egitto. Vanificata ogni speranza di rinnovamento per gli omosessuali egiziani. Al Cairo, 7 arresti per il video di un presunto «matrimonio» Dal colpo di stato militare del 2013, gli omosessuali egiziani non hanno pace. Ormai nel mirino delle autorità non ci sono solo gli attivisti politici ma tutti i movimenti giovanili. Inclusa la comunità Lgbt in Egitto che, dopo le rivolte del 2011, punta sulla rivendicazione dei diritti omosex in un paese con una schiacciante maggioranza di musulmani praticanti, dove le libertà sessuali sono un tabù. E così, in seguito alla repressione del dissenso, voluta dall'esercito, anche gli omosessuali egiziani sono finiti tra le sbarre. L'ultimo caso riguarda un presunto «matrimonio gay» che avrebbe avuto luogo al Cairo. La pratica è abbastanza comune in Egitto, soprattutto nelle aree urbane, e prevede che i due coniugi, dello stesso sesso, vivano insieme senza alcuna registrazione ufficiale ma con una certa condiscendenza del vicinato che conosce lo status dei due compagni e non indaga troppo. Ma questa volta, la pratica, ufficialmente inesistente, è stata ripresa da una telecamera, suscitando non poche polemiche.
Sursum, 2015
La canzone leopardiana "Alla primavera" (1822) rappresenta uno spartiacque nell'animo di Leopardi, tradendo tutta la nostalgia del poeta per il perduto mondo del mito.
È in corso a Palazzo Strozzi a Firenze la mostra La primavera del Rinascimento, visibile fino al 18 agosto 2013, quando sarà trasferita al Museo del Louvre di Parigi.
Academia Materials Science, 2024
TRENTO LAW AND TECHNOLOGY RESEARCH GROUP RESEARCH PAPER SERIES, 2020
Wind Horses. Tibetan, Himalayan and Mongolian Studies, 2019
Anekdota Byzantina. Studien zur byzantinischen Geschichte und Kultur. Festschrift für Albrecht Berger anlässlich seines 65. Geburtstags (Byzantinisches Archiv 41). Berlin-Boston , 2023
Revista de la Universidad del Zulia, 2021
Digithum, 2019
Voix Plurielles
Indonesian Journal of Chemistry, 2021
Universo de Sahagún 2008, 2011
Proceedings of the International Conference on Advance Transportation, Engineering, and Applied Science (ICATEAS 2022)
EconomiA, 2024
Den norske tannlegeforenings Tidende