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Le accademie svedesi della regina Cristina di Svezia

in "Cristina di Svezia e la cultura delle accademie", Atti del Convegno internazionale, 2005 Roma

Com'e ben noto, Ia regina Cristina fondo due volte a Roma una propria accademia chiamandola Accademia Reale: Ia prima volta ne! gennaio del 1656, neanche un mese dopo del suo arrivo neJIa capitale 1, e Ia seconda, in maniera pili artkolata, nel 1674 2 • Non si trattava pero d'iniziative nate dal contatto deJIa sovrana con l'ambiente culturale rom~no, perche, e questa forse e meno conosciuto dal pubblico italiano, la Regina aveva cercato gi1i di istituire deJIe accademie in Svezia prima della sua abdicazione. Si trattava, per Ia cultura svedere, di tentativi antesignani che avrebbero preceduto di un secolo la fondazione deJIe grandi e tuttora rigogliose accademie di questo paese.

+ LE ACCADEMIE SVEDESI DELLA REGINA CRISTINA VERA NIGRISOLI WARNHJELM [NLeウケ。エセ@ 、セLZO[@ « Cl'istina di Sve:da:f! (q,culfMra delle accademie » Atti del' C6nvegno Internazionale Macerata • .fセ「イゥッ@ ' 'ii23 ';:rnaggio 2003 . "", ". aspia 、ゥーャヲエgセHIliL|@ GNセZ[@ .' LE ACCADEMIE SVEDESI DELLA REGINA CRISTINA VERA NIGRISOLI Wi'iRNH]ELM Com'e ben noto, Ia regina Cristina fondo due volte a Roma una propria accademia chiamandola Accademia Reale: Ia prima volta ne! gennaio del 1656, neanche un mese dopo del suo arrivo neJIa capitale 1, e Ia seconda, in maniera pili artkolata, nel 1674 2 • Non si trattava pero d'iniziative nate dal contatto deJIa sovrana con l'amperche, e questa forse e meno conosciuto biente culturale イッュセョL@ dal pubblico italiano, la Regina aveva cercato gi1i di istituire deJIe accademie in Svezia prima della sua abdicazione. Si trattava, per Ia cultura svedere, di tentativi antesignani che avrebbero preceduto di un secolo la fondazione deJIe grandi e tuttora rigogliose accademie di questo paese. II primo tentativo fatto in patt'ia da Cristina di fondare una accademia avvenne aJI'inizio de! 1650. L'incarico di redigerne gli statuti era state assegnato daJIa giovane sovrana 3 a Cartesio (15961650). II filosofo francese era giunto a Stoccolma ne! settembre del 1649, mentre la regina era ancora tutta presa a festeggiare Ia vitto- 1. Questa prima accademia ウゥGイセオョャ@ 。セpャコッ@ Farnese, dove temporaneamente abitava Cristina, per la prima volta jJ 24 gennaio 1656 ed .ebbe vita breve: 10 spazio di carnevale. Per que! che riguarda Ie accademie italiane di Cristina segnalo: M. Maylender, Storia delle Accademie d'ltalia, 5 voll., Bologna 1926-1930, vol. IV H929], 394-417; R. Stephan, A Note on Christina and her Academies, in Queen Christina 01 Sweden. Documents and Studies, Stockholm 1966, 365-71; C. BiIdt, Svenska minnetl och marken i Rom, Stockholm. 1932 [I ed. 1900], cap. V «Academica", 124-46. In margine, sulI'eventuale partecipazione della regina alla--fondazione delPaccademia ciampiniana, 51 veda anche S. Rotts, Vaccademia. /isico.ftliltematica Ciampiniana: tm'inizlativa di Cristina?, in Cristina di ,Svezin. Scieflu',e alchimia nella Roma Barocca, Bar! .,I., 1990, 99-186. 2. L'Accademia Reale s1 riuniva, {invecc., .p.elPabitazione della regina a Palazzo Riario (ora Corsini) a Trastevere. 3. Cristina era nata nel dicembre del 1626. .>,,<. ' 19 ) compos to di 10 articoH 7. In essi si nota chiaramente come una' delle principali preQccupazioni di Cartesio semb!'i essere quella che ogni rnembro dell'Accademia parH solo quando e i1 proprio turno e senza litigare. ' Gli articoli secondo e terzo risultano, forse, pili interessanti. Nel secondo articolo, infatti, si dice espressamente che «Di quest'accademia faranno solo parte i soggetti nativi di questa corona perche e per loro soli che I'accademia e stata fondata»', e ne! terzo «Se a sua Maesta piacera permettere a qualche straniero di assistere, cio sara possibile solo come ascoltatore, 0 al massimo per esprimere Ia propria opinione dopo quella di tutti gli altd membri, e soltanto se gli sara espressamente l'ichiesto ». Sempre secondo Baillet, sembra: che Ia regina rimanesse sor· presa da questi due articoli che esc1udevano gli stranied pensando che Cartesio stesso, per modestia, si fosse voluto prec1udere Ia par. tecipazione all'Accademia di cui ella, invece, aveva intenzione di fado direttore. Baillet ritiene, al contrado, che Ie ragioni che spinsero il filosofo a scrivere questi .due articoli fossero state, da una parte, quella di prevenire Ie possibili liti che la presenza di stranieri aveva, invece, causato nelle accademie d'altre nazioni e, dall'altra, quella· di non mettere in' ombra i dotti svedesi a cui esc1usivamente Iaseiava di voto. Ia parola e i1 、ゥイエセ@ Corne gia detto, Cartesio morl una decina di giorni dopo I'aver consegnato i suoi statuti a Cristina, rna i piani per un'Accademia Reale non morirono con lui. In una lettera, infatti, datata Stoccolrna 12 febbraio 1650, il mologo francese Salmasio 'scrive, tra I'altro, cos1 al visconte de Bregy 10 a Parigi: con Ie notizie riguardanti ,quesfa vicenda, in A. BailletJ La Vie de mッョセゥ・オイ@ Des-Cartes, Paris 1691, vol. II, 441 e' sgg. II testo e stato in seguito ripubblicato nell'edizione delle opere di C.rtesio a cura di Ch. Adam & P. Tannery, Oeuvres de Decartes, 12 voll., Paris 1897-1913, vol. XI' [1909], 663 ·e sgg. 7. Per iI testo in francese dello statuto si veda I'Allegato a questo con· tributo. 8. Tutte Ie· traduzio,!1i lh Italiano daI 'francese e daUo svedese sono nostre. : - 9. Norme italianizzato di" Claude de Saumaise,umanista e filologo fran· cese (1588·1643). Scopd )1el.1\507; a' Heidelberg I'Antologia palatina. Successe a Giuseppe SCilligero come. 'profe,ssore Jl. LeMa: Tratto di antich/til classiche, (1629), di teologia e' dottrine Plinianae exercitationei iv sッャゥョエBpqiセィウイ。@ politiche. Invitato da Cristina in s|t・コゥ。セGカ@ l'hnase appena un anno. 10. Bregy Nicolas de Flecelles (?-1689), diplomatico francese in Polonia e Svezia. 21 ., Su gli alu'i possibili membri di questa prima accademia di Cri-' stina si possono fare solo delle congetture. Nella biografia dell'orientalista Job Ludolf ", pubbHcata da Christian Iuncker ne1 1710 16, si legge, ad esempio; che i fratelli Job e Georg Henrik Ludolf visitarono Stoccolma all'inizio del 1650 dove strinsero amicizia con molti cold stranieri attirati nella capitale svedese dalla generosita della regina. Tra questi e nominato esplicitamente Johannes fイ・ゥョウィセ@ mius 17 che, con molti altri dotti non nominati, in giorni prestabiliti, si ritrovava nella biblioteca reale per partecipare aUe l'iunioni di una accademia, suI tipo di /.iuelle francesi e italiane, discutendo in francese e latino di vari argomenti. In questo testo, perc; si dice che l'accademia era stata fondata da Georg Henrik Ludolf, cosa abbastanza improbabile giacche egli era conosciuto solo come uno dei tanti segretari svedesi che presero parte alle trattative per la pace di Vestfalia. Si deve presumere quindi che Iuncker,'l'estensore della biografia di Job Ludolf, abbia fatto una sua libera interpretazione delle carte lasciate daU'orientalista, e che, esclusa la possibilita ehe in quel periodo ci fossero eontemporaneamente al palazzo reale due aecademie, i fratelli Ludolf abbiano avuto la faeoIta di partecipare nlle riunioni dell'accademia cartesiana di cui, quindi, doveva far parte anche Johannes Freinshemius, storiografo e bibliotecario di corte. pensata da Cartesio ci troviamo, inolRispetto 。uG」、・ュゥセ@ 15. Leutholf Hioh (1624-1704), orientalista tedesco. Iniziatore degli studi sulla lingua etiope di cui scrisse una grammatica e un vocabolario etiope- latino. . 16. Commentarius tie vita, scriptisqve de meritis illustris viri lobi Lqdolfi, Lipsiae e Francof. 1710, 55 e sg. 17. Johann Freinsheim (latinizzato Freinshemius), filologo tedesco (16081660). <':hiamato in Svezia per ricoprire la cattedra di retorica e politica p,tesso jAuョゥカ・エウセ@ d'Uppsala nel 1642, fu nominato da Cristina, nel 1647, suo hihliotecario e stotiogtafo reale.' Freinshemius, infatti, aveva incontrato suI finire delI'estate di quell'anno la regina ad Uppsala e avevano discusso di materie filosofiche, tenendo, su ordine della sovrana, l'orazione «De veto bono ». L'ambasdatore francese Chanut era state presente a1l'orazione e invito c。イセ@ tesio a controbattere Ia tesi esposta da Freinshemius secondo Ia quale i ーイッセ@ blemi etici non potevano essere discussi cori Ia ragione. Vanno successivo Ia regina prega 11 filologo t"dese" di stl1diare approfonditamente i Principia Philosophi", di Cartesio per poi .es)?orglieli .ed egli si rivolse, a sua volta, a Chanut con questa richiesta. AlIa yenuta: <;U C!lf.tesio in Svezia fu interessato, quindi, anche Freinshemius che, infatti, parteclpa. all. maggior patte del colloqui avuti dal filosolo franeese can' 1. regina. 'NeJ: 1651 .Freinshemius lascR, la Svezia. Cf. B. LOw, Svenskt Biografiskt Lexikon, Stockholm 1918--, vol. XVI [1964-66], 484-86. ., « eartesiana» e quella Iasciataci delI'erudito franeese GiIles. Menage 19 eorrispondente della regina: La Reine cィイゥウエセ・@ de Suede m'avoit son correspondant II ·Paris dans le& temps queIl'elle etoh a Stokolm. En cette quaIite je recevois Bouvent de ses nouvelles; & toute Ie Letttes quel'elle me fasoit Fhonneur de m'ecrire etoient d'une puret" qui passoit la capacite ordin.rie des etrangers. Elle avoit etabli une Academie dans sa Ville capitale, qui s'assembloit les Jeudis. Pour lors on s'assembloit cnez moi les Mercredis. Cela lui donna occasion, en m'appre· en ces termes: Ma Joviale est Ires· nant ce nouvel etablissementJ de ュGエセ」イゥ・@ humble scrvante de volre Mercuriale. Jai toujours eru que ce trait n'etoit pas d'elle. II est trop ᆪイ。ョセッゥウャ@ pour pa,ttir d'une Etrangere 20, Menage non ci fornisee Ia data di questa Iettera inviatagli da Cristina, quindi, essa potrebbe riferirsi non all'aeeademia eartesiana, ma alI'altra aeeademia ehe Ia regina inizio in pattia, quelIa, in pratiea, fondata nel 1652 eon il medico franeese Pierre Bourdelot 21. Inoltre la seelta del giovedl to in netta eontraddizione non solo eon Ia domenica nominata nelle lettere di Salmasio, ma anehe eon Ie altrenotizie su questa seeonda aeeademia che si riuniva, a quanto pare, di metcoledl. 19. Gilles Menage (1613-1692), erudito francese. 。ァケセ「ャ・ウI@ pensees iudieleuses et observations curietlSes, de M. Menage, II vol., 240, Amsterdam 1713. 20. Menagiaml, ou bon mots, renconlres «La regina Cristina ;mi aveva fatto suo corrispondente a Parigi quando lei era· a Staccolma. In questa qualita ricevevo spesso sue natizie; in tutte Ie Iettere che mi fece ronare di scrivermi mostrava una proprieta di linguaggio che· superava la capacita ordinaria.·degli stranieri. Ella aveva fondato nella Sua capitale un'accademia che si riuniva ogni giovedl, mentre da me ci si riuniva ogni mercoledl. Cia Ie dett> l'opportunitll, comu.nicandomi la notizia della e sua istituzione, di scrivermi cosl: It mio -gioviale l'umilissimo servo del vostrD mcrcuriale. Ho sempre creduto セィ・@ questa battuta non fasse sua, e trappo francese per essere di uno straniero ». Per questa testo di Menage d. Nord- strom, op. cit., 338. II passo e riportato, in versione ridotta, anche da J. Arckenholtz, Memoires concernant Christine, Reine de SliMe, .'" 4 voll., Amsterdam & Leipzig 1751·60, vol. 1 [1751], 261. 21. Pierre Bourdelot (1610·1685), medico· francese. Abbandono il co· gnome paterno Michon in favore di queUo materna. Laureatosi in medicina a Parigi nel 1642, divevne ·protomedico della casa di Conde. Fu chiamato in Svezia per curare Ia salute· vacillarite di Cristina grazie alla raccomandazione di un vecchio amico dUamiglia; iI £illllogo Salmasio. II 28 febbraio 1652 fu ·di ·p-istina e nel giugno del 1653 lascia la nominato consiliarius et 。イ」ィゥャセN@ Svezia. Tornato in Francia fuf"nbhirqato,:' anche per via de1l'interessamento della regina svedese, abate di Ma,ay nel Berry e riprese iI posto di medico personale del Conde. Si conquista I'intera fiducia di Cristina riuscendci a guarirla .C9n una cura basata su una vita sana e aU'atia aperta, nonche su un'idto- 25 ., di Cristina del 1652 si puc. dire the abbia preceduto con piii di cento anni negli intend l'attuale Svenska Akademi ". Sembra, in ogni modo, che i piani originari della regina per la creazione di un'acca, demia che si occupasse della lingua svedese furono abbandonati, forse anche per mancallZa di sufficienti personalita colte svedesi che ne ーッエ・セウイ@ fare parte 25. L'accademia che ne scaturl quell'autunno, sotto la direzione del medico Bourdelot, fu invece un'accademia umanisticofilologica, dove si discuteva in latino e in francese e i cui membri erano, per 10 piii, i dotti stranied che si trovavano alia corte di Cristina. Tra questisi distinguono: il maggiore bibliotecario d'Europa, Gabriel Naude", bibliotecario di tre cardinali e anticipatore del movimento illuminista, i1 teologo protestante e orientalista Samuel poeta Marc-Antoine Gerard, signore di Saint-Amant, primo possessore della poltrona numero XXI dell'Academie, e Ia visita avvenuta il 15 maggio 1652, quindi solo tre mesi dopa Ia sua decisione presentata al Consiglio di fondare un'accademia linguistica, del barone svedese Sparre presso l'Academie dove porto i saluti della regina Cristina. Cf. Schuck, op. cit., 3·4. 24. L'Aceademia Svedese, fondata nel 1786 daI re Gustavo III, e composta di 18 membri a vita che 51 riuriiscono og01 giovedl, ed e famesa oggi, soprattutto per il pubblico non svedese, come PAccademia che assegna ogn1 anno il premio Nobel per Ia Ietteratura. 25. Secondo SchUck, il motore primo e !'ideatore di quest'aceadem!a cristiniana sarebbbe stato il filosofo svedese Georg Stiernhielm che, pera, aveva gil! Iasciato Ia Svezia nell'estate del 1651 per portarsi nelle province baItiehe; mancando Stiernhielm e essendo grande la penuria dl dotti letterati e poeti, l'indirizzo iniziale dell'accaclemia ,cleve essere stato mutato. Cf. Schuck, op. cit., 5. 26. Naude Gabriel (1600-1653), erudito e bibliotecario francese. Fu in Italia bibliotecario del cardinale Gianfrancesco Guidi di Bagno dal 1631 al 1641 e poi, per qualche mese, del· cardinale Antonio Barberin!' Rientrato in Francia, net 1642, divenne bibliotecatlo del cardinale Mazatino a cui ispiro la creazione di una grande bibIioteca pubQIica aperta agIi studiosi a somigHanza delle aItre tre bibIioteche pubbliche in quel tempo esistenti in Europa: la Bodleiana d'Oxford, l'./I.mbrosiana di Milano e I'Angelica di Roma. A questo scopo fece incetta di grandi quantita di libti in Francia e all'estero, tanto che Ia Biblioteca Mazarina possedeva, nel 1648, ben 40.000 volum!' Durante Ia Fronda, nel 1651, fli dedsa daI parIamento Ia vendita della BibIiotheque Mazarine di cui Naude acquisto, con i propri mezzi, In parte riguardante Ie. medidna (3500 volumi). Quello stesso anna aceolse I'invito della regina Cristina di divenire sUo bibliotecario a Stoccolma, rna, dope la vittotia di Mazarino sui propri avversari, totno in Francia. La creazione della Bibliotheque Mazatine non £u altro che Ia messa in opera delle teorie di biblioteconomia espresse da. Naude nelia sua opera fondamentaIe Advis pOllr d"esser ulle Ribliotheqlle, Paris 1627. 27 tendente ,aile イ。」セッャエ・@ reaIi e antiquario di Cristina, Trichet du Fresne,' alcardinale Franc,esco Barberini aRoma. Nella roissiva, datata 3 febbraio 1653, egIi si .dice, tra I'altro, felice .dell'onore di ·servire una cosl grande regina e continua: fadiouste encor a cela 1a cQuersation de Monsieur Bourdelot, qui est l'ame de nostre cout) et Ie protecteur de touts les lettrez auprez de sa Maieste: Les scauants s'assernblent chez luy touts les Mercredis, et y font de si beaux et en toutes sottes de professions, raisonnements sur toutes sortes de ュ。エゥ・イセウL@ que les princes et les plus grands clu Royaume sont rauls d'honorer de leur presence une s1 agreable & illustre Academie 33. Le altre rare testimonianze sull'esistenza di quest'accademia cl'istiniana provengono dalle lettere dei suoi membri che esprimono, in genere, giudizi molto negativi sulla sua attiviti'i e direzione da parte di Bourdelot. A titolo d'esempio ricordo i seguenti avvenimenti. L'erudito Bochart era stato invitato in Svezia in seguito alia pubblicazione della sua opera Geographia Sacra in cui nella prima parte discuteva della dispersione dei popoH, dell'origine delle diverse lingue dopo Ia distruzione della torre di Babele e, quindi, di quale fosse stata Ia lingua originaria coroune che egH individuava neIl'ebraico. Boc/1art tenne ad una riunione dell'Accademia una relazione sulla sua opera riscuotendo un grande successo e interesse presso Ia regina che avrebbe desiderato ascoltare ancora Bochart su quest'argomento. Sembra, pero, che il medico Bourdelot, invidioso del successo riscosso da Bochart, impedl alIa regina di assistere alIa nuova relazione dello studioso ordinando, molto a proposito, i1 giotfio prestabilito un cIistel'e aIIa regina 34. • In un'altra occasione Bourdelot costrinse i1 tedesco Meibom, completamente stonato, cantare alcune delle canzoni greche che aveva poco ptima dottamente esposto, mentre, a quest'accompagna- a 33. La letter. originale si trova nell. Biblioteca Vaticana, vol. Barb. Lat. 6463. II te,to qui riportato e quello presente in NordstrOm, op. cit., 339. «A tutto do 51 aggiunga ,la. conversazione can i1 sig. BourdelotJ che e Fanima della nostra corte, e il prote!.!ore di tutte Ie lettere presso Sua m。・GエセN@ I sapienti si riuniscono da lui ::,gni me,ttoledl e vi fanno delle discussioni su tutti i tipi d'argomenti edt" pJ;ofess{oni, Nヲセョエッ@ che i maggiori principi del regno セッョ@ deIiziati di onorare 'Con QN。L[ャーイセᄋG・ウᄁョコ@ un'accademia cos1 piacevole e tllustre» . セ@ セGN@ 34: Cf. S. G. Lindberg, Chriitina Gセ」ィ@ de -larde, in ·Christilla. Drottllitlg av Sverige, Nationalmu,. Ustallning,katalog 305, Stockholm 1966, 44-53 [50-51]. 29 ., ALLEGATO STATUTI SCRITTI DA CARTESIO PER L'ACCADEMIA REALE DI CRISTINA (0£. Nordstrom, op. cit., 334-35; Adam & Tannery, op. cit., vol. XI, 663 e sgg.) 1) Chac;"n de ceux qui seront re,as dans cette Assembl€e aura son tour, tant pour proposer la question, que pour I'expliquer. Et taus retiendront toajours Ie meme ordre entre eux, afin d'eviter la confusion. 2) Mais iI n'y aura que les Sujets naturels de cette couronne qui puissent y avoir leur rang, parce que c'est pour eux seuls qu'elle est instituee. 3) S'i1 plait a sa Majeste de permettre a quelque Etranger d'y assister, ce ne sera que pour etre auditeur, au tout au plus pour y dire son opinion apres taus les autres, & lars qu'elle luy sera predsement demandee. 4) Celuy qui parlera Ie premier de chaque cercle, sera Ie meme qui aura auparavant propose la question qui doit etre examinee: & iI expliquera toutes Ies raisons qu'il jugera pouvoir servir it prouver Ia verite de ce qu'i1 aura entrepris de soatenir. 5) Les autres tacheront ensuite, chacun i\ leur rang, de resoudre Ia meme difficulte, y ajoatant toutes les raisons qu'i1s auront pour prouver ce qu'i1s auront avance: mais i1s prendront garde qu'aucun d'eux ne commence i\ parler qu'apres que celuy qui Ie precede aura entierement acheve. 6) L'on s'ecoutera parler les uns les autres avec douceur & respect, sans faire paroltre jamais de mepris pour ce qui sera elit dans l'Assemblee. 7) L'on ne s'etudiera point Ia Write. a se contredire, mais seulement i\ rechercher 8) Tourefois, i\ cause que la conversation seroit trap froide, si chacun ne disoit autre chose que ce qu'i1 autoit auparavant premedite: apres qu'il [sic!] auront acheve taus de parler, iI sera permis aussi a celuy qui aura Ie premier donne son avis, de dire ce qu'i1 jugera etre a propos pour Ie defendre contre les raisons de ceux qui en autont propose un autre: & il sera permis aussi a ceux-cy de Iuy repondre chacun i\ leur rang, pourva que cela se fasse avec beau- 31