Biografie

Il libro "Alla scoperta delle leggi della vita. Ritratti di Redi, Maupertuis, Trembley, Von Humboldt, Wallace, Mendel" di Federico Focher è un testo che affronta biografie di biologi poco conosciuti al grande pubblico, vissuti tra il XVII e il XIX secolo.

Breve libro scritto nei giorni della pandemia di Covid-19 in Italia, per chi volesse affrontare (ma non troppo) difficili temi di ingegneria, anche senza avere la minima base di conoscenza teorica. Pier Luigi Nervi: vita , metodi e opere, con un approfondimento sul Palazzetto dello Sport di Roma.

Wenngleich Migration in den letzten Jahren in der erziehungs-und sozialwissenschaftlichen Forschung zunehmend Einzug gehalten hat, richtet sich der Fokus selten auf ältere Personen, die als Migrant_innen gelten und/oder sich selbst als migrantisch bezeichnen. Die Topoi Migration und Alter werden, wenn sie in den Blick geraten, v.a. im Hinblick auf eine migrationssensible Versorgung im Alter im (psycho-)sozialen Bereich der Sorgearbeit und Pflege fokussiert. Vor diesem Hintergrund sowie einem medial und gesellschaftlich oftmals noch vorherrschenden Defizitblick auf Menschen, die als Migrant_innen gelten, fokussiert die Dissertationsstudie von Josepha Nell mit einer Perspektive auf Migrationserfahrung als Ressource in den Biografien älterer Migrant_innen ein vernachlässigtes Forschungsthema.

Frits Niessen was een consciëntieus, betrokken en erudiet kamerlid in de jaren 1980-1994. Hij functioneerde meestal op de achtergrond, steunend op een omvangrijk bestuurlijk en cultureel netwerk, regionaal en landelijk. Zo was opmerkelijk dat hij als  kamerlid ook zijn functie van adjunct-hoofdredacteur van het culturele Vlaams-Nederlandse blad Ons Erfdeel bleef vervullen. Die functie zou hij pas na bijna zestig jaar neerleggen, toen hij tachtig jaar was geworden. Op verzoek van de Maatschappij der Nederlandse Letterkunde heb ik een levensbericht van Frits Niessen (1936-2020) geschreven voor het Jaarboek 2020-21. Hoewel ik hem niet persoonlijk gekend heb, deed ik dat met plezier en interesse, ook omdat ik met Niessen het politiek-maatschappelijke leven in het nabije verleden kon belichten.

Es quod es … Se l'uomo è quello che mangia, è giustificata la prudenza con cui va riguardato ogni mutamento della tradizione alimentare. Il rinnovamento è inarrestabile e corrisponde alle trasformazioni della società e dell'economia. La millenaria dialettica fra crudo e cotto, dolce e salato, tabù e sacralità, mani e forchetta si aggiorna con scuole di pensiero contrapposte, rivoluzione Ogm e ritorno al 'biologico', proposte di nouvelle cuisine, vegetariana, vegana, molecolare …. Trova eco in ambienti animalisti, con la benedizione dell'ONU, la cucina degli insetti, per vero da secoli viva presso popolazioni primitive e di antica civiltà; nihil novi perché nell'Opera di Bartolomeo Scappi 1 , il trattato di gastronomia rinascimentale qui considerato, compaiono torta e ravioli di zanche di locuste, oltre al resto consigliati a convalescenti e malati [Op. VI.117]: Piglinosi le zanche alessate in acqua, mondisino, et pestisino nel mortaro con pignoli che siano stati in molle et datteri freschi et pasta di marzapane; et d'ogni cosa si farà una compositione con zuccaro, uove fresche, menta, maiorana, et pimpinella battute minute et un poco di mostacciolo fatto in polvere, cannella fina pesta, e butiro fresco, mescolata ogni cosa insieme; et d'essa compositione […] se ne potranno fare ravioli senza spoglie et con le spoglie, servendoli con zuccaro et cannella sopra dapoi che saranno lessati; et se ne potrebbeno anche fare ravioli fritti in olio, cioè involti in pasta fatta di fior di farina, oglio, vino bianco, sale et acqua. 1 Opera di M.

Il lungo lavoro di Bernardo Secchi, nei progetti, negli scritti, nella costruzione di una discussione pubblica, può essere letto come un esercizio inflessibile sul modificarsi incessante delle pratiche e dei saperi di un’area disciplinare premuta dal mutamento della società, della struttura del potere, dei comportamenti individuali e collettivi, dei valori e degli immaginari che attraverso di essa si esprimono. «L’urbanistica è attività eminentemente rivolta a un futuro possibile – scrive Secchi –, che cerca di costruire, attraverso il progetto, il miglioramento della vita degli abitanti di una città o di un territorio».

Questo volume raccoglie venti saggi, alcuni dei quali inediti e molti pubblicati in altra lingua, scritti tra il 1999 e il 2014. È un libro che dialoga pertanto con altre raccolte di testi di Bernardo Secchi, disegnando la sua riflessione nella stagione più recente.
Accanto agli scritti di Secchi e ai saggi interpretativi, i regesti completi degli scritti e delle opere, dal 1962 al 2014, permettono di rintracciare le relazioni con i luoghi, gli interlocutori e i contesti che Secchi ha costruito nel tempo, entro un percorso di studio e lavoro straordinariamente ricco e articolato che lo ha portato a progettare, insieme a Paola Viganò, in numerose città europee. I piani per Anversa e le visioni di territorio per la Grand Paris, Mosca e Bruxelles sono divenuti importanti laboratori e occasioni di affinamento di un approccio all’urbanistica in continua tensione con le grandi questioni contemporanee attinenti al territorio, all’economia e alla società.
Un percorso delineato dallo stesso Secchi nel testo autobiografico "Ho conosciuto dei maestri", scritto in occasione del conferimento del premio speciale del Grand prix de l’urbanisme e presente in questo volume.

Consacrando in queste pagine i nomi degli uomini illustri della Città noslra^varii de* quali non mai ricordati per le stampe^varii rammentati con incertezza, la piic parte ignota alla generalità, non ebbi altro in mente, se non di portare anch'io la mia piccolissima pietra alla ricostruzione del grande monumento della nostra Istoria cittadina. Giovinazzo, è vero, non ha avuto la fortuna di dare air Italia ed al mondo di que' grandi uomini ne* quali volle il Massimo Fattore Del creator sito spirito Più vasta orma stampar.

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‘n Biografiese skets in historiese konteks van Marais se lewe begin in die vroeë dae van Pretoria in 1871 en eindig in 1936. Om Marais se bydrae tot Afrikaanse letterkunde en sy invloed op Suid-Afrikaanse geskiedenis te verstaan, word daar eerste gekyk na die faktore voor Marais se geboorte. Daarna word Marais se lewensverhaal en die tydperk waarin hy geleef het bespreek. Laastens word Marais se impak op die geskiedenis sowel as die huidige samelewing geanaliseer.

Der Beitrag fragt aus Sicht der Urenkelgeneration, welche Folgen die Ermordung Emilie Raus im Rahmen des NS-"Euthanasie"-Programms für die Familie hatte und hat und wie mit ihrer Ermordung gesellschaftlich umgegangen wurde und wird. In diesem Zusammenhang wird aufgezeigt, wie die Diagnose 'lebensunwert' die ganze Familie bis mindestens in die vierte Generation prägt.
Es kommen nicht nur innerfamiliäre Tradierungen, Umgangsweisen und Folgen zur Sprache, sondern auch gesamtgesellschaftliche Prozesse und eine Kritik des fortdauernden Ableismus in der deutschen Gesellschaft.

Erster Teil zur Biographie des Zürcher Söldnerführers Onoffrion Setzstab, veröffentlicht im "Zürcher Taschenbuch auf das Jahr 2016" . Der Artikel zeichnet den Werdegang Setzstabs vom belesenen Kaufmann zum Söldner in den frühen Jahren des 16. Jahrhunderts nach. Setzstab stieg in der Folge der eidgenössischen Feldzüge in Oberitalien rasch vom einfachen Reisläufer in den Rang eines Hauptmanns auf. Er beteiligte sich als Dolmetscher an den Friedensverhandlungen von Galarate am 8./9. September 1515.
Die verheerende Niederlage bei Marignano 1515 hatte für Setzstab schwerwiegende Folgen. Als vermeintlicher Verräter wurde er verhaftet und gefoltert, jedoch als unschuldig frei gelassen.
Als Söldnerhauptmann stand Onoffrion der Reformation in Zürich kritisch gegenüber, was später zur mehrmaligen Verbannung aus Zürich führte.

Intervista a Francesco Bacigalupo sulla storia di sua nonna Brunilde Amodeo (1914-2000), calciatrice del Gruppo Femminile Calcistico (GFC) a Milano, nel 1933.
Sono presenti cenni biografici riguardanti personaggi legati a Brunilde, quali il fratello Bruno Amodeo (n. 1907), la sorella Wanda Amodeo (1912-1996), il marito Bianco Bracardi (1911-1971), la figlia Brunella Bracardi (1942-2016).

Im Mittelpunkt des Beitrags steht die Frage nach dem Zusammenhang zwischen Bürokratie und Behinderung. Zugrunde gelegt wird dabei ein Behinderungsverständnis, das Behinderung nicht – entlang einer primär medizinischen Lesart – als quasi-natürliches, krankheitsähnliches Wesensmerkmal fasst, sondern als das Produkt diskursiver Praxen, die auf unterschiedlichen Ebenen wirkmächtig werden und im Endeffekt dazu führen, dass sich Behinderung (als Prozess) an Subjekten vollzieht. Entlang dieses Verständnisses soll demonstriert werden, wie umfassend das Leben von Menschen, die von der Statuszuschreibung ‚Behinderung‘ betroffen sind, durch bürokratische Strukturen durchzogen ist und mit welchen Auswirkungen diese ‚bürokratische Überformung des Lebens‘ einhergeht. Anhand verschiedener Beispiele wird der Frage nachgegangen, inwiefern Behinderung als das Produkt bürokratischer Steuerung verstanden werden kann bzw. inwiefern die zunehmende Bürokratisierung der Behindertenhilfe dazu führt, dass Behinderung selbst reproduziert wird. Konkreter Bezug wird dabei auf die Ergebnisse unterschiedlicher Studien genommen, die – trotz ursprünglich anderweitiger analytischer Schwerpunkte – immer wieder auf die bürokratische Überformung von Behinderung bzw. Menschen mit Behinderung gestoßen sind. Abschließend wird diskutiert, inwiefern den Würdeverletzungen, die mit der bürokratischen Überformung des Subjekts einhergehen, durch ein ‚Risiko des Nichtwissens‘ entgegengewirkt werden kann.

Nei suoi lavori preanalitici, Freud cita numerosi medici, donne e uomini di scienza, molti dei quali (ma non tutti) sono per noi oggi solo nomi o nemmeno più quello. Di seguito riporto le biografie di coloro che ho incontrato nel procedere dei miei studi sulla produzione scientifica del giovane Freud. Per ogni schizzo biografico riporto i link alle fonti online (alcuni potrebbero non essere più validi) e, in alcuni casi, fonti bibliografiche raccolte in una bibliografia a fondo pagina.
Si tratta di un work-in-progress, che aggiornerò di pari passo con le mie ricerche.

Dawna historiografia, szczególnie dziewiętnastowieczna, była ściśle związana ze sztuką i literaturą. Wszystkie te dziedziny przenikały się na wielu płaszczyznach i pozostawały w sferze zainteresowań tych samych osób. Podobnie było w przypadku Aleksandra Przezdzieckiego, który wychował się w duchu zamiłowania dla kultury, sztuki oraz w kulcie przeszłości rodowej i narodowej. Wyniesione z domu rodzinnego zainteresowania wpłynęły na jego całe późniejsze życie. Odznaczył się na polu literatury, sztuki, ochrony zabytków, a także kilku dyscyplin historycznych.

In this interview with Fritz Schütze, the "father of the autobiographic-narrative interview", the focus is on his work in qualitative research and the development of his ideas. He describes the path towards analyzing the structures of a life story and how this approach was taken up in sociology. He talks about what it is like to feel like an outsider in one's own discipline. Schütze explains what it takes for a life story to be told, and with whom conducting a narrative interview is less likely to be successful. Another focus of the conversation is  the closeness of his sociological work to psychology. Schütze explains what he sees as similarities and differences, especially with regard to psychoanalysis. Finally, he names future fields of research that he sees as particularly relevant for the autobiographical narrative interview and emphasizes the socio-political significance of autobiographical narratives.

Wer sich ausgegrenzt sieht, bearbeitet diese Grenze. In der Hallenser Biographiestudie zur Jugendgewalt wurden auf der Basis zahlreicher narrativer Interviews vor allem mit gewaltkriminellen Jugendlichen vier Typen der Bearbeitung von Ausgrenzungserfahrung entwickelt. DieseTypen zeigen die Grenzen und Möglichkeiten, mit diesen Jugendlichen in Kontakt zu treten.

Il contributo ha lo scopo di tratteggiare il profilo biografico di Simona Mafai (1928-2019), esponente di spicco del Pci siciliano. Una vita, la sua, che fu interamente votata all’impegno politico e civile: fin da giovanissima nella Resistenza romana, poi tra le file del Partito comunista italiano, all’interno delle istituzioni, nel mondo del giornalismo e dell’associazionismo. Un impegno continuo, vissuto con naturalezza e senza foghe ed estremismi, che ebbe la Sicilia come baricentro e luogo di piena espressione. Agli anni della permanenza a Messina di Simona Mafai è riconducibile l’inizio di quella maturazione politica e intellettuale che l’avrebbe portata a ritagliarsi un ruolo di rilievo nella dirigenza siciliana del Pci.

Con la recensione al volume di Gianluca Montinaro, "Martin Lutero. Frate Ribelle", si vuole rendere nota una pubblicazione che, malgrado il suo formato divulgativo, può risultare un sunto biografico agevole per orientarsi nella vicenda storica del riformatore tedesco.

Enzo Fiermonte è un stato un attore di cinema con oltre cento film all’attivo tra il 1941 e il 1979. Per molti anni FU UN VERO E PROPRIO DIVO, anche se oggi sono in pochi a ricordarlo.

Recitò per Luchino Visconti nel celeberrimo "Rocco e i suoi fratelli" e, soprattutto, prese parte a decine e decine di film commerciali di quelli che un tempo riempivano le platee dell'Italia intera – dai film mitologici a quelli di cappa e spada, dai polizieschi agli spaghetti western.

La fama di Fiermonte, tuttavia, precedeva la sua carriera d'attore. Talentuoso e avvenente pugile, al punto da guadagnarsi il soprannome di «RODOLFO VALENTINO DEL RING», negli anni '30 fece parlare di sé i giornali di mezzo mondo per i suoi successi sportivi, ma ancor di più per le sue conquiste amorose.

Madeleine Astor, ricca nobildonna di New York famosa per esser sopravvissuta al naufragio del Titanic, si innamorò follemente di lui e lo convinse ad appendere i guantoni al chiodo e a sposarla, nonostante Fiermonte avesse già una moglie (in Italia), e nonostante fosse ormai ad un passo dal battersi per il titolo di campione del mondo.

IL MATRIMONIO TRA IL PUGILE E L'ARISTOCRATICA fu celebrato nel clamore, scandalizzando i benpensanti e provocando tensioni diplomatiche tra Stati Uniti e Italia. E decretò l'inizio, per Enzo Fiermonte, di una serie di eventi imprevedibili e avventurosi – più ancora di quanto non si sarebbe visto, anni dopo, nei suoi film più avvincenti e fantasiosi.

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Giovanni Memola, ricercatore in film studies, ha ricostruito la biografia di Enzo Fiermonte conducendo ricerche negli archivi di giornali italiani e internazionali, contattando storici della boxe, ed incontrando infine alcuni parenti dello stesso attore.
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La presentazione del libro è parte di un programma-evento che il Centro Sperimentale di Cinematografia e Cineteca Nazionale dedicano a Enzo Fiermonte, presso il Cinema Trevi.

Per maggiori dettagli: http://www.fondazionecsc.it/events_detail.jsp?IDAREA=9&ID_EVENT=2115&GTEMPLATE=events.jsp

Dettagliato profilo professionale di Gaetano Messineo (Petralia Soprana, Palermo, 1943-Roma, 2010), preliminare ad una biografia intellettuale dello scomparso ed alla stesura di una bibliografia ordinata dei suoi scritti. In particolare viene messa in evidenza l’estesissima produzione scientifica del madonita (che rispecchia la vastità e complessità dei suoi interessi), nonché la sua quarantennale attività d’indagine archeologica e topografica, sempre svolta «sul campo». Incentrata su tre aree geografiche principali (i territori del Lazio, dell’Abruzzo e l’isola di Lemno), essa si caratterizza per il prezioso contributo offerto alla conoscenza di un’enorme mole di monumenti antichi, alcuni di rilevante importanza storica, studiati con finezza di analisi e ampiezza di conoscenze. In calce al saggio è riportata una biografia archeologica di Messineo sull’antica via Cassia.

Martin, Silke (2021). FilmBildung und Alter(n) – Forschungszugänge und Methoden eines kunstbasierten, partizipativen und empowernden FilmBildungskonzeptes für ältere Menschen. In: Vera Gallistl/Franz Kolland/Viktoria Parisot (Hrsg.) Kulturgerontologie – Kulturalistische Perspektiven auf das Alter(n) im deutschsprachigen Raum. Springer VS Verlag Berlin/Heidelberg/Wiesbaden.

Questo secondo volume della collana “Naturalia” voluta dall’editore Giacomo Adda si inserisce con grande naturalezza nel discorso che i suoi propo- nenti (a cominciare dallo scrivente) desideravano avviare: riportare alla luce attraverso il recupero paziente ed accurato delle testimonianze, degli scritti, dei “frammenti” (a volte solo quelli), la memoria di una stagione di ricerca e osservazioni che fu per la scienza fra fine ‘800 e inizi ‘900 un’epoca felice, anche se dovette confrontarsi con la scarsità dei mezzi e l’indifferenza, se non l’ostilità, di un ambiente chiuso ai nuovi fermenti e alle nascenti prospettive. Questo significò per tanti studiosi meridionali che avevano eletto in Napoli il loro ideale punto di riferimento l’essere esposti ad un destino di maggiori difficoltà, talora di incomprensioni, mentre la memoria della loro opera si fa- ceva evanescente perché non adeguatamente coltivata e apprezzata. Giuseppe Camillo Giordano, botanico lucano, è sotto questo aspetto emblematico: la passione per la ricerca, il desiderio di informazione che lo porta a realizzare una lussuosa biblioteca (“attraverso la quale poter immaginare il fecondo complesso articolato mondo scientifico che pulsava intorno alla botanica e alle scienze del XIX secolo”), i rapporti con gli studiosi illustri del suo tem- po, ne fanno un importante caso di studio. A questa impresa si è dedicato con entusiasmo, accuratezza e sacrificio il naturalista Gianni Palumbo che non ha trascurato alcun indizio per riportare alla luce il percorso e l’opera di Giordano, rivisitando i luoghi, gli archivi, i frammenti d’erbario, piccole ma significative tracce di quella “collezione completa” che egli non dispera un giorno di ritrovare. Ritornano nelle sue pagine il sapore e quasi le fragranze di quelle escursioni botaniche che il naturalista praticava in una Basilicata aspra e selvaggia dove ci si doveva avventurare con la carrozza a caccia di rarità.

Se Giordano è stato sinora valutato con rispetto ma marginalmente c’è tuttavia da chiedersi quanto al suo oblio non abbiano contribuito proprio le difficili condizioni della sua vicenda, la chiusura dell’ambiente, la brevità della vita. Alle origini della vicenda delle scienze naturali troviamo in realtà, l’entusiasmo e il lavoro di tanti appassionati “dilettanti”, talvolta oscuri, talaltra poco noti, in alcuni casi assurti a grande fama; ma è una storia in parte ancora da scrivere ed è assai difficile separare i contributi, ripartire i meri- ti, ridisegnare le reti. Per questo ben vengano ricostruzioni come questa che cominciano a rendere giustizia all’impegno e alla passione di un ricercatore che fu comunque pioniere nello studio del suo territorio e, come qualcuno ha ricordato, importante briologo. Infine di Camillo Giordano va ricordato il preminente interesse per l’opera di Darwin che lo colloca fra le poche figure che nel Meridione si fecero in qualche modo tramiti di quelle ricerche. Come ci ha raccontato Palumbo, tutte le opere del grande naturalista sono presenti nella biblioteca di Giordano e legittimamente se ne può anche arguire una cer- ta simpatia. Ma per questa ed altre scoperte rinvio al testo ed alle sue ricche illustrazioni nella convinzione che un altro significativo tassello dell’immen- so mosaico della scienza postunitaria è stato posto.
Peter Zeller - Ricercatore di Storia della scienza e delle tecniche Università di Foggia

Overuren voor God.” Zo luidde de titel van een boekje van de Nederlandse predikant Okke Jager, dat in 1964 verscheen. Het beschrijft op anekdotische wijze onder andere de drukte die rond de kerkelijke feestdagen in protestantse pastorieën heerst. Hendrik Jeddens, predikant in Geraardsbergen van 1952 tot 1957 en van 1968 tot 1979, wist er alles van. Hij combineerde vele jaren een voltijdse baan in het protestants godsdienstonderwijs met het predikantschap van de kleine protestantse gemeenschap te Geraardsbergen. Op 6 juli 1983 overlijdt hij geheel onverwacht en wordt op de stedelijke begraafplaats in Geraardsbergen ter aarde besteld.

Literatura biograficzna cieszy się obecnie dużą popularnością zarówno pośród czytelników, jak i badaczy. Dominują wśród nich pozycje bardziej popularne niż naukowe, tymczasem te ostatnie stanowią niezwykle ważny element badań historycznych. W indywidualnych losach jednostki niejednokrotnie odnaleźć możemy skumulowanie, niczym w soczewce, losy danego pokolenia. Biografowie najczęściej opisują życie i działalność osób związanych z światem kultury, polityki, nauki, zajmujących się szeroko pojętną działalnością filantropijną. W mniejszym zaś stopniu sięgają po postacie związane z przemysłem i gospodarką. Dlatego też warto odnotować i pochylić się nad wydaną przez krakowskie wydawnictwo Księgarnia Akademicka, w ramach serii "Studia Galicyjskie" (tom 7), monografią autorstwa Łukasza Chrobaka: Książę Andrzej Lubomirski. Ordynat i przemysłowiec w latach 1882-1939. Żyjący w latach 1862-1953 Andrzej Lubomirski był człowiekiem rozlicznych zainteresowań. Jego działalność rozwijała się na wielu płaszczyznach: filantropijnej, kulturalnej, artystycznej, naukowej, politycznej, społecznej, gospodarczej i przemysłowej. I właśnie na tych dwóch ostatnich w swojej pracy skupił się Łukasz Chrobak. Otrzymujemy zatem studium szerokiej działalności przemysłowej ostatniego przeworskiego ordynata. Ma to swoje uzasadnienie, na które słusznie autor zwrócił uwagę, piszące we Wstępie: Przy tak rozległych zainteresowaniach i działaniach Andrzeja Lubomirskiego należało wybrać najważniejsze kwestie związane z jego życiem. Ze wszystkich rodzajów aktywności to gospodarka była główną domeną jego działań. Nie należał do wybitnych polityków. Z kolei jego praca na rzecz Ossolineum nie polegała na kierowaniu zakładem (…), lecz ograniczała się do udostępniania rodzinnych