Toscana

Luisa Adorno per mezzo di “un’autobiografia dichiarata” distende la sua vita nell’Opera letteraria. La Toscana – terra di adozione – e la Sicilia – terra di origine – rappresentano i luoghi geografici attraverso cui si definisce la sua poetica. Questo intervento intende mettere in luce tale aspetto della sua scrittura, richiamando di volta in volta estratti presenti nei suoi primi due romanzi dove si respira la centralità dei posti nei quali Luisa trascorre tutta la sua esistenza.

Il saggio ricostruisce le articolare vicende della visita apostolica presso i monasteri olivetani toscani affidata dalla Santa Sede all'arcivescovo di Firenze Ferdinando Minucci nel 1843. L'arcivescovo era stato però incaricato dello stesso compito da parte del governo granducale che non intendeva abolire di fatto la legislazione Leopoldina del 1788 in materia di ordini regolari: legislazione che impediva la dipendenza dei regolari dai rispettivi generali. Nonostante il Concordato sui regolari del 1815, la reale situazione di un vescovo vocano di metà ottocento non era poi così diversa da quella di un vescovo di antico regime. La vicenda è quindi paradigmatica del persistere di dinamiche giurisdizionalistiche tipiche dell'antico regime nel contesto post napoleonico di uno Stato amministrativo.

Reseña del libro de Francisco Zamora Rodríguez La ‘pupilla dell’ occhio della Toscana’ y la posición hispánica en el Mediterráneo occidental (1677-1717) (Madrid, Fundación Española de Historia Moderna, 2013, 202 págs. ISBN: 978-84-938044-4-2) publicada en la revista del Instituto Universitario la Corte en Europa (IULCE) librosdelacorte.es, nº11, año 7, otoño-invierno 2015.

“Scuola estiva internazionale in Toscana di Studi leopardiani, pascoliani e montaliani” (II ed., Lucca, 28 agosto – 3 settembre 2016)
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http://www.unicatt.it/leopardi-pascoli-montale

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Calendario giornaliero (28 VIII – 3 IX 2016)
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I GIORNO - Domenica 28 agosto

Pomeriggio:

15.45: presso Villa Bottini, antica dimora con giardino alberato nel centro storico di Lucca, accoglienza dei corsisti della “Scuola estiva internazionale in Toscana di Studi leopardiani, pascoliani e montaliani”.

16.30: inaugurazione della “Scuola estiva internazionale in Toscana di Studi leopardiani, pascoliani e montaliani” alla presenza delle autorità. * Aperitivo a Villa Bottini, con spumante offerto dalla “Tenuta del Buonamico” di Montecarlo (Lucca), con pasticceria offerta da Taddeucci (Lucca) e con musica dal vivo eseguita da musicisti lucchesi.

Sera:
19.00: cena sociale in un ristorante tipico del centro storico di Lucca.

21.30: tour a piedi, con guida, alla scoperta della “Lucca by night”.

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II GIORNO - Lunedì 29 agosto: GIORNATA LEOPARDIANA
(lezioni dei docenti + comunicazioni dei corsisti della “Scuola estiva Internazionale in Toscana” + tour lucchese + conferenza serale)
Sede delle lezioni: Biblioteca dell’Agorà, Sala Auditorium

Mattino (h. 9-12):
lezioni dei docenti:

o Angelo Colombo (Université de Franche-Comté, Besançon), Letture incrociate nella Milano della Restaurazione: Leopardi e Monti (1825)

o Luigi Blasucci (Scuola Normale Superiore di Pisa), Sulla genesi dell'idillio leopardiano

o Lucio Felici (Centro Nazionale di Studi Leopardiani – Recanati), Divinità in pantofole nel “Dialogo d'Ercole e di Atlante”

comunicazioni dei corsisti:

o Paolo Colombo, Le “Memorie del primo amore”: nascita di un personaggio autobiografico


Pomeriggio (h. 14-17):

lezioni dei docenti:

o Arnaldo Di Benedetto (Università di Torino), Leopardi a Napoli: “I nuovi
credenti”

o Christian Genetelli (Université de Fribourg), Per l'epistolario leopardiano: storia e filologia

comunicazioni dei corsisti:

o Rosanna Pozzi, Il Montale di Luzi

* Tour in bicicletta, con guida, sulle antiche mura alberate che ircondano il centro storico della città di Lucca.

Sera (h. 21.30-23.30):
conferenza, aperta anche al pubblico, con letture poetiche ed esecuzione dal vivo di brani musicali da parte di musicisti lucchesi.

Luigi Blasucci (Scuola Normale Superiore di Pisa) e Christian Genetelli (Université de Fribourg) presenteranno il volume di Lucio Felici (Centro Nazionale di Studi Leopardiani –Recanati), L’italianità di Leopardi e altre pagine leopardiane, Lucca, Maria Pacini Fazzi
Editore, 2015. Saranno presenti l’autore e l’Editore.

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III GIORNO - Martedì 30 agosto: GIORNATA LEOPARDIANA E PASCOLIANA
(lezioni dei docenti + tour lucchese + comunicazioni dei corsisti della “Scuola estiva Internazionale in Toscana”)
Sede delle lezioni: Biblioteca dell’Agorà, Sala Auditorium

Mattino (h. 9-12):
lezioni dei docenti:

o Angela Ida Villa (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano): Il passero azzurro dell’Afrodite Celeste. La “misteriosa mitologia locale” fenicio-punica di Recanati, il borgo di Venere-Astarte Ericina, e la “modernità dell’antico” nel “Passero solitario” di Giacomo Leopardi

o Fabrice De Poli (Université de Lorraine), Leopardi come anti-modello in Pascoli e Montale

Poster dei corsisti:
o Stefania Triachini, «Dios quiere que tu España sea Recanati, y tu legitimo superior el prudentissimo Conde Monaldo». Giuseppe Mattia De Torres e Monaldo Leopardi (1784-1821), “Studia Picena”, 2012 (LXXVII), pp. 263-301

Pomeriggio (h. 14-17):
lezioni dei docenti:

Giuseppe Farinelli (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano), L'umanità tormentata di Giovanni Pascoli

Eleonora Cavallini (Università degli Studi di Bologna – Ravenna), Omero e Pascoli. La «spoglia immemore» dell’eroe da Achille a Garibaldi

* Tour a piedi, con guida, alla scoperta delle bellezze architettoniche e artistiche del centro storico della città di Lucca (salita alla Torre Guinigi, sormontata da alberi, per ammirare dall’alto il panorama della città di Lucca e della Lucchesia o, in alternativa, visita del Museo della Liberazione; via Fillungo; visita di Piazza Anfiteatro, con possibilità di sosta per l’aperitivo serale).

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IV GIORNO - Mercoledì 31 agosto: GITE IN TOSCANA
(Giornata interamente dedicata alle gite in Toscana, con guida, e 1 lezione itinerante)

Visita della Livorno del Pascoli di Myricae, del Veianus e della Lyra romana (con lezione itinerante pascoliana - tenuta della prof.ssa Ave Marchi, già dirigente dell’“Istituto Tecnico Carrara” di Lucca -, visita del “Museo Civico Giovanni Fattori” e tour in battello sui canali del quartiere della “Venezia nuova”).
Al mare, sulla fascia costiera livornese, dagli scogli di Calafuria alle Spiagge bianche, con sosta nella Castiglioncello di D’Annunzio e di Pirandello.

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V GIORNO - Giovedì 1° settembre: GIORNATA PASCOLIANA
(lezioni dei docenti + tour lucchese + comunicazioni dei corsisti della “Scuola estiva Internazionale in Toscana” + concerto serale)
Sede delle lezioni: Biblioteca dell’Agorà, Sala Auditorium

Mattino (h. 9-12):

lezioni dei docenti:

o Gianni A. Papini (Université de Lausanne – Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano), Pascoli a piè di pagina

o Deirdre O’ Grady (University College Dublin), Pascoli e Puccini: il simbolismo in scena

comunicazioni dei corsisti:

o Katia Trifirò, Breve storia di una polemica. Pascoli e la letteratura europea

Pomeriggio (h. 13.20-18.30):

* 13.20-14.20: visita, con guida, del Duomo di San Martino (cappella del Volto Santo, tomba di Ilaria Del Carretto, bassorilievo con il Labirinto)

14.30-17.30:

lezioni dei docenti:

o Gianfranca Lavezzi (Università degli Studi di Pavia), Commentare “Myricae”

o Angela Ida Villa (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano): Le rose e le viole cripto-greche (“Carmina popularia”, fr. 19, Bergk 1882) dei “Crisantemi” (“Convito”, 12 febbraio 1896). Sul Pascoli cripto-decifratore del «mazzolin» del “Sabato del villaggio” di Leopardi nella conferenza fiorentina del 24 marzo 1896

Sera (h. 19-20)

* Concerto, dal vivo, di musica lirica pucciniana (Chiesa di San Giovanni e Reparata, piazza san Giovanni)

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VI GIORNO - Venerdì 2 settembre: GIORNATA MONTALIANA
(lezioni dei docenti + 2 testimonianze montaliane + tour lucchese)
Sede delle lezioni: Biblioteca dell’Agorà, Sala Auditorium

Mattino (h. 9-13):

lezioni dei docenti:

o Maurizio Perugi (Université de Genève), Un'immigrata britannica in Lucchesia: “La servetta di monte” (dai “Canti di Castelvecchio”)

o Pietro Cataldi (Università per Stranieri di Siena): Dante in Montale

o Stefano Verdino (Università degli Studi di Genova), «La passion predominante»: Montale e la musica

o Antonio Zollino (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano), Montale e d'Annunzio: un rapporto che non piace alla critica italiana
Pomeriggio (h. 15-17):

lezioni dei docenti:

o Angela Ida Villa (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano), «In chiave, terribilmente in chiave…»: «Iri del Canaan» e il “Nestori[an]o” di Eleusi, in “Iride” «smarrito» in un tofet di Cartagine. Sul filone fenicio-punico della poesia di Eugenio Montale (con un accenno al “segno di Tanit” nascosto nella filigrana dei mottetti “Ecco il segno; s’innerva…” e “Perché tardi? Nel pino lo scoiattolo…”)

o I luoghi degli Ossi di seppia di Montale: testimonianze da “Villa delle Due Palme” e da “Villa Vecchiona” di Monterosso al Mare, con proiezioni di immagini.

* Tour a piedi nella “Lucca golosa”, alla ricerca, tra l’altro, dei «buccellati» di Montale, con soste in alcuni negozi e in alcune botteghe del centro storico e con possibilità di degustazioni di prodotti tipici lucchesi.

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VII GIORNO - Sabato 3 settembre: GIORNATA MONTALIANA E COMUNICAZIONI DEI CORSISTI
(lezioni dei docenti + comunicazioni dei corsisti della “Scuola estiva Internazionale in Toscana” + cerimonia di consegna degli attestati di partecipazione ai corsisti + aperitivo e saluti) Sede delle lezioni: Biblioteca dell’Agorà, Sala Auditorium

Mattino (h. 9-12):
lezioni dei docenti:

o Alfredo Luzi (Università degli Studi di Macerata), Il tempo negli “Ossi di seppia” di Montale

o Carla Riccardi (Università degli Studi di Pavia), Varianti “filosofiche” degli “Ossi di seppia” e riflessioni su “Finisterre”

o Stefania Macioce (Università degli Studi di Roma – La Sapienza), Montale “pittore domenicale” tra metafisica e avanguardie del Novecento

o Comunicazioni dei corsisti:
Ilaria Assi, Traduzione e interpretazione: “Il giglio rosso” di Montale

* Chiusura dei lavori della “Scuola estiva internazionale in Toscana di Studi leopardiani, pascoliani e montaliani”.

* Cerimonia di consegna ai corsisti degli attestati di partecipazione.

* Brindisi con spumante offerto dalla “Tenuta del Buonamico” di Montecarlo (Lucca) e saluti.

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“Scuola estiva internazionale in Toscana di Studi leopardiani, pascoliani e montaliani” (III ed., Lucca, 23-29 luglio 2017)

http://progetti.unicatt.it/progetti-milan-notizie-iii-edizione-della-scuola-estiva-internazionale-in-toscana-di-studi-leopardiani-pascoliani

This article inquires into the specificity of Jewish attitudes toward Christian power in the Grand-Duchy of Tuscany and is meant to reconstruct the history of legal contentions between Jews and Christians during the second half of the 18th century starting from the case of the small town Pitigliano. Through the analysis of the communication carried out by the "Jewish University" with the Grand-ducal institutions, this study sheds light on some of the multiple paths of Jewish integration within local groups of right-holders, as well as on ways of Jewish penetration inside Christian political and juridical arenas. Through the vicissitudes of Jewish pleaders coping with Christian power and on the basis of their pleas, it is possible to write a history of the Jewish political and diplomatic experience. The case of the Jews of Pitigliano enables to appreciate the multiform dimension of Jewish social experiences in the Diaspora and to approach Jewish communitarian and individual trajectories.

Un panorama inedito delle arti aretine nell'Ottocento: nuovi nomi di artisti, opere mai pubblicate in precedenza. Il primo tentativo di analisi e di sintesi sull'argomento, in precedenza approfondito solo per singoli argomenti dominanti, in riferimento anche alla Collezione Bartolini della Fraternita dei Laici che conserva disegni e stampe.

Si racconta la storia, spesso inedita, dei gonfaloni e baldacchini processionali della Fraternita dei Laici di Arezzo. All'inizio del Cinquecento il baldacchino monumentale fu commissionato a Bartolomeo della Gatta con un contratto molto interessante, ma lui morto nel 1502, lo eseguì il suo allievo Domenico Pecori.
Distrutto durante un tragico incendio nel 1556, venne rifatto da Giorgio Vasari. Oggi rimane solo il cielo del baldacchino vasariano con la Madonna della Misericordia, che si conserva presso il Museo Diocesano di Arezzo.

Le vicende dei confinati durante il fascismo sono state raccontate da penne celebri, ma nelle pieghe delle vicende di vari luoghi si annidano storie e biografie curiose, semplici e rivelatrici. La storia di Angiolo Corsi, confinato da Poggibonsi a Teora (Avellino) lo dimostra.

The Ombrone pistoiese valley (the Roman ager pistoriensis) and the Nievole valley (the eastern part of the Roman ager lucensis) lie at the foot of the Apennine Mountains, in northern Tuscany between Florence and Luca, where today is located the province of Pistoia. As was recently pointed out in the Carta Archeologica della provincia di Pistoia by Paola Perazzi (2010) the Etruscans settled in this area from the sixth century BC, and the Ligurians in the third century BC. During this period the ager pistoriense, became the eastern frontier of the Ligurians who probably mixed themselves with the Etruscans on the basis of analysis of material culture (e.g. the artefacts from Poggio Castellare (Pistoia)). Mountains and hills around the two valleys were occupied by small, scattered settlements - most of them suggested only by the presence of a cemetery - probably belonging to little family groups. Otherwise the marshy valleys were almost uninhabited. After the Roman wars against the Ligurians, in the mid second century BC, this pattern changed. The Ombrone pistoiese and the Nievole valleys, perhaps those areas not directly involved in the wars, became inhabited and the Ligurians also settled in the alluvial plain. It is probable that they were moved there forcibly by Romans, who employed them as a defence of the frontier between the Ligurians themselves and the Roman colonies.

La legge regionale toscana in commento costituisce indubbiamente un indice rilevante dell’interesse e dell’impegno profuso dalle Regioni nell’esercizio della loro (rinnovata) competenza legislativa, nonché un indicazione circa la strada da seguire verso un nuovo modo di scrivere le norme.

Three examples of enhancement of local culture have been developed in areas of great interest for their historical traditions and specific territorial values, according to the perspective that cultural itineraries must assume a growing importance in the context of a tourism based on sustainability criteria. The growth of the tourism and leisure market provides an effective stimulus to the creation of proposals aimed at prospecting new itineraries and at easing the most consolidated flows, adding a vast tradition of landscape and cultural values in significant territorial patterns. This is desirable also in the perspective of growing synergies between economy and culture.

Il presente lavoro esplora i cambiamenti nel paesaggio agrario della Toscana meridionale tra il monastero di San Salvatore sul Monte Amiata e la Val di Paglia, con particolare riferimento ai secoli XVIII-XXI. La cartografia dell'uso del suolo è stata analizzata utilizzando strumenti GIS rispetto al Catasto lorenese (1823), quello moderno, e ulteriori fonti relative al XVIII secolo, evidenziando le tracce di "bocage" relative ad una passata organizzazione agraria. In particolare, le connotazioni paesaggistiche comuni
nel lungo periodo sino ai cambiamenti più recenti.

Silvia Ross The Myth of the Etruscans in Travel Literature in English Several essays in this collection address the construction of European or national identity in terms of defining the 'Other'in order to ascertain that which one is not and thus use the negative referent to determine the ...

‘Tuscan Environments and Italian Identities in Gary Paul Nabhan and Frances Mayes’, in Arts et Identité Régionale - D’un Sud à l’autre: des rives de la Méditerranée au golfe du Mexique, edited by Paul Carmignani and Tony Jappy, Cahiers de l’Université de Perpignan, 32 (2001), 171-185

L’articolo presenta i risultati di uno studio riguardante due strade medievali del territorio di Caprese, nella Valtiberina Toscana. La ricostruzione dei tracciati è stata possibile grazie all’analisi di una fonte della metà del XIV secolo ed ai risultati delle ricognizioni archeologiche di superficie. Il rinvenimento di alcuni tratti di piano stradale ha inoltre permesso alcune considerazioni di carattere metrologico.

This article presents the results of a research on two medieval roads in the territory of Caprese, in the Upper Tiber Valley. The path of the road has been reconstructed through the analysis of a XIVth century source and through the results of archaeological surveys of the area. The discovery of several parts of roadway allowed also some metrological thoughts.

Dall'Etruria Francescana II Il padre minore Conventuale Niccolò Papini Tartagni (San Giovanni Valdarno 1751-Siena 1834), celebre storico dell'Ordine, scrisse tra le varie opere l'Etruria France-scana, I, pubblicata nel 1797, e l'Etruria Francescana, II, che è un manoscritto dell'archivio della Biblioteca di Santa Croce di Firenze. Sebbene correzioni e aggiunte facciano pensare più a ad appunti che a un testo in 'bella copia', l'Etruria II e le sue parti sono ampiamente meritevoli di edizione, in quanto contengono, scritte in buon italiano, notizie poco conosciute sui conventi, maggiori o minori, della Tosca-na. Anche a Pisa e al suo San Francesco sono dedicate un buon numero di pagine, comprendenti, sull'insediamento dei frati in città, le controverse origini, delle quali ora riporteremo i brani relativi.

Schede di catalogo (opere di Gherardo Starnina e Giovanni dal Ponte), in Alvaro Pirez d’Évora. Um pintor português em Itália nas vésperas do Renacimento, catalogo della mostra (Lisboa, Museu Nacional de Arte Antiga, 29 novembre 2019 - 15 marzo 2020), a cura di J.O. Caetano e L. Sbaraglio, Lisboa 2019; ed. portoghese pp. 88-89, 102-103.

The "Guerre des Polices": Jurisdictional Conflicts in Napoleonic Tuscany

This essay analyzes the Napoleonic police, from a local perspective, through the study of the relations between the General Direction of the Tuscan police and the Arno prefecture. From a diachronic point of view the peculiarities of the Florentine case study highlight changes that occurred simultaneously at upper echelons of the imperial police and at a regional level, within the circle of French administrators in charge of maintaining public order in the Grand Duchy of Tuscany. The constant disputes between the two offices, concerning overlapping jurisdictions and forms of legitimation, significantly reflect the negative effects generated by the so-called guerre des polices, which risked to impair the efficiency of the imperial police system in the annexed departments.

The article deals with the result of the georeferencing of some historical sources produced in the  Grand Duchy of Tuscany between the 17th and 19th centuries. The data has been transcribed in digital format and  made available online via a CloudGIS service.
The sources used are the Tuscan Catasto Generale of 1819-34, a Decima of the city of Florence of 1761 and a census of the population of Florence and of the Gran Duchy of 1632. The value of the census for historical research is due to the presence of two geographic scales, which correspond to different information.
The first part of the article presents the documents used; for the criticism of the sources, the purposes and the methodology of their production has been traced using related archival documentations.
The second part shows the method, the problems and the output of the georeferencing process.
To conclude, the fist results allow us to shed new light on the productive activities in Tuscany in the XVIII Century, particularly concerning the tanning manufacturing in the city of Florence and the sheep breeding in the whole Gran Duchy. On the second hand, we deals with the potentialities of GIS software and metasources applied to historical census and cadastres to open new horizons for historical geography.

Il presente contributo propone alcune considerazioni sui risultati della georeferenziazione di una serie di fonti geostoriche del Granducato di Toscana prodotte tra il XVII e il XIX secolo, i cui dati sono stati trascritti in formato digitale e resi disponibili online tramite una piattaforma CloudGIS.
Le fonti utilizzate sono il Catasto Generale della Toscana del 1819-1834, una Decima della città di Firenze del 1761 e un censimento della popolazione di Firenze e dello Stato Vecchio del Granducato del 1632. Il censimento, fino ad ora inedito, presenta interessanti potenzialità dovute alla presenza di due scale geografiche a cui corrispondono diverse caratteristiche informative.
La prima parte del contributo illustra le caratteristiche di tale censimento. Per la critica della fonte si tiene conto delle finalità della sua elaborazione, ovvero il computo della popolazione e dei capi di allevamento, sulla base della documentazione archivistica correlata che è stato possibile rintracciare.
La seconda parte del contributo illustra il metodo, le problematiche e i risultati del processo di georeferenziazione dei dati. Per concludere, i primi risultati consentono di presentare alcune informazioni inedite sulle attività produttive nella Toscana del XVII secolo, in particolare riguardo la manifattura conciaria nella città di Firenze e l’allevamento ovino nel territorio mediceo. In secondo luogo, si illustrano alcune potenzialità nel campo degli studi di geografia storica dalla costruzione di metafonti in ambiente GIS per permettere la localizzazione e la rappresentazione cartografica di dati storici statistici, censuari e catastali.

The concept of landscape in European culture, from Petrarca to Piero Camporesi, from Marc Bloch to Emilio Sereni, is the subject of the lecture here transcribed, held in the PhD course in Urban planning at a university in Brazil, where planning faces territories which man has had no time to " elevate to the rank of landscape through a slow and unremitting cohabitation " (Lévi-Strauss 1955). Conversely, in the old Continent forms and modes of living have their roots in archaic civilisations: territorial transformation constantly renews, confirms or destroys ancient settlement structures. In Italy, both non-urban and urban historical landscapes are therefore highly human labour-intensive artefacts. Planning treats both according to similar principles: since the 1960' s, every old town is considered a monument as a whole in the complexity of physical, aesthetic and social relationships existing between prominent buildings and minor architecture; today, the attribution of cultural asset value to rural territories as a whole is at an advanced stage of definition: which is evident in the case of Tuscany, described at the end of the paper.

I saggi del volume, ordinati cronologicamente, rendono il cammino dell’economia toscana visibile e riconoscibile anche ad un occhio profano o più attento alle bellezze artistiche che alle realtà produttive. Non si poteva non iniziare questo viaggio appassionante da quel Bettino Ricasoli che, pur artefice dell’unità italiana, pur presidente del Consiglio dei ministri, per ben due volte, fu anche e soprattutto imprenditore tra le terre senesi e la maremma. Sua la ricetta di quel Chianti che, oggi, è uno dei marchi più riconoscibili della Toscana. Ben rappresenta, il barone Ricasoli, la secolare imprenditorialità agricola toscana, spesso aristocratica ma anche mezzadrile, cui dobbiamo il paesaggio toscano qual è oggi, con poggi coperti di vigne ed ulivi e piane ricche di colture intensive. Un paesaggio che non solo produce ricchezza con i suoi prodotti, ma è divenuto per sé origine di reddito grazie alla sua bellezza, capace di affascinare cineasti, musicisti e poeti ed attrarre inesaurite schiere di turisti.
Altra imprenditorialità fu quella degli artigiani e manifattori ottocenteschi, legati a produzioni di alta qualità artistica, raramente meccanizzabili. Poca cosa, certo, rispetto alle meraviglie che l’Inghilterra sfoggiava alle esposizioni universali; un saper fare, tuttavia che ancora oggi forma un sostrato artigianale diffuso che da un lato caratterizza percorsi turistici suoi propri, dall’altra ha creato, in taluni casi, eccellenze produttive mondiali nei settori della moda, delle calzature, della ceramica e dell’oreficeria.
I moderati toscani, alla guida della regione per tutto il lungo ottocento, erano paghi di questo modello di sviluppo, tutto agricolo e artigianale, che ritenevano non solo economicamente apprezzabile, ma equo, fonte di ricchezza ed allo stesso tempo pace sociale. Era, naturalmente, un’illusione. Lo spettro che si aggirava per l’Europa non si sarebbe fermato alle porte della Toscana. Già l’unità d’Italia dette uno scossone alla placida e arcadica Toscanina. Uno scrollone, definitivo, le venne poi dal diventare, se pur per poco, sede della capitale d’Italia: Firenze. L’imprenditorialità locale uscì da questi rivolgimenti profondamente mutata. Più aperta alle suggestioni estere, più attenta ai mercati ed alla tecnologia, ma anche più consapevole della necessità di proteggersi. L’industrializzazione toscana, coeva della nascita dello stato italiano non poté non esplicitarsi in un rapporto stretto tra imprenditori e politica. Molta della grande industria della regione, nata dalla seconda rivoluzione industriale, deve la sua esistenza e il suo assetto all’intervento dello stato nell’economia. Un rapporto simbiotico che è cessato solo con le privatizzazioni e gli anni ’90 del novecento. Non è ozioso chiedersi quanta parte abbia avuto questa ritirata dello stato nel presente processo di deindustrializzazione.
La Toscana, però, oltre alla grande impresa, spesso statale, deve il suo sviluppo industriale anche a capacità organizzative e conoscenze diffuse che hanno avuto nei distretti degli anni’50 e ‘60 la loro epifania. Lana, pelleteria, oreficieria, carta e persino il vivaismo sono prodotti felici di una miriade di aziende nate dalle capacità manuali e dalle attitudini imprenditoriali degli eredi dei mezzadri, operai e artigiani ottocenteschi. Una ricchezza particolarmente resiliente in tempi di crisi. Certo, i distretti toscani sono cambiati, nelle comunità etniche che li controllano, nel numero delle aziende leader, persino nei segmenti di prodotto cui si dedicano. Ciò nonostante, hanno lasciato alla Toscana del nuovo millennio un base industriale vivace e reattiva che si esplicita in medie imprese concorrenziali a livello mondiale e vocazione imprenditoriale diffusa.

VENERDÌ 13 maggio, ore 15,00, Sala Romania:
Presentazione del libro di Gianluca Masi, I RAPPORTI TRA IL GRANDUCATO DI TOSCANA E IL PRINCIPATO DI TRANSILVANIA (1540-1699), Aracne ed, 2015.
A cura di ISTITUTO ROMENO DI CULTURA E RICERCA UMANISTICA DI VENEZIA
Partecipanti: Gianluca Masi, Mauro Cuaz.

This Predella issue is dedicated to eighteenth Century painting in Tuscany, a domain still largely unexplored although very recent publications and exhibitions. Thanks to new documentary evidences all the essais collected shed new light on some Tuscan painters (or active in Tuscany) from Luigi Garzi to Giuseppe Bezzuoli.