Costantino il Grande

Sommario: Definizioni generali. Pagano, paganesimo, paganitas – Religione tradizionale romana – La religione degli imperatori – Res publica e persecuzione dell’alterità religiosa ▭ Costantino e le ambiguità del potere. Il paganesimo come religione dopo il 313 – Imperatore, pontefice massimo, convertito – Costantino ‘religioso’ fra paganesimo e cristianesimo – Costantino persecutore del paganesimo ▭ La reazione pagana. Legislazione antipagana dopo Costantino – Giuliano imperatore – I sacrifici – I maestri cristiani ▭ Il paganesimo perseguitato. L’altare della Vittoria – Teodosio – Apostasia e limite della religione – Sopravvivenze

6 30 aprile 311 il cristianesimo ottiene «lo status di religio licita in tutto l'impero» 8 . L'intelligenza politica di Costantino «trarrà le conseguenze di questa fondamentale premessa» 9 , afferma Marcone, ricordando anche che va tenuto conto della demonizzazione attuata dalla propaganda cristiana verso i suoi avversari. Questa propaganda «ha ingigantito ed eroizzato la figura di Costantino» 10 .

Il cosiddetto Editto del 313 non ci è pervenuto, e le fonti che ce ne parlano sono da prendere con le pinze. Ma, nonostante tutti i dubbi che si possono legittimamente nutrire in proposito, quel momento segna davvero una transizione fondamentale per la storia dell'Europa.

La discordanza delle fonti inerenti la fondazione di Costantinopoli si spiega alla luce di elementi astrologici connessi ai riti di fondazione pagani. Tali elementi, reinterpretati dagli autori cristiani, aiutano a far luce sulle istanze culturali che presiedettero alla nascita della Nea Rome e anche sul problema del 'nome segreto' di Roma.

In 1913, the Catholic Church held a global celebration of the 16th Centenary of the Edict of Milan, with which the Emperor Constantine conceded freedom of cult to Christians after the age of persecution. While the subject of commemoration was centuries-old, the message of the Centenary was very much conceived for the present: the traditional Catholic criticism of the process of secularization – countered with an ideal return to the 'societas christiana' – was, first and foremost, articulated in the form of criticism of the relationship between the Church and the Modern State, with the latter accused of limiting the freedom of the former. In Italy, the Centenary was therefore an opportunity for the Catholic world to return the Roman question to the centre of debate, presenting it as a stage along the journey of reorganisation of the fracture caused by the Breach of Porta Pia.

volume secondo isbn 978-88-12-00171-2 ISTITVTO DELLA ENCICLOPEDIA ITALIANA FONDATA DA GIOVANNI TRECCANI ROMA 2013 costantiniana III copertina estratto.qxp:Impaginato 2a prova.qxp 18-06-2013 16:51 Pagina 1 I panegiristi e la nascita del potere costantiniano II VOL 59 Marconi II IMP.qxp:Impaginato 2a prova.qxp 17/06/13 16.12 Pagina 31

La leggenda agiografica a noi nota con il nome di Actus Silvestri ci lascia ancora stupiti a tutt’oggi per la fortuna e l’enorme diffusione che ebbe fino all’età moderna, finendo precocemente per sostituire del tutto la memoria storica del battesimo costantiniano, così come alcune fonti, seppur con imbarazzo e sconcerto, ce la tramandano. Gli Actus Silvestri infatti attribuiscono il battesimo di Costantino a papa Silvestro, in opposizione alla realtà storica del battesimo di mano ariana effettuato da Eusebio di Nicomedia. Essi inventarono completamente l’intervento di Silvestro nella conversione di Costantino, sancendo e fondando, in un passato divenuto mitico, il modello del corretto rapporto fra potere spirituale e temporale, di cui fornivano appigli ideologici e originari. ll presente lavoro intende fornire elementi solidi per rispondere alla domanda su cui la critica storico-letteraria sugli Actus Silvestri dibatte da più di un secolo, ovvero quale sia l’intenzione originaria del testo e quali le finalità con cui è stato composto.

Starting from the analysis concerning Constantine’s “visions” in Pan. lat. VI (VII) ed. Mynors (= VII [VI] ed. Galletier), DMP 44 and VC 1, 27-32, as it is carried out by Barbero in his book Costantino il vincitore in relation and in reaction to P. Weiss’ studies, this paper aims at examining the phenomena of “culturalisation” of ritual experiences of personal contact with the supernatural as instruments of “accreditation” of specific discourses as well as mirrors of competitive dynamics of construction for religious authority(-ies). On the basis of such a perspective, this essay re-reads also the debate on religious identities in 4th cent. CE, especially in light of R. Brubaker’s concept of “segmented” identity: the re-declination of specific experiences of personal contact with the “other” world in terms of an “actual” vision of the supernatural is a kind of “translation”, within and for various contexts and/or individualities, of that bodily reactions which in several ways are linked to late-antique rituals and rituality; this implies that late-antique scene cannot be reduced to that contraposition between “pagans” and “Christians” (and/or “Jews”), which is still very present among scholars.

Il notiziario segnalerà tutte le informazioni pervenute che riguardino specificamente il campo di ricerca del gruppo, registrando in maniera sistematica le pubblicazioni attinenti ad esso. Si prega d'inviare dissertazioni, libri e articoli per recensione all'indirizzo sopra indicato.

Conferenza per Accademia Petrarca di Lettere Arti e Scienze di Arezzo, Venerdì 7 aprile  2006, ore 17.30, nella Casa del Petrarca, Via dell’Orto 28.
Pubblicata in  'Atti e memorie della Accademia Petrarca di lettere arti e scienze' a. LXII-LXXII n.s., 2010-2011.

Il testo dell'intervento di Graziella Martinelli Braglia è consultabile:
https://www.academia.edu/84884536/PELLEGRINO_PELLEGRINI_E_LA_FANANO_DEL_SEICENTO_COMMITTENTI_OPERE_DEVOZIONI 

ACCADEMIA NAZIONALE DI SCIENZE, LETTERE E ARTI DI MODENA -
SEZIONE DI STORIA, LETTERE E ARTI. 27 novembre 2019, ore 16,30
Seduta di studio: "La riscoperta di Pellegrino da Fanano, allievo indipendente di Guido Reni".
Intervengono:
Gaetano Lodovisi, Indagine archivistica sulla famiglia Pellegrini e il pittore Pellegrino da Fanano;
Graziella Martinelli Braglia, Pellegrino Pellegrini e la Fanano del Seicento: committenti, opere, devozioni;
Angelo Mazza, Pellegrino da Fanano, pittore dell'Appennino tra Modena e Bologna;
Luca Silingardi, L'arte profana di Pellegrino da Fanano: ritratti, paesaggi e nature morte nei suoi dipinti.

volume secondo isbn 978-88-12-00171-2 ISTITVTO DELLA ENCICLOPEDIA ITALIANA FONDATA DA GIOVANNI TRECCANI ROMA 2013 costantiniana III copertina estratto.qxp:Impaginato 2a prova.qxp 18-06-2013 16:51 Pagina 1 Il modello costantiniano nel primo impero bulgaro (metà IX-fine XI secolo) Un modello proposto Nell'autunno dell'864 o dell'865 (la cronologia è incerta) l'ultimo khan dei bulgari Boris (regnante dall'852) riceve il battesimo da parte di Costantinopoli e assume il nome Michail in onore dell'imperatore bizantino Michele III, suo padrino virtuale. Poco più tardi il patriarca di Costantinopoli Fozio invia al neobattezzato principe un'ampia epistola, De officio principis, con la quale assume il ruolo di suo mentore 4 . Dopo aver riportato il testo del Credo Krassimir Stantchev -Vassja Velinova Tradizioni, culto e dottrine nel mondo bulgaro II VOL 88 Stantchev II IMP.qxp:Impaginato 2a prova.qxp 17/06/13 16.00 Pagina 471

Il saggio esamina, con affondi storici e di storia dell'oreficeria, la funzione liturgica delle corone votive e l'iconografia delle stesse nelle raffigurazioni parietali musive, dall'età costantiniana ai tesori sacri medievali, con una particolare attenzione alle corone che costituirono, nel Medioevo, il tesoro del Duomo di Monza.

turgeschichtlich vergleichender Perspektive betrachtet Sessa zunächst (Kapitel 1-3) das regulierende und verwaltende Handeln des paterfamilias gemäß dem Normenund Wertesystem der Römischen Republik und die daran anknüpfende Verwaltungstätigkeit des römischen Bischofes, der sich dann als "man-in-power" (S.94) in der Verantwortung sieht für die gesamte domus dei. Inwiefern ihm die Durchsetzung seiner Vorgaben gelingt oder er sich (gegenüber den Aristokraten) unter weitgehendem Verzicht auf einen Führungsanspruch auf die Propagierung christlicher Werte beschränkt, ist Thema der folgenden Kapitel (3, 4, 6 und 7). In Kapitel will Sessa am Beispiel der Doppelwahlen von 498 (Symmachus -Laurentius) zeigen, dass (angebliches) Missmanagement der eigenen domus dem Konkurrenten um die kirchliche Leitungsfunktion in die Hände spielt. Eine Zusammenfassung (Kapitel 8), ein Literaturverzeichnis und ein Index runden den Band ab. Sessas Argumentation gerät durch die nahezu komplette Ausblendung der biblisch-theologischen Legitimation und der institutionellen Stabilisierung des römischen Vorranganspruches zu unausgewogen. Die ausführliche Diskussion von "domestic life and models of governing" (S.1) als wichtige Faktoren für den Aufstieg der römischen Bischöfe verleiht der Untersuchung aber unbestritten innovativen Charakter und zeitigt durchaus interessante Einzelergebnisse. Gianmaria Zamagni, Fine dell'era costantiniana. Retrospettiva genealogica di un concetto critico. (Testi e ricerche di scienze religiose, NS., 45.) Bologna, il Das Konzept des Konstantinischen Zeitalters (als Folge der Konstantinischen Wende) gehörte für viele Jahrzehnte zu den zentralen Interpretamenten der Spätantikeforschung und war mit der elementaren Frage verbunden, wie sich das Verhältnis von Kirche und Staat gestalten sollte. Bedeutete die Verbindung von Kaiser und Kirche, oder im Schlagwort: von Thron und Altar, für die der Name Konstantins stand, einen Verrat an den ursprünglichen christlichen Idealen, wie insbesondere (aber keineswegs ausschließlich) protestantisch inspirierte Deuter gerne behaupteten, oder ermöglichte sie eine Gesellschaft, die umfassend von christlichen Werten geprägt war und daher dem Menschen Geborgenheit bot, wie es mehr oder minder nachdrücklich von manchem katholischen Beobachter vertreten wurde, oft verbun-Bereitgestellt von | Universitaets-und Landesbibliothek Muenster Angemeldet Heruntergeladen am | 04.11.14 16:26 NEUE HISTORISCHE LITERATUR / BUCHBESPRECHUNGEN ALTERTUM 451 den mit einer Idealisierung des Mittelalters. War der Prozess der Säkularisierung dementsprechend wünschenswert, und wie sollte man ihn nutzen, um ein wahres Christentum zu entfalten? Eng waren und sind Gegenwartsprobleme und historische Reflexion verbunden. Einen speziellen, aber wesentlichen Aspekt dieses Problems behandelt Gianmaria Zamagni, indem er an verschiedenen Beispielen erörtert, wie das Ende des Konstantinischen Zeitalters in der Neuzeit beurteilt wurde. Gemeint ist mit dem Ende des Konstantinischen Zeitalters die Situation des Christentums im 20.Jahrhundert, das nicht mehr auf eigenen Füßen steht, unbehaust wird, da es sich einer feindlichen Umwelt gegenübersieht. Zamagni geht aus von der einschlägigen Schrift des französischen dominikanischen Theologen Marie-Dominique Chenu, der sich auf Thomas von Aquin bezog. In mehreren Schritten verfolgt er das Thema, zeitlich zurückgehend, über den österreichischen Historiker Friedrich Heer, eine Gruppe französischer Gelehrter (Étienne Gilson, Emmanuel Mounier, Jacques Maritain), den exkommunizierten italienischen Kirchenhistoriker Ernesto Buonaiuti bis hin zu dem zum Katholizismus konvertierten Protestanten Erik Peterson. Zamagni, dessen teils frühere Studien integrierendes Buch durch ein knappes, das Problem zuspitzende Vorwort des Cataneser Theologen Giuseppe Ruggieri eingeleitet wird, interpretiert wichtige Schriften, darunter eben auch die an ein breiteres Publikum gerichteten eines Friedrich Heer, indem er sie im Kontext des Gesamtoeuvres und vor ihrem historischen Hintergrund, der Entstehung autoritärer und faschistischer Regime, der Bedrohung der prägenden Kraft des Katholizismus und der Gefahr des Missbrauchs der christlichen Botschaft liest. Die verschiedenen Kapitel sind nur locker miteinander verbunden; die Schlussfolgerungen führen verschiedene Linien zusammen. Es entsteht ein facettenreiches Bild des Wechselverhältnisses katholischer Debatten und zeitgenössischer Entwicklungen. Vollständigkeit ist nicht angestrebt: In den Hintergrund treten vergleichbare zeitgenössische Debatten anderer Disziplinen; auch auf die protestantische Entwicklung können nur kurze Seitenblicke -insbesondere auf Karl Barth -geworfen werden. Rekonstruiert werden hier mithin aus der Sicht eines Anhängers des Zweiten Vaticanums Positionen innerhalb einer innerkatholischen Diskussion des 20.Jahrhunderts, die allerdings ein breites historisches Interesse verdient, da sie direkt und indirekt in die Forschungen von Historikern mit christlichem Hintergrund eingeflossen sind. Überdies dürfte aus deutscher Sicht besonders interessant sein, dass die Debatte zwischen Erik Peterson (der allerdings vom Ende des Konstantinischen Zeit-Bereitgestellt von | Universitaets-und Landesbibliothek Muenster Angemeldet Heruntergeladen am | 04.11.14 16:26 452 Historische Zeitschrift // BAND 299 / 2014 alters nicht gesprochen hat) und Carl Schmitt um die Möglichkeit einer politischen Theologie durch dieses gelehrte, perspektivenreiche Buch neu kontextualisiert wird. Ein monumentales Werk liegt mit diesem Handbuch vor, das die Spätantike von Constantin dem Großen bis Mohammed als eine Epoche der Transformation zeichnet, in der die Mittelmeerwelt in vielfältiger Weise mit den nördlichen Teilen Europas und mit Eurasien verflochten war; auch der frühe Islam kommt erwartungsgemäß zu seinem Recht. Zwei Einleitungen (von Scott Fitzgerald Johnson unter eleganter Einbeziehung der Beiträge des Bandes über die Einzigartigkeit der Spätantike und von Hervé Inglebert, der über das Konzept des Handbuchs reflektiert) verdeutlichen den Facettenreichtum der Epoche und ihrer Wahrnehmung. Die Autorenschaft ist international zusammengesetzt -wenngleich deutschsprachige Autoren vollkommen fehlen; die Belege, die relativ dicht sind, beziehen indes alle Wissenschaftssprachen mit ein. Teils vorzügliche Abbildungen begleiten den Band. Auf vier Hauptteile werden die Einzelbeiträge aufgeteilt, die durchweg ein hohes Reflexionsniveau repräsentieren: "Geographies and Peoples", wobei Römer und Griechen hier ausgeklammert werden, die in "Literary and Philosophical Cultures" zu ihrem Recht kommen; es folgen "Law, State and Social Structures" sowie "Religions and Religious Identity" (merkwürdigerweise im Singular). Abschließend geht es in drei Beiträgen um "Late Antiquity in Perspective": Dabei wird die politische Ordnung in einen globalgeschichtlichen Vergleich gerückt sowie das Bild der Epoche in Byzanz und in der Renaissance erörtert. Auf diese Weise entsteht ein eindrucksvolles Bild einer kreativen, bunten, ja glitzernden Epoche. Jede Gliederung fordert Opfer: Bildende Kunst wird bei diesem Konzept zu einem Unterpunkt von Religion, Wirtschaft wird Recht, Staat und Sozialstrukturen untergeordnet. Bewusst werden die Eliten privilegiert (S.xviii). Das Kaisertum als wichtigste Form der politischen Ordnung wird indes nicht in einem eigenen Kapitel thematisiert: "Episcopal leadership" erhält ein eigenes Kapitel, nicht aber "political lea-

Un mistero nel cuore di Roma. Chi c'è dietro il clamoroso furto della "Palla Sansonis", il preziosissimo reperto romano, conservato ai Musei Capitolini? Sette esoteriche, Vaticano e servizi stranieri in gara per scoprire uno dei più grandi segreti della storia di Roma, strettamente legati alla vita, alle imprese e alle leggende dell'imperatore Costantino. A districare la trama due improbabili detective: il vecchio erudito Arturo Bonnard e la giovane archeologa Laura Balme.

"A Roma, lungo la Via Nomentana, sorge un monumento la cui luce storico-artistica proviene da un mondo molto lontano: parliamo del mausoleo di Costantina, figlia dell'imperatore Costantino il Grande. L'edificio, intitolato a partire dal XIII secolo a Santa Costanza, venne eretto con la funzione di sepolcro della nobile donna, in occasione della sua morte avvenuta nel 354 d.C. Durante la fase costruttiva, si pensò di unirlo alle strutture murarie della già esistente basilica circiforme costantiniana di Sant'Agnese, cui la giovane era particolarmente devota; dunque, l'immagine che si deve avere è quella di una cappella laterale raggiungibile, in questo caso, dalla navata sinistra della chiesa attigua. Ad oggi, però, la basilica è andata quasi totalmente perduta, mentre il sepolcro della principessa è sopravvissuto ed il visitatore può accedervi direttamente."

Status quaestionis sulle basiliche a deambulatorio del suburbio di Roma (SS. Pietro e Marcellino della via Labicana, S. Lorenzo della via Tiburtina, S. Agnese della via Nomentana, S. Sebastiano della via Appia, basilica anonima della via Prenestina, basilica della via Ardeatina)

Starting from the analysis concerning Constantine’s “visions” in Pan. lat . VI (VII) ed. Mynors (= VII [VI] ed. Galletier), DMP 44 and VC 1, 27-32, as it is carried out by Barbero in his book Costantino il vincitore in relation and in reaction to P. Weiss’ studies, this paper aims at examining the phenomena of “culturalisation” of ritual experiences of personal contact with the supernatural as instruments of “accreditation” of specific discourses as well as mirrors of competitive dynamics of construction for religious authority(-ies). On the basis of such a perspective, this essay re-reads also the debate on religious identities in 4 th cent. CE, especially in light of R. Brubaker’s concept of “segmented” identity: the re-declination of specific experiences of personal contact with the “other” world in terms of an “actual” vision of the supernatural is a kind of “translation”, within and for various contexts and/or individualities, of that bodily reactions which in several ways are ...

Bollettino bibliografico: Schede Storia antica e medioevale Costantino il Grande tra medioevo ed età moderna, a cura di G. Bonamente, G. Cracco, K. Rosen, Bologna, Il Mulino, 2008, pp. 405, € 28,00 Sono presentati in questo volume gli atti del convegno dedicato a Costantino il Grande (274-337), svoltosi a Trento nei giorni 22-24 aprile 2004, con contributi di: M. Becher, Costantino il Grande, l'incoronazione imperiale nell'816 e le relazioni tra papato e Franchi dopo la prima metà del secolo VIII; J. Miethke, La donazione di Costantino e la controversia pubblicistica tra papa e imperatore nel XIV secolo; V. Aiello, Il mito di Costantino nella Roma di Cola di Rienzo; G. Piaia, Il ruolo dell'imperatore Costantino in Marsilio da Padova; R. Fubini, Conciliarismo, regalismo, Impero nelle discussioni tre e quattrocentesche sulla Donazione di Costantino; B. Baldi, La Donazione di Costantino nel «Dialogus» di Enea Silvio Piccolomini; G. M. Cappelli, Il dibattito sulla Donazione di Costantino nella Spagna imperiale; M. Pliukhanova, La Donazione di Costantino in Russia tra XV e XVI secolo; M. Turchetti, Costantino il Grande al tempo della Riforma protestante e nel trattato «Constantinus Magnus» di François Bauduin (1557); P. Cozzo, Costantino nella storiografia ecclesiastica del ducato di Savoia nella prima età moderna; F. Paschoud, Gibbon e Costantino; A. Marcone, Gli affreschi costantiniani nella chiesa romana dei Quattro Coronati (XIII secolo); R. Quednau, Costantino il Grande a Roma. Forme e funzioni della memoria nelle testimonianze visive da Ponte Milvio a Mussolini; L. Clemens, La memoria della famiglia di Costantino nella sua residenza di Treviri.

... considerazioni generali (3, 57) con l'affermazione che i templi e le statue erano stati abbattuti ovunque (3, 57, 1) e sono messi nuovamente in ... 192-197 ; MR Alföldi, Die konstantinische Goldprägung, Mainz-Bonn 1963 ; P. Bruun, Zur constantinischen Golprägung, in « Hamo. ...

Un appassionante mystery nel cuore di Roma. Chi c'è dietro il clamoroso furto della "Palla Sansonis", il preziosissimo reperto romano, conservato ai Musei Capitolini? Sette esoteriche, Vaticano e servizi stranieri in gara per scoprire uno dei più grandi segreti della storia di Roma, strettamente legati alla vita, alle imprese e alle leggende dell'imperatore Costantino. A districare la trama due insoliti detective: il vecchio erudito Bonnard e la giovane archeologa Laura Balme.

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